“Il Signore dialoga sempre con quelli che invita a fare questa strada e a dire l’eccomi. Ha tanta pazienza. La vita cristiana è questo: un eccomi, un eccomi continuo di fare la volontà del Signore. E uno dietro l’altro. E’ bello leggere la Scrittura, la Bibbia, cercando le risposte delle persone al Signore, come rispondevano, e trovare quelle è tanto bello. Eccomi, io sono per fare la Tua volontà”. Lo ha detto stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.
Il sacerdozio di Cristo è una "grande meraviglia" che si svolge in tre tappe, "quella in cui perdona i peccati, una volta, per sempre; quella in cui intercede adesso per noi; e quella che succederà quando Lui tornerà". Lo ha detto stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata nella Messa mattutina a Santa Marta.
“La legge del Signore non è un modo di agire esterno, ci cambia la mentalità, c’è un cambio di cuore, un cambio di sentire, di modo di agire, un modo diverso di vedere le cose”. Così Papa Francesco nell’omelia di stamane nella Messa a Santa Marta.
Quella del cristiano è una “vita coraggiosa”, ma ci sono anche i cristiani che “vivono nel frigo”, che sono pigri e vogliono che tutto “rimanga così”: lo dice Papa Francesco nell’omelia quotidiana di Santa Marta, riportata da Radio Vaticana.
E’ nel nostro cuore il posto dove si gioca l’oggi, che si non ripeterà. E’ la riflessione del Papa nell’omelia della Messa Mattutina in Casa Santa Marta. Secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana, tutta l’omelia del Pontefice si basa su due parole: “oggi” e “cuore”.
Gesù insegnava con autorità - a differenza dei dottori della legge - perché “serviva la gente, spiegava le cose perché la gente capisse bene: era al servizio della gente. Aveva un atteggiamento di servitore, e questo dava autorità”. I dottori della legge invece comandavano e pretendevano obbedienza a differenza di Gesù che “mai si è fatto passare come un principe: sempre era il servitore di tutti e questo è quello che gli dava autorità”. Così stamane il Papa nell’omelia pronunciata nel corso della Messa a Santa Marta.
Conoscere Gesù, adorare Gesù, seguire Gesù: sono i tre compiti che Papa Francesco dà nella sua omelia nella Messa quotidiana nella Domus Sanctae Marthae, iniziate di nuovo oggi dopo la pausa natalizia. Una omelia in cui – riporta Radio Vaticana – Papa Franesco ha sottolineato che “è semplice” fare una vita cristiana, basta “mettere Gesù al centro delle nostre scelte quotidiane”.
“Giuda è stato un traditore, ha peccato di brutto, ha peccato forte. Ma poi il Vangelo dice: Pentito, è andato da loro a ridare le monete. E loro cosa hanno fatto? Lo hanno lasciato solo: scartato! Il povero Giuda traditore e pentito non è stato accolto dai pastori. Perché questi avevano dimenticato cosa fosse un pastore. Erano gli intellettuali della religione, quelli che avevano il potere, che portavano avanti la catechesi del popolo con una morale fatta dalla loro intelligenza e non dalla rivelazione di Dio”. Così stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.
Da cosa si riconosce un buon sacerdote? Se sa giocare con i bambini, risponde Papa Francesco. Che nella Messa di Santa Marta prende spunto dalle parole di Gesù sull’insoddisfazione del popolo, così come “tanti cristiani insoddisfatti che non riescono a capire cosa il Signore ci ha insegnato, non riescono a capire il nocciolo proprio della rivelazione del Vangelo”. E si è soffermato sui preti insoddisfatti che “fanno tanto male”, cercano sempre nuovi progetti “perché il loro cuore è lontano dalla logica di Gesù.
Giuda è il prototipo della pecora smarrita. Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa mattutina di oggi a Santa Marta. Giuda - spiega Francesco secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - scappa "perché c’è quel buio nel cuore che li distacca dal gregge. E’ quella doppia vita, quella doppia vita di tanti cristiani, anche preti, vescovi… E Giuda era vescovo, era uno dei primi vescovi. Noi dobbiamo capire le pecore smarrite. Anche noi abbiamo sempre qualcosa delle pecore smarrite".
Le resistenze alla grazia. Tutti ne abbiamo e bisogna trovarle e chiedere aiuto al Signore, riconoscendosi peccatori. E’ l’invito di Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Il Natale è il mistero della piccolezza. Lo ha ricordato stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta.
L'Avvento ci prepara al Natale e noi dobbiamo mostrarci "vigilanti nella preghiera, operosi nella carità ed esultanti nella lode: devo pregare, con vigilanza; devo essere operoso nella carità – la carità fraterna: non solo dare un’elemosina, anche tollerare la gente che mi dà fastidio, tollerare a casa i bambini quando fanno troppo rumore, o il marito o la moglie quando ci sono difficoltà, o la suocera ma tollerare. E anche la gioia di lodare il Signore: esultanti nella gioia. Così dobbiamo vivere questo cammino, questa volontà di incontrare il Signore. Per incontrarlo bene. Non stare fermi. E incontreremo il Signore". Lo ha detto il Papa, stamane, pronunciando l'omelia nella Messa mattutina a Santa Marta.
Come sarà il giudizio universale? Se lo chiede Papa Francesco, nell’omelia della consueta messa mattutina di Santa Marta, riportata da Radio Vaticana.
“Ci farà bene pensare: 'Ma come sarà quel giorno in cui io sarò davanti a Gesù? Quando Lui mi domanderà sui talenti che mi ha dato, che ne ho fatto; quando Lui mi chiederà come è stato il mio cuore quando è caduto il seme, come è stato il cammino, le spine: quelle Parabole del Regno di Dio. Come ho ricevuto la Parola? Con cuore aperto? L’ho fatta germogliare per il bene di tutti o di nascosto?”. Così Papa Francesco - secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - offrendo una meditazione sulla morte nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Il cristiano non deve essere tiepido nè tranquillo senza consistenza. Lo ha ribadito stamane il Papa nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.
Come è l’amore del cristiano? Concreto, risponde Papa Francesco. Che, nella consueta omelia di Santa Marta – riportata da Radio Vaticana – punta anche il dito contro le ideologie dell’amore che scarnificano la Chiesa.
Vincere la tentazione di una religione dello spettacolo che cerca sempre rivelazioni nuove, come fuochi d’artificio, è quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta.
“La pietra d’angolo è lo stesso Gesù. Senza Gesù non c’è Chiesa”. Lo ha ribadito stamane il Papa, nell’omelia della messa mattutina a Santa Marta.
“Cosa è il Regno di Dio? Eh, forse il Regno di Dio è una struttura tutta ben fatta, tutto in ordine, organigrammi ben fatti, tutto … e quello che non entra lì, non è nel Regno di Dio. No. Con il Regno di Dio accade lo stesso che può accadere con la Legge: il fissismo, la rigidità … Il Regno di Dio è in cammino. Non è fermo. Il Regno di Dio si fa tutti i giorni”. Così Papa Francesco, questa mattina, nella Messa quotidiana a Santa Marta.