Prende il posto che fu di Karol Wojtyla, il “Papa grande” di cui fu amico, ed ha le idee chiare: comincerà a mettersi in ascolto di una diocesi così diversa da quella da cui proviene – la secolarizzata Lodz – e allo stesso tempo con delle sfide simili. A partire – dice in esclusiva ad ACI Stampa l’arcivescovo Marek Jedrasewski, che si è “installato” a Cracovia lo scorso 28 gennaio – dal tema del gender, una “minaccia ancora più pericolosa del marxismo”, dice. Una minaccia tale che su questo si basò la sua domanda a Papa Francesco, quando questi, lo scorso agosto, fu in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù.
A seguito del sisma del 26 e 30 ottobre scorsi, Camerino ha subito danni ingenti alle strutture ed alle abitazioni. In particolare il Monastero di Santa Chiara è stato completamente distrutto. Ma la popolazione maceratese è testarda, non ‘molla’, e ha deciso di riallestire uno spettacolo su santa Camilla da Varano, il cui monastero custodisce l’urna, con incasso devoluto proprio in favore alle Clarisse di Santa Chiara di Camerino.
Una "invasione" di oltre tremila cinesi avvenuta in poco tempo a San Donnino, un paesino di 4.500 abitanti alla periferia di Firenze che si ribellò (in proporzione, sarebbe stato come se una città come Roma fosse stata invasa da 3 milioni di immigrati). Le tensioni di 25 anni fa, con speculatori sulla allora inedita ondata migratoria che pose le basi per una delle più popolose 'Chinatown' d'Italia. Una politica che fu spesso assente. Centinaia di operai italiani che perdevano il lavoro. Episodi di raccomandazione per i permessi di soggiorno. Una situazione complicatissima, che trovò un punto di svolta con la comparsa sulla scena di un sacerdote: don Giovanni Momigli. Lui era stato uno dei sindacalisti Cisl più noti della Toscana, prima di lasciare tutto per indossare la tonaca. La sua storia è raccontata ne “La rivoluzione di Don Momigli - La via fiorentina all'integrazione”, il libro del giornalista fiorentino Luigi Ceccherini. Ma chi era e che cosa fece questo straordinario sacerdote? Lo racconta lo stesso Ceccherini, parlando con ACI Stampa.
Don Gino Tedoldi è il parroco della Parrocchia Santa Maria a Setteville, Guidonia. Con amore, sacrificio e soprattutto tanta devozione manda avanti da più di venti anni la sua parrocchia, tra le mille difficoltà di una struttura alle periferie di Roma. Papa Francesco si recherà proprio a Setteville domenica 15 gennaio. Incontrerà i parrocchiani e celebrerà la Messa, riprendendo cosi le sue visite pastorali alle parrocchie di Roma, terminate per il Giubileo della Misericordia. Don Gino, un sacerdote innamorato della sua Chiesa, che ama la sua parrocchia e soprattutto è un appassionato di Cristo, in un’intervista ad ACI Stampa, racconta la sua emozione ed esprime il suo caloroso benvenuto al Pontefice.
Da cinque anni, la Santa Sede è membro dell’International Organization for Migrations, rappresentata attualmente nell’organismo dall’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra. Dopo aver delineato l’impegno della Santa Sede nell’organizzazione, il diplomatico vaticano racconta quali sono le attuali priorità sul tema delle migrazioni. E spiega quale sarà l’ipegno della Santa Sede.
“Non volevamo lasciarvi, non vi abbiamo mai lasciato. Abbiamo sempre tanto pregato per voi”. Così suor Natalina Todeschini, made badessa del monastero di Santa Rita da Cascia, ha ringraziato i fedeli al ritorno nel convento di Santa Rita, dopo la riapertura della Basilica di Santa Rita da Cascia. La basilica – che dopo il sisma necessitava qualche intervento di messa in sicurezza – è stata riaperta nella seconda domenica di Avvento, con una celebrazione dell’arcivescovo Renato Boccardo di Spoleto-Norcia, che aveva sottolineato: “Cascia con la riapertura della Basilica di Santa Rita è il primo anello di una lunga catena di ricostruzione di case e chiese. Siamo qui per dire tutti insieme che ricominciare è possibile”. E che a Cascia la vita quotidiana sta riprendendo si è compreso dal ritorno delle suore agostiniane nel convento di santa Rita, dopo l’evacuazione del terremoto del 30 ottobre con una celebrazione eucaristica presieduta dal Rettore, padre Bernardino Pinciaroli. Con ACI Stampa, la madre badessa parla della situazione post sisma.
Un miliardo di persone in movimento, 250 milioni di migranti. Le cifre del fenomeno migratorio sono incredibili, e sempre in crescita. Da sempre, la Santa Sede ha una sollecitudine particolare per le popolazioni migranti. E dal 2011 è diventata membro dell’International Organization for Migration, un osservatorio privilegiato per comprendere ed affrontare il fenomeno migratorio. Rappresentante della Santa Sede allo IOM è l’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra e altri organismi particolari. In una intervista esclusiva con ACI Stampa, il diplomatico vaticano racconta il lavoro che la Santa Sede porta avanti allo IOM. E delinea qualche sfida futura.
Una facoltà di teologia cristiana nei curricula statali. Avviene in Lettonia dove, se tutto andrà secondo le più ottimistiche previsioni, la prima facoltà “ecumenica” del mondo dovrebbe aprire a settembre 2018. Un esperimento unico nel suo genere. Il progetto è stato esposto a Papa Francesco e anche in Vaticano, ed è ancora in una fase di analisi. Ma intanto è stato varato, ottenendo anche l’appoggio delle altre confessioni cristiane della Lettonia, racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo di Riga Zbignevs Stankevics.
Benedetto e Francesco. Mai la storia della Chiesa ha vissuto la presenza di due Pontefici, uno regnante ed uno Emerito. E questa è una ricchezza. Il tratto comune è il servizio alla Chiesa, la comune radice cristologica.
La lettera inviata da Papa Francesco al presidente Assad attraverso il Cardinale Mario Zenari racconta meglio di ogni altra cosa l’uso che verrà fatto del nuovo rango del nunzio in Siria. E lo sottolinea anche Jacques Benhan Hindo, arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi. “Nessun cardinale è venuto in Siria, nessuno ha portato il suo sostegno. Ora il Papa ha dato un cardinale alla Siria, che deve rimanere in Siria,” dice.
Padre Bernardino Pinciaroli è il Rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia. Giorni duri e difficili quelli dopo le scosse di terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso ottobre. Per gli abitanti e per chi custodisce il luogo che raccoglie le spoglie della Santa dei casi impossibili, Santa Rita. Domenica 4 dicembre il Santuario di Cascia ha riaperto le porte ai fedeli della Santa, ma Padre Bernardino ricorda, in un’intervista ad ACI Stampa, quegli attimi di paura, ma sempre di fede.
La cristianità in Medio Oriente ha un futuro? Se lo è chiesto il Patriarca armeno Aram I, del Catholicossato della Grande Casa di Cilicia, in un intervento denso di passione alla conferenza “Damasco, prisma di speranza” che ha celebrato i 100 anni dalla Fondazione del Pontificio Istituto Orientale. E sulla piaga dell’estremismo che devasta anche il territorio sotto la sua giurisdizione (in gran parte nelle “zone calde”) sottolinea con forza: “Non basta la denuncia. Serve un impegno comune”.
Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa della Basilica di San Pietro domenica scorsa e ha concluso così il Giubileo Straordinario della Misericordia. Ma il Giubileo continua per alcune diocesi italiane. Come per quella di Latina-Terracina- Sezze-Priverno. Grazie alla festa e alla liturgia di Santa Maria Goretti, la santa pontina per eccellenza. ACI Stampa ne ha parlato con il vescovo della diocesi, monsignor Mariano Crociata.
L'Anno Santo ha dato l'opportunità di riscoprire il senso di appartenza alla Chiesa e il Concistoro è la fotografia della sua universalità. Sono le parole del Cardinale Dominique Mamberti, per anni "ministro degli Esteri" della Santa Sede, e oggi Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica in questa intervista ad Acistampa in occasione del Concistoro di sabato scorso.
L’Opera Don Orione festeggia quest’anno il 25° anniversario dell’arrivo dei primi missionari orionini nel paese dell’Est. Era il 1991 quando arrivarono a Bucarest i primi religiosi di Don Orione. L’attività fu subito rivolta ai più fragili e agli ultimi, ma anche al sostegno spirituale della numerosa comunità italiana. Oggi la Congregazione orionina è presente a Bucarest, Voluntari, Oradea e Iasi. Padre Pierre Assamouan Kouassi, consigliere generale dell'Opera Don Orione e responsabile della Pastorale Missionaria, racconta in un’intervista ad ACI Stampa, il suo lavoro e la sua missione.
È stato dal Papa lo scorso 10 novembre, e ha sicuramente riportato della situazione in Ucraina. Lo può fare con una certa libertà. Perché Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Comunità Greco-Cattolica ucraina, conosce il Papa dai tempi in cui questi era il Cardinale Bergoglio e l’altro il responsabile della comunità greco-cattolica di Argentina. Da quando è scoppiato il conflitto, l’arcivescovo Shevchuk è stato una voce forte del suo popolo. E la prima settimana di novembre è stato con il Consiglio delle Chiese ad Est dell’Ucraina, in una zona grigia che racconta molto della guerra dimenticata che sta avendo luogo in Ucraina.
Le potenze del mondo hanno la tendenza a non guardare oltre l’orizzonte terreno. Ma questo “non ha mai portato ad alcun risultato accettabile”. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parla a margine di un convegno organizzato dal Pontificio Istituto Orientale per celebrare i cento anni dalla fondazione. Un convegno tutto dedicato alla Siria, per dare una risposta alla crisi che non sia solo pratica, ma culturale, andando a fondo sulle questioni. La Siria come specchio in cui guardare i mali del mondo. E lì, dal Medio Oriente dove sono nate le grandi religioni monoteistiche, può arrivare una soluzione proprio a partire dalla comune fede in un unico Dio.
Un focus speciale sulla povertà, la richiesta di un sistema di asilo integrato europeo, il sogno di un progetto europeo condiviso: i vescovi della COMECE si sono riuniti per la loro plenaria il 26-28 ottobre, parlando con Caritas Internationalis, visitando centri caritativi di Bruxelles, collaborando con la Commissione Europea e cominciando a lavorare a un position paper con temi comuni. La COMECE è la Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea, ed è composta dai delegati delle conferenze episcopali dei 28 Stati membri UE. Presidente è il Cardinal Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, mentre Segretario generale è padre Olivier Poquillon, domenicano. Alla sua prima plenaria, padre Poquillon – che è stato delegato domenicano alle Nazioni Unite, ma ha anche vissuto in Iraq – delinea con ACI Stampa le sfide che nascono dalla sua prima plenaria COMECE.
Sarà attivo dall’1 gennaio, ma ancora si sta lavorando alla sua definizione. Il nuovo dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale si sta formando riunione dopo riunione, con la necessità di dare una forma unitaria a quelle che erano le priorità di quattro diversi pontifici consigli: Giustizia e Pace, Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, Operatori Sanitari e Cor Unum. L’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, segretario delegato di Giustizia e Pace, è tra coloro che partecipano alle riunioni, e in esclusiva con ACI Stampa racconta quali sono i criteri con i quali si sta lavorando al nuovo dicastero.
“Non so se riuscite ad immaginare cosa voglia dire per noi restare qui a sessanti metri dalla linea del fuoco”. Sono le parole di padre Ibrahim Alsabagh, frate francescano e parroco di Aleppo in Siria, che in un libro “Un istante prima dell’alba” racconta come in un diario, giorno dopo giorno, le cronache di guerra, ma anche di speranza di quella “amata e martoriata” Siria, come definita spesso da Papa Francesco nei suoi numerosi appelli di pace.