Una delle questioni che sempre si deve affrontare alla vigilia di un Giubileo è quello della sicurezza. E non solo quella dei pellegrini in fila nelle chiese, nelle catacombe, ma anche la sicurezza in senso politico.
Ovviamente, e soprattutto in vista del Giubileo molto furono le opere di recupero dell chied di Roma. La più importante fu l’opera di ricostruzione della basilica di San Paolo dopo l’incendio che l’aveva devastata.
Una delle caratteristiche dei pontificati del periodo temporale era quello dell’impegno per le opere edilizie. Il papato di Leone XII non fa eccezione, e molte iniziative vengono prese in vista del Giubileo anche se poi di fatto i lavori si estendono per diversi anni.
In preparazione al Giubileo del 1825 Papa Leone XII, che come cardinale era stato Vicario per la Città di Roma e conosceva bene la situazione nella quale versavano molte chiese romane, volle che si procedesse a restauri e recupero per rendere la città degna dell’evento.
Quello del 1825 fu l’unico giubileo del secolo. Ed ebbe una preparazione lunga anche se non un grande successo.
Per concludere queste note sul conclave del 1823 c’è un particolare curioso a proposito di una committenza che da cardinalizia diventa papale. Il cardinale della Genga infatti volle costruire nelle grotte di Frasassi una cappella votiva mariana.
Dunque a settembre del 1823 si celebra il conclave da cui esce papa Annibale della Genga, nobile marchigiano.
Per il primo conclave al Quirinale doveva anche essere rivista la ritualità e tutta la organizzazione che lo rende valido e religioso.
Il Conclave che elesse Leone XII nel 1823 non si svolse in Vaticano dove siamo ormai abituati a veder svolgere il rito della elezione del Papa, ma al Quirinale.
Se la storia è maestra di vita, è ovvio che dalla storiografia possiamo imparare molto in ogni epoca. Anche studiando lo svolgimento di conclavi di quasi due secoli fa.
Nella restaurazione di Leone XII c’è anche una revisione di alcuni riti e consuetudini liturgiche. Una in particolare era cara ai romani ed entusiasmava gli stranieri: la Croce Luminosa nella Settimana Santa a San Pietro.
Quello di Leone XII fu un pontificato di riformismo spirituale. Almeno nelle intenzioni del Papa marchigiano che mise mano anche alla censura della Calcografia Camerale.
Quello che nei secoli è davvero cambiato è lo stile della vita nei palazzi vaticani. Cappella e Famiglia pontificia oggi significano qualcosa di molto diverso da quello che erano fino al 1969 quando Papa Paolo VI fece una riforma profonda. Era una riforma legata i tempi che ovviamente erano cambiati, ma certe consuetudini e certi ruoli sono rimasti.
Si narra che Leone XII avesse un gattino che chiamava Micetto. Gli teneva compagnia e gli era molto affezionato e sentendo prossima la fine, si preoccupò di trovargli un nuovo padrone. Il prescelto fu François-René de Chateaubriand che per qualche mese era stato ambasciatore di Francia a Roma. Chateaubriand prese la bestiola e la portò con sé in Francia quando lasciò Roma il 30 agosto del 1929.
“Un pastore dee profittare di tutto per istruire il suo popolo, per farlo risovvenire del suo dovere, o per preservarlo dal peccato o per farlo ravvedere se è traviato”. E’ quanto si legge in alcune carte della parrocchia di San Martino ai Monti a Roma del XIX secolo.
“Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo”.
Per molti di noi oggi quando si parla di Catechismo della Chiesa Cattolica si pensa al volume del 1992, nato da un lungo lavoro di confronto e studio non senza difficoltà e pubblicato ma anche criticato. I nostri nonni ricordano il Catechismo di San Pio X, mnemonico, ma funzionale.
Oggi forse i giornali lo avrebbero definito un uomo di centro, ma nel 1823 l’equilibrio andava trovato tra zelantismo e riformismo consalviano. E’ questo il profilo di un Papa come Leone XII troppo poco studiato e che oggi grazie al lavoro di Roberto Regoli e Ilaria Fiumi Sermattei e al sostegno del Consiglio regionale delle Marche acquista il rilievo che merita.
Leone XII non è certo un dei Pontefici più amato e conosciuto. Eppure il suo Pontificato è stato uno dei più significativo in un periodo difficile per la vita della Chiesa cattolica dopo la tempesta napoleonica e prima del disfacimento del potere temporale.
Il sabato della settimana di Pasqua si arriva di nuovo a San Giovanni in Laterano.