Chi protesta con veemenza sulla dichiarazione Fiducia Supplicans sulle benedizioni delle coppie irregolari appartiene a “piccoli gruppi ideologici”. Non esiste una “guerra giusta”, ma un diritto a difendersi, e tuttavia in Terrasanta sarebbe già un risultato avere una prima tregua. Il viaggio in Argentina è “tra parentesi”, mentre ci sarà quello in Belgio e quello in Indonesia, Papua Nuova Guinea e Timor Est ad agosto, che il Papa già programmava nel 2020. Parlando con il quotidiano La Stampa, Papa Francesco affronta tutte le questioni “calde” degli ultimi tempi.
Tocca vari argomenti l'intervista di Papa Francesco rilasciata alla giornalista messicana Valentina Alazraki per l'emittente televisiva N+. I temi principali in particolare sono i funerali papali, le dimissioni, il rapporto con Papa Benedetto e il Pontefice si lascia andare a qualche confessione molto importante. Come quella della sua tomba. Che assicura sarà a Santa Maria Maggiore, per la forza devozione che ha con quella Madonna legata a Roma e ai romani.
Per la prima volta, un Papa concede una intervista ad un quotidiano in lingua araba. Papa Francesco risponde alle domande del direttore di al-Ittihad, quotidiano pubblicato negli Emirati Arabi Uniti, che ha dalla sua 53 anni di storia e una circolazione buona ma non eccezionale (circa 100 mila copie) nel Golfo. E buona parte dell’intervista è dedicata al documento sulla Fraternità Universale, firmato proprio negli Emirati, ad Abu Dhabi, da Papa Francesco e dal Grande Imam di al Azhar Ahmed al Tayyeb nel 2019.
"Il giorno dopo l’inizio dell’invasione, mi sono recato personalmente all’ambasciata russa. Una cosa che non era mai stata fatta da un Papa e che un Papa normalmente non fa. Ho anche espresso la mia disponibilità ad andare a Mosca e fare in modo che il conflitto non continuasse. Dal suo inizio ad oggi, il Vaticano è stato sempre al centro dell’azione. Diversi cardinali si sono già recati in Ucraina, il cardinale Konrad Krajewski, vi si è recato sei volte per aiutare il popolo ucraino".
Le dimissioni scritte e firmate in caso di impedimento. Le opinioni sul colonialismo. Ma anche il ribadire che ci si trova in una guerra mondiale a pezzi. La richiesta di un Natale di pace e le lamentele del fatto che a volte viene usato e il suo pensiero un po’ manipolato. Papa Francesco si racconta in una lunga intervista al quotidiano ABC e poi in una intervista per le reti Mediaset.
La parte amministrativa della Chiesa è regolata dal ministero Petrino, e quel ministero non ha spazio per l’ordinazione femminile. Ma non si deve guardare la Chiesa solo in termini di funzionalità, c’è un ministero mariano che è altrettanto importante, e, in fondo, la Chiesa è una donna, e la Chiesa è una sposa, e “non abbiamo sviluppato una teologia della donna che lo rifletta”.
"Non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. È per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. I poveri hanno sete di riscatto: offri loro un libro, un paio di scarpette, una palla e si mostrano capaci di gesta impensabili. La fame, quella vera, è la motivazione più formidabile per il cuore: è mostrare al mondo di valere, è cogliere l’unica occasione che ti danno e giocartela".
Signore, ferma l’epidemia. Fermala con la tua mano. Ho pregato per questo”. Papa Francesco spiega così, in una intervista ad un noto quotidiano nazionale, il senso della sua visita a Santa Maria Maggiore e San Marcello al Corso lo scorso 15 marzo. Una sosta davanti a Maria Salus Populi Romani, un pellegrinaggio per via del Corso fino a San Marcello dove è custodita la croce che salvò Roma dalla peste del 1522.
L’appello alle imprese perché riconoscano che l’uomo “è la risorsa più importante di ogni azienda”, e la necessità di guardare fuori, perché “non è più possibile che gli operatori economici non ascoltino il grido dei poveri”. In una intervista al quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, Papa Francesco offre i suoi pensieri sulla economia che “uccide”, sulla cultura dello scarto che rappresenta, per la sua estensione e tipicità, un fenomeno nuovo, sullo sviluppo umano integrale, e anche sul tema delle migrazioni.
Nelle interviste “mi piace guardare le persone negli occhi e rispondere alle domande con sincerità. So che devo essere prudente, e spero di esserlo. Prego sempre lo Spirito Santo prima di cominciare ad ascoltare le domande e di rispondere. E così come non devo perdere la prudenza, non devo perdere nemmeno la fiducia. So che questo può rendermi vulnerabile, ma è un rischio che voglio correre. Le interviste per me hanno sempre un valore pastorale. Tutto quello che faccio ha valore pastorale, in un modo o in un altro. Se non avessi questa fiducia, non concederei interviste: per me è ben chiaro. È una maniera di comunicazione del mio ministero. E unisco queste conversazioni nelle interviste con la forma quotidiana delle omelie a Santa Marta, che è - diciamo così - la mia parrocchia”. Lo rivela Papa Francesco nella prefazione di “Adesso fate le vostre domande”, edito da Rizzoli e scritto dallo stesso Pontefice con Padre Antonio Spadaro, Direttore de La Civiltà Cattolica. Il libro uscirà domani e sarà presentato a Roma il 21 ottobre alle 18 presso la sede de La Civiltà Cattolica.
“In Russia non posso andare perché dovrei andare anche in Ucraina. L’importante sarebbe andare in Sud Sudan, era in programma di andare nei due Congo: con Kabila la cosa non va bene, credo che non possa andare; ma ci andrò, quello sì, in India, in Bangladesh, sicuro, in Colombia, poi un giorno soltanto in Portogallo, a Fatima, e poi credo che c’è un altro viaggio in studio, in Egitto: sembra che sia pieno il calendario, no?” E’ la risposta secca di Papa Francesco durante un’intervista rilasciata al settimanale tedesco Die Zeit. Il Pontefice parla di viaggi, dell’importanza della preghiera, del termine e concetto “populismo” e molto altro, a colloquio con il caporedattore Giovanni di Lorenzo.
Nell’intervista ad Esne Radio e Tv Papa Francesco spiega principalmente qual è l’eredità che intende lasciare al popolo cristiano e alla Chiesa. Tocca molti temi, sono molteplici le sue riflessioni nel dialogo con Noel Diaz avvenuto lo scorso 22 novembre e pubblicato questo 29 gennaio.
Una nuova intervista a tutto campo quella che Papa Francesco ha concesso al quotidiano spagnolo El Pais.
Dal Giubileo al cammino ecumenico. Dalla critica al rigorismo ideologico all’unità tra fratelli cristiani nel servizio del povero. In una lunga intervista con Avvenire, Papa Francesco non traccia solo un bilancio dell’Anno Santo Straordinario che si sta per concludere – bilancio che in fondo rifiuta, perché “io non ho fatto un piano” – ma parla del cammino ecumenico, e lo mette in continuità con i frutti del Concilio Vaticano II e il lavoro fatto dai suoi precessori.
“Rifiuto ogni forma di conflitto”. Papa Francesco lo dice a chiare lettere al cronista politico de La Naciòn, il quotidiano nazionale argentino, arrivato appositamente da Buenos Aires per chiedere al Papa dei presunti cattivi rapporti con il presidente Guillermo Macrì e per mettere fine alla strumentalizzazione della persona del Papa, perché in Argentina in molti dalle forze politiche si sono proclamati come portavoce della volontà papale.