Il grande difensore della Legge Divina, che diventerà nei secoli il cavaliere a cui chiedere aiuto nella lotta contro il demonio e i suoi attacchi agli uomini, domina la piramide di corpi contorti e aggrovigliati, mentre osserva l’orrida trasformazione di esseri perfetti in creature deformate dall’odio, dalla ribellione: angeli che diventano diavoli. E tra loro il più bello e il più feroce di tutti:Lucifero, che diventerà satana. La bellezza dle marmo, lucido, levigato e risplendente, esalta la perfezione delle forme, il miracolo di un’opera che aveva meravigliato e colpito viaggiatori, collezionisti, visitatori di ogni genere fin dal suo primo apparire.
“Il nostro Buon Pastore conduce tutte le pecore in un unico ovile… Possiamo non conoscere le sue vie, ma ci ha detto che cosa dobbiamo fare. Ognuno di noi è stato reso «luce per le genti» e ha la responsabilità di essere uno strumento di salvezza fino agli estremi confini della terra”. Losostiene con tutta la forza e la convinzione che lo caratterizzano, una forza che proviene da una fede sicura, il cardinale Joseph Zen, 92 anni, gran parte dei quali passati a testimoniare e a difendere la fede cattolica.
Un uomo comune, un sacerdote comune, buono, certo, capace di ascoltare la gente comune, come lui, che non si nota più di tanto. Proviene da una famiglia umile, povera, non ha propensioni particolari, ha una salute cagionevole. Che cosa posso avere di tanto speciale, forse si chiede mentre cammina per strada, in quel pomeriggio del 1984, il 19 ottobre.
Il Vangelo per il Giubileo
“La felicità non è la via, ma la meta di ogni percorso umano”. Il giovane Karol Wojtyła,
Nel parco, il parco Galvani, accanto alla sede del Paff, curioso e fascinoso museo del fumetto, proprio nel cuore di Pordenone, i ragazzi delle scuole arrivano ordinatamente, si siedono sotto il gazebo allestito in uno dei tanti punti diffusi di Pordenonelegge, rassegna su libri, autori, creatività e amore per la lettura tra i più importanti in Italia e di richiamo internazionale. Ora l’appuntamento è con Antonia Arslan, invitata per onorare e celebrare i vent’anni appena compiuti da un suo libro davvero importante, “La masseria delle allodole”, grande successo a livello mondiale, anche grazie alla trasposizione cinematografica dei fratelli Taviani.
Il giovane Francesco, davanti a quel crocifisso, avverte con chiarezza di aver stabilito un autentico contatto con Dio Padre:
Potevano finire le avventure di Tretronchi, immaginario, ma neppure troppo, paese di ascendenza veneta
Nel silenzio assolato di un mattino estivo, che brucia l’ampia piazza senza ombre, si passa nella morbida penombra agitata da un pulviscolo dorato della cattedrale: davanti alla Madonna in trono con il suo Bambino dallo sguardo assorto il tempo e le distanze si annullano, esiste semplicemente un attimo di eternità.
Un timido e introverso impiegato,
Un detective dell'Inghilterra
“Sotto la Croce ho compreso le sorti del popolo di Dio…infatti oggi conosco molto meglio ciò che significa essere la sposa del Signore nel segno della Croce.
Resistere alle torture, alle privazioni, alle minacce, alla prigionia, alla solitudine, all’isolamento e infine affrontare la morte.
Bambini che pascolano le pecore in terre desolate e capita loro di incontrare una Bella Signora; soldati di ventura e cavalieri vaganti da una guerra all'altra che abbandonano vanghe e fucili, per mettersi a curare feriti e moribondi. Ragazze malate, eremite, missionarie, un seminarista che piuttosto che togliersi la vita preferisce affrontare la morte, una bambina ridotta in schiavitù che riceve la libertà dopo anni di sofferenze e di soprusi, per decidere poi di farsi suora…. Sono alcuni dei protagonisti di vite diventate straordinarie, segno concreto della presenza di Dio all’interno della storia e di cui leggiamo in “60 colori della Grazia”, edito da Ares, un libro che propone un viaggio tra le biografie (note e meno note) di donne e uomini che hanno seguito Dio, senza condizioni, con la loro umanità spesso ferita, ma capaci di offrirsi senza limiti.
Come ogni estate ritornano i vari tormentoni. Le vacanze a tutti i costi, i viaggi low cost, spiagge come allevamenti intensivi di polli, a duemila metri con le ciabattine da mare… e naturalmente i consigli di letture svuota-mente
Abbiamo tutti bisogno di misericordia, di essere amati e perdonati senza condizioni, solo per noi stessi. Se leggiamo la Divina Commedia entriamo proprio nel mondo della misericordia e del perdono senza fine. Lo pensa, lo dice, lo scrive da tanto tempo Franco Nembrini, insegnante, scrittore, esperto della didattica e dell’educazione, impegnato su tanti fronti, in nome della Bellezza e della Verità, alla ricerca di un senso autentico dell’esistenza. Ed è proprio di questo che hanno bisogno, anzi necessità impellente, i giovani ora. Basta considerare i sempre più numerosi episodi di cronaca nera, animati d auna violenza efferata che lascia senza fiato. O guardare le statistiche sui suicidi di giovani e giovanissimi, in crescita esponenziale.
Al principio c’è sempre lui, l’Anticristo.
Dopo la notte in processione, funestata da un tempo inclemente, con le luci delle torce “sostituite” da lampi e fulmini
All’uomo che alza spesso lo sguardo verso il cielo nasce nel cuore una vertigine, un senso di spaesamento
13 maggio 1917, Una piccola cittadina adagiata, rincantucciata, si potrebbe dire, nell’altopiano della Sierra de Aire, in Portogallo. Niente che evochi ricchezze o grandezze del passato se non, forse, l’eco leggendaria del nome: Fatima, dal nome della figlia del governatore arabo di Alcacer, della quale si era innamorato un cavaliere delle truppe di don Alfonso Henriques, discendente di una nobile famiglia della città di Ourem.