Dal luogo in Canada dove è con la sua famiglia a seguito dell’assoluzione dalla condanna a morte per blasfemia, Asia Bibi invia un audio messaggio al mondo, sottolinea di non aver perso la fede, chiede di ascoltare con cura qualunque accusato prima di condannarlo e mostra preoccupazione per quanti sono ancora in prigione condannati per blasfemia in Pakistan.
Non sono solo i cristiani, ad essere messi nel mirino. Perché in Pakistan è a rischio chiunque si opponga alla creazione di uno Stato Islamico. Lo spiega l’arcivescovo Joseph Coutts di Karachi, intervenendo in un convegno al Senato organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre.