“Una piaga che noi quando nella vita abbiamo fatto dei mali, fa male. Ma è una piaga nascosta, non si vede; neppure io la vedo, perché mi abituo a portarla e poi si anestetizza. È lì, alcuni la toccano, ma la piaga è dentro. E quando quella piaga fa male, sentiamo il rimorso. Non solo sono conscio di avere fatto del male, ma lo sento: lo sento nel cuore, lo sento nel corpo, nell’anima, lo sento nella vita. E da lì la tentazione di coprire questo per non sentirlo più”. Lo ha detto Papa Francesco stamane nel corso dell'omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta.
La familiarità con Gesù è il tema centrale dell'omelia proposta stamane dal Papa durante la Messa a Santa Marta.
La prima Lettura racconta il momento nel quale il popolo di Israele è liberato dall’esilio. E da lì parte Papa Francesco, sottolineando che in quell’occasione “il Signore visitò il suo popolo e lo riportò a Gerusalemme”, ed è proprio la parola “visita” ad essere importante perché “ogni liberazione, ogni azione di redenzione di Dio, è una visita”.
San Matteo ci dimostra come “la porta per incontrare Gesù è riconoscersi peccatore”. E' il tema centrale dell'omelia di Papa Francesco - stamane - nella Messa quotidiana a Santa Marta nella ricorrenza liturgica dell'Evangelista.
“La compassione è un sentimento che coinvolge, è un sentimento del cuore, delle viscere, coinvolge tutto. E’ patire con. Questo è la compassione. Il Signore si coinvolge con una vedova e con un orfano … Per Lui era più importante quella vedova e quell’orfano morto, che la folla alla quale Lui stava parlando e che lo seguiva. Perché? Perché il suo cuore, le sue viscere si sono coinvolti. Il Signore, con la sua compassione, si è coinvolto in questo caso. Ebbe compassione”. Così Papa Francesco stamane commentando durante la Messa a Santa Marta l'episodio evangelico della vedova di Nain.
Nell’omelia della Messa presso Casa Santa Marta, oggi il Papa invita tutti a contemplare la Beata Vergine Maria Addolorata, ai piedi della croce.
“Essere cristiano porta sempre questa dimensione di spogliamento che trova la sua pienezza nello spogliamento di Gesù nella Croce. Se facciamo un po’ di memoria vedremo che nei Vangeli la vocazione dei discepoli è un vattene, lascia e vieni”. Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta.
Papa Francesco riprende l’esempio di Don Milani nella sua omelia a Casa Santa Marta. Secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana, il Pontefice ha tracciato la figura del pastore: appassionato, deve saper discernere e deve anche saper denunciare il male. E deve essere senza troppi buonismi ingenui.
“In Gesù non c’è un no: sempre sì, per la gloria del Padre. Ma anche noi partecipiamo di questo sì di Gesù, perché Lui ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo, ci ha dato la caparra dello Spirito. Noi partecipiamo perché siamo unti, sigillati e abbiamo in mano quella sicurezza, la caparra dello Spirito. Lo Spirito che ci porterà al sì definitivo, anche alla nostra pienezza. Lo stesso Spirito che ci aiuterà a diventare luce e sale, cioè lo Spirito che ci porta alla testimonianza cristiana”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
“L’esperienza della consolazione, che è un’esperienza spirituale, ha bisogno sempre di un’alterità per essere piena: nessuno può consolare se stesso, nessuno. E chi cerca di farlo, finisce guardandosi allo specchio, si guarda allo specchio, cerca di truccare se stesso, di apparire. Si consola con queste cose chiuse che non lo lasciano crescere e l’aria che respira è quell’aria narcisista dell’autoreferenzialità. Questa è la consolazione truccata che non lascia crescere. E questa non è consolazione, perché è chiusa, le manca un’alterità”. Lo ha spiegato stamane il Papa nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
È un invito a discernere la nostra anima nei momenti brutti, e a scegliere la via della preghiera, quello lanciato da Papa Francesoc nella consueta Messa del mattino presso la Domus Sanctae Marthae, riportata da Radio Vaticana.
“Un’opera di misericordia non è fare una cosa per scaricare la coscienza: è anche compatire il dolore altrui. Condividere e compatire vanno insieme. E’ misericordioso quello che sa condividere e anche compatire i problemi delle altre persone. Io so condividere? Sono generoso? Ma anche quando vedo una persona che soffre, che è in difficoltà, anche io soffro? So mettermi nelle scarpe altrui? Nella situazione di sofferenza?”. Così stamane il Papa nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta.
L'omelia di oggi del Papa durante la Messa mattutina a Santa Marta si concentra sul dialogo tra Gesù e Pietro “il più peccatore degli apostoli”.
“Tutti i pastori dobbiamo congedarci. Arriva un momento dove il Signore ci dice: vai da un’altra parte, vieni da me. E uno dei passi che deve fare un pastore è anche prepararsi per congedarsi bene, non congedarsi a metà. Il pastore che non impara a congedarsi è perché ha qualche legame non buono col gregge, un legame che non è purificato per la Croce di Gesù”. Sono parole del Papa, stamane, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta
Sono capace di ascoltare lo Spirito Santo? “Sono capace di chiedere ispirazione prima di prendere una decisione o dire una parola o fare qualcosa? O il mio cuore è tranquillo, senza emozioni, un cuore fisso? Ma certi cuori, se noi facessimo un elettrocardiogramma spirituale il risultato sarebbe lineare, senza emozioni. Anche nei Vangeli ci sono questi, pensiamo ai dottori della legge: erano credenti in Dio, sapevano tutti i comandamenti, ma il cuore era chiuso, fermo, non si lasciavano inquietare”. Così Papa Francesco stamane nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Tre parole, tre riferimenti per il cammino cristiano: memoria, preghiera e missione. Li dipana Papa Francesco, nella consueta omelia mattutina che si è tenuta nella cappella della Domus Sanctae Marthae.
Lo spirito cattivo preferisce una Chiesa senza rischi e tiepida. Lo dice Papa Francesco nell’odierna omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta. E a due anni dalla beatificazione, il Papa ricorda monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso dagli squadroni della morte legati al regime militare per aver denunciato le violenze contro i poveri.
“Lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano, anche il compagno di cammino della Chiesa. E questo è il dono che Gesù ci dà”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Il Papa parla del primo Concilio della storia, che si è riunito alla fine per “chiarire la dottrina”, perché “è dovere della Chiesa chiarire la dottrina”. E ricorda che sì, nella prima comunità cristiana c’erano gelosie e lotte di potere. Ma poi si discute, e si prende una decisione, perché c’è la libertà dello Spirito che mette d’accordo. Lo ha detto Papa Francesco, nella Messa del mattino nella Domus Sanctae Marthae.
Il Popolo di Dio è un popolo sempre in cammino per approfondire la fede. E’ il tema centrale dell’omelia di Papa Francesco presso Casa Santa Marta.