“Il referendum è stato vinto con il voto dei giovani, e il 90 per cento dei giovani che hanno votato sì ha frequentato scuole cattoliche.” L’amara constatazione dell’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin sul voto al referendum irlandese del 22 maggio delinea forse meglio di tutti il vero problema in Irlanda. E cioè quello del fallimento della Chiesa cattolica, la maggiore agenzia educativa del Paese, che non è stata in grado di dare argomenti ragionevoli ai giovani che andavano crescendo, e che sono stati bombardati da una campagna per il sì senza precedenti.