Sono diversi gli anniversari di relazioni diplomatiche con la Santa Sede che non si sono potuti festeggiare a causa della pandemia del coronavirus, che ha cancellato eventi e reso difficile qualunque tipo di incontro. Una panoramica di questi anniversari, però, aiuta a comprendere come la Santa Sede sia ramificata e in che modo si siano sviluppate le sue relazioni diplomatiche in questi anni.
La Lettonia era parte di quel territorio nel Baltico che era stato nominato, a seguito delle “crociate del Nord”, come “Regno di Maria”. E c’è, in Lettonia, una devozione incredibilmente ecumenica verso il santuario di Nostra Signora di Aglona, che a Ferragosto accoglie pellegrini cattolici, certo, ma anche luterani. Ed è proprio a Nostra Signora di Aglona che le quattro denominazioni cristiane di Lettonia hanno di nuovo posto la nazione sotto la protezione della Vergine Maria.
È stato il tema della paternità al centro dell’intervento al Sinodo dell’arcivescovo Zbignevs Stankevics, arcivescovo di Riga (Lettonia) nella prima settimana di lavori del Sinodo.
Papa Francesco è giunto in Lettonia, seconda tappa del Viaggio apostolico nei Paesi Baltici. Il primo incontro ufficiale a Riga è quello con il Presidente della Repubblica, le autorità e il corpo diplomatico accreditato.
Come la Lituania, la Lettonia - seconda tappa del viaggio di Papa Francesco nel Baltico - è una nazione indipendente dal 1991.
Arriva alla fine di una breve udienza privata l’invito del presidente lettone a Papa Francesco perché visiti la Lettonia.
Ora la Lettonia attende il Papa. Dopo la visita del Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, la speranza è che Papa Francesco arrivi nel Paese baltico a confermare quella periferia nella fede, facendo seguito all’unica visita di un Papa nel territorio, quella di San Giovanni Paolo II nel 1993. “Abbiamo inoltrato l’invito a Papa Francesco. Il Cardinal Parolin ha detto che lo avrebbe trasmesso, ma che spetta al Papa decidere”, racconta ad ACI Stampa Zbignevs Stankevics, arcivescovo di Riga.
Operate “in una società che, dopo essere stata a lungo oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana, oggi è chiamata a misurarsi con altre pericolose insidie, quali il secolarismo e il relativismo”. Siate “instancabili, senza mai perdere la fiducia, nell’annunciare il Vangelo di Cristo, parola di salvezza per gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura”. E' quanto ha scritto il Papa Papa stamane nel discorso consegnato ai Vescovi di Lettonia ed Estonia in visita ad limina.