C'è un legame speciale tra i monaci e il mondo delle piante. Lo dice Anna Maria Foli, autrice del libro "Erbario monastico. Dall’antica sapienza di monasteri e conventi le erbe, i fiori e le piante che curano e nutrono per ritrovare energia fisica, mentale e spirituale" di Terra Santa Edizioni. Il volume è un vero "viaggio tra abati e madri badesse, priori e superiori di conventi, per carpire i segreti degli antichi erbari monastici e riproporli oggi". Il libro non non ha fini terapeutici e diagnostici, ma vuole essere una scoperta o riscoperta della secolare tradizione monastica degli erbari. ACI Stampa ne ha parlato direttamente con l'autrice.
Il 5 luglio 2003, Georges Poulides, ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede, presentava le sue lettere credenziali a Giovanni Paolo II. Era l’inizio di una avventura tuttora ininterrotta come ambasciatore presso la Santa Sede, e che ha visto l’attuale decano del Corpo degli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede festeggiare i venti anni di accreditamento.
Un gruppo di artigiane nel cuore di Roma ha messo su davvero un bel progetto. Ha messo a lavorare degli insoliti “apprendisti”, ha investito nell'artigianato e nella produzione di ceramiche, porcellane, oggetti d'arte. Tutto questo accade presso "La Stelletta", la bottega delle meraviglie in Piazza Campo Marzio a Roma.
Suor Chiara Antonella ha una storia molto speciale. Cieca dalla nascita, ha saputo mettere a frutto con amore questa sua diversità e non si è mai arresa davanti a questa difficoltà. Suor Chiara Antonella ha 57 anni e dal 1988 vive nel bellissimo Monastero di Città della Pieve in Umbria. Diplomata in pianoforte nel 1987 presso il Conservatorio di Bergamo, ha studiato come privatista con un'insegnante, anche lei non vedente. Del suo talento musicale a trarne profitto sono soprattutto le sue sorelle clarisse. Infatti Suor Chiara Antonella compone musiche e partiture per le celebrazioni in Monastero. ACI Stampa racconta la storia di questa clarissa, che ama suonare, comporre e non dimentica mai il suo compito più grande, pregare.
Al termine di una plenaria densa di temi, che ha portato alla decisione storica di trasferire la sede del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa a Roma, l’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del CCEE, fa con ACI Stampa il punto dei lavori. E sottolinea che la priorità per i vescovi di Europa è quella dell’evangelizzazione.
Il 9 settembre una serie di tremende scosse di terremoto ha colpito il Marocco, nella zona di Marrakech-Safi, causando un bilancio accertato di 3 mila morti e 5.530 feriti. La Chiesa è stata da subito vicina alla popolazione, il Cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, si è recato anche nei luoghi del sisma e ha celebrato Messa lì per portare conforto alla popolazione. Tre mesi dopo, quale è la situazione in Marocco? E quale è lo stato di salute della Chiesa? Risponde lo stesso Cardinale Cristobal Lopez, in una intervista in cui guarda anche al viaggio di Papa Francesco nel Paese di quattro anni fa e alla salute della sua Chiesa locale.
Il Libano è ancora un Paese messaggio, perché nonostante abbia perso tutto in questi ultimi anni, compresa la credibilità politica, cristiani, musulmani ed ebrei continuano a vivere insieme, ad essere parte integrante di un tessuto sociale vivo. Raphael Bedros XXI Minassian, patriarca di Cilicia degli Armeni e Arcieparca di Beirut, guarda al Libano con speranza, nonostante tutto.
Durante il viaggio di Papa Francesco in Mongolia, insieme al Cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbatar, c’era sempre un vescovo. Quel vescovo era José Luis Mumbiela Sierra. Guida la diocesi della Santa Trinità di Almaty, in Kazakhstan, dove è arrivato come missionario fidei donum nel 1988. Ma è soprattutto il presidente della Conferenza Episcopale dell’Asia Centrale, istituita nel 2021, che include gli Stati di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, ma anche Mongolia, Afghanistan e Azerbaijan.
Le ultime notizie provenienti dal Sudan parlano di combattimenti a Khartoum, nella capitale, dove le Rapid Support Forces hanno annunciato di aver preso il controllo di una base della Central Reserve Police, l’ala della polizia piuttosto brutale che fiancheggia l’esercito regolare. Di fatto, da quando il 15 aprile è scoppiata il conflitto in Sudan, la situazione non solo non è migliorata, ma peggiora. Il personale diplomatico è stato evacuato, e anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo
Ci sarà da riflettere, e molto, sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulle nostre vite. E lo dovrà fare prima di tutto la Chiesa, chiamata però allo stesso tempo a cominciare ad evangelizzare quei luoghi “virtuali” che sono le chatbot, perché in un mondo in cui il virtuale è reale, molto dipende ormai dalla riposta che viene data in quei nuovi luoghi di interazione. Ne è convinto il Cardinale Wilhelm Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, che ha cominciato a riflettere sulla questione. Un tema venuto fuori anche nel dibattito sull’insegnamento della morale sessuale e matrimoniale della Chiesa suscitato da una relazione del Cardinale all’ultimo incontro dei responsabili famiglia e vita delle Conferenze Episcopali di Europa, che si è tenuto a Bucarest dal 6 al 10 maggio.
Papa Francesco era felice, perché “ha visto con tutta chiarezza l’atteggiamento credente e pieno di affetto delle persone”. Lo racconta il Cardinale Péter Erdő in una intervista con il gruppo ACI all’indomani della visita di Papa Francesco in Ungheria, dal 28 al 30 aprile. Nel ricapitolare quei giorni, la parola più usata dal cardinale è “importante”. E questo testimonia quanto peso hanno tutte le parole pronunciate dal Papa in Ungheria nei suoi discorsi. A partire dall’appello per la pace, che il popolo ungherese sente di condividere.
L’Ungheria è una nazione che ha la sua vocazione ad essere ponte tra Oriente e Occidente, luogo di dialogo. E l’ungherese è un cittadino del mondo, ma radicato nella sua storia, nella sua identità. Il Cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Budapest, lo racconta ad ACI Stampa in una intervista a tutto campo che tocca i temi della visita del Papa, che sarà a Budapest dal 28 al 30 aprile. Una visita cercata dal Papa, che include anche un incontro con il mondo della cultura, e che arriva in una Ungheria che raccoglie ancora i frutti del Congresso Eucaristico Internazionale del settembre 2021.
Il segnale che l’Ungheria tiene in maniera particolare alla Santa Sede è venuto quando ha nominato un secondo segretario dell’ambasciata in Vaticano con l’incarico di “delegato speciale per la cooperazione archivistica. Il suo nome è Krisztina Tóth, e un assaggio del suo lavoro lo ha dato coordinando un simposio su “Archivi e biblioteche come ponti” sulle fonti per la cooperazione archivistica tra Ungheria e Santa Sede, che si è tenuto il 4 ottobre 2022. È lei a raccontarci il senso e l’importanza diplomatica del suo lavoro.
Cosa vuole dire essere cristiani in tempi di guerra? È la domanda esistenziale cui stanno cercando una risposta i cristiani in Ucraina, che sono da un anno alle prese con una guerra su vasta scala a seguito dell’aggressione russa. E, secondo l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, il magistero della Chiesa non dà “risposte sufficienti” per la guerra moderna, che “è peggiore, è diversa, è molto più distruttiva” di quella normalmente conosciuta, e intorno alla quale si è costruita anche la dottrina sociale cristiana.
“Dona nobis pacem in terris. Possa il nostro canto inondare il mondo della luce che risplende sul volto ridente di Gesù Bambino”. È questo l’augurio di Mons. Marco Frisina, Direttore del Coro della Diocesi di Roma che anche quest’anno, per la 38esima volta, si accinge a dirigere il Concerto di Natale presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Il concerto ci sarà il prossimo 18 dicembre, l’ingresso è gratuito, tutti possono partecipare. L’evento è organizzato da Nova Opera ed Elevan, società di organizzazione eventi, comunicazione e sponsorship. Come ogni anno, verranno eseguiti i brani più celebri della tradizione natalizia italiani e internazionali, introdotti dalle riflessioni del Maestro Frisina. ACI stampa lo ha intervistato:
La domanda aperta resta quella della ricostruzione. Perché dopo la guerra in Ucraina, la pace porterà con sé tante questioni da risolvere: il rapporto con il vicino russo, la ricostruzione della fiducia, l’eventuale riconciliazione che però non può avvenire incondizionatamente. Ma l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha speranza. Una speranza che viene da Cristo, anche perché “il mondo senza Dio è destinato alla morte”.
Come la pace in Europa dipese dalla riconciliazione franco-tedesca dopo la Seconda Guerra Mondiale, così la pace in Europa oggi dipenderà dalla riconciliazione russo-ucraina. Ma è una riconciliazione lontana da venire, che ha bisogno di essere costruita, che ha bisogno anche dell’umiltà di riconoscere verità scomode e della fiducia nella forza dell’amore misericordioso di Dio che ci permette di costruire il futuro degno e armonioso della famiglia europea. L’esarca Bohdan Dzyurakh, che sovrintende ai fedeli greco-cattolici ucraini di Germania e Scandinavia, è stato appena eletto presidente della Commissione Pastorale Sociale del CCEE. In questa intervista con ACI Stampa affronta le radici della guerra in Ucraina, ragiona sulla eredità della storia, mette in luce come la Russia abbia abdicato alle sue radici cristiane. Ma guarda al futuro, con fiducia, indicando nella Chiesa (e in particolare, per l’Ucraina, nella Chiesa Greco Cattolica Ucraina) e negli intellettuali le forze costruttrici di una nuova società, più libera perché fondata sulla verità.
Papa Giovanni Paolo II proclamò beato Giovanni Battista Scalabrini il 9 novembre 1997. Il 9 ottobre 2022 il "padre dei migranti" sarà proclamato Santo da Papa Francesco. Proprio in vista della canonizzazione del vescovo Scalabrini la Congregazione dei Missionari di San Carlo Borromeo, la Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo e l’Istituto delle Missionarie Secolari Scalabriniane hanno organizzato una conferenza stampa ricca di interventi per far conoscere a tutti Giovanni Battista Scalabrini, pioniere nel considerare il fatto migratorio in tutti i suoi aspetti.
La famiglia Manelli è davvero speciale. Settimio Manelli e Licia Gualandris, cinquant'anni di matrimonio, ventuno figli, una famiglia cristiana nata e cresciuta attorno a Padre Pio da Pietrelcina. San Pio per la famiglia Manelli è stato (e ancora è) una guida spirituale, un amico, un profeta. "Supererete i venti figli", profetizzò Padre Pio a papà Settimio, uno dei primi figli spirituali del Santo del Gargano. A raccontare questa bellissima storia ad ACI Stampa/EWTN è Maria Teresa Manelli, figlia di Settimio e Licia. Padre Pio celebrò il suo matrimonio con Francesco il 7 luglio del 1962 e operò molti miracoli per lei e la sua famiglia. Nel giorno della Festa del Santo di Pietrelcina la donna lo ricorda con affetto, fede e rispetto e ricorda gli episodi più belli della sua vita con Padre Pio.
“Quando le campane suonano a festa. La vita controcorrente del beato Carlo Acutis” è un libro scritto da Don Michele Munno, pubblicato da Editrice Shalom, che “ci regala attraverso le parole e le testimonianze del e sul Beato la possibilità di desiderare ardentemente anche noi una vita nuova”. Così riporta l’Introduzione del libricino elaborata da Don Mario Spinocchi Rettore del Pontificio Seminario Regionale “San Pio X” di Catanzaro. Da qualche settimana il corpo del Beato Carlo Acutis è esposto in maniera permanente presso il Santuario della Spogliazione di Assisi e tutti i fedeli del mondo possono rivolgere al giovane Carlo una preghiera o un pensiero e così conoscere meglio questa piccola figura “straordinaria”. Ne abbiamo parlato con l’autore del libro, Don Michele Munno.