Sarà nella Basilica di Bari che si terrà il primo momento di preghiera ecumenica per la pace in Medio Oriente voluto da Papa Francesco. E la scelta di Bari non è un caso: è la città ecumenica per eccellenza, dove tradizione cattolica e tradizione bizantina si incontrano. Ma c’è un’altra città, insospettabile, che sarebbe potuta essere il terreno di uno storico incontro ecumenico: Helsinki.
Nessuna competizione con il governo, ma la necessità, piuttosto, di stare con gli ultimi, e anche di costruire una nuova società a partire dall’educazione. Il vescovo di Hong Kong Yeung Ming-cheung, è stato in Vaticano per l’ad limina dei vescovi di Hong Kong e Macao. Si sono incontrati con il Papa il 23 giugno, al culmine di una settimana trascorsa nei dicasteri della Curia romana. Il vescovo Yeung sottolinea il sistema particolare di Hong Kong, che pure è sotto la Cina. Non entra nel merito delle polemiche su un eventuale accordo tra Santa Sede e Repubblica Popolare Cinese. Ma guarda con interesse e sollecitudine ai cattolici nella Repubblica Popolare. Perché la Chiesa non deve competere con il governo. Ma è chiamata ad essere vicina alle persone.
Non c’è solo la Ginevra dell’ecumenismo, ma anche la Ginevra internazionale, quella fatta delle grandi organizzazioni che hanno sede nella città svizzera e cui la Santa Sede partecipa apertamente. Ma in questa Ginevra internazionale rientra pure il Consiglio Ecumenico delle Chiese, e dunque in qualche modo il viaggio di Papa Francesco si rivolgeva nche alle grandi organizzazioni. Ne parla con ACI Stampa l’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a Ginevra.
Una Europa leggera, la percezione della fede, sovranismi e migrazioni, persecuzioni anticristiane. Sono i temi affrontati dal Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, in questa intervista rilasciata in esclusiva ad ACI Stampa.
Se c’è una cosa di cui padre Laurence Iwuamadi è sicuro, è che il dialogo teologico in campo ecumenico non è terminato. E questo nonostante documenti nuovi non ce ne siano stati, e gli ultimi sviluppi teologici nel dialogo non abbiano avuto sostanziali passi avanti. Ma lui, primo decano cattolico dell’Istituto Ecumenico di Bossey, sottolinea che è solo questione di tempo.
Il vescovo Philippe Jourdan, amministratore apostolico dell’Estonia, sottolinea con ACI Stampa che il motto del viaggio del Papa in Estonia è “Svegliati, cuore mio”, e vuole essere un richiamo al popolo estone a risvegliare la propria fede.
“Abbiamo avuto un dialogo molto profondo con il Santo Padre che si interessa molto della situazione in Scandinavia, in particolare si è parlato di migrazioni, ecumenismo e secolarizzazione”.
Circa 24 mila progetti in 50 Paesi nel mondo, utilizzando un network che è allo stesso tempo locale e internazionale: dopo la plenaria di marzo, durante la quale è stata eletta Anne Therese Gallagher come nuovo presidente, l’International Catholic Migration Commission ha ripreso a lavoare, con l’obiettivo di avere sempre più impatto nell’advocacy internazionale.
“Chi avrebbe pensato che la soluzione per la salvaguardia del nostro pianeta fosse contenuta nell'Antico Testamento? Dio ci ha donato una casa speciale: tutte le indicazioni per viverci al meglio sono nella sua Parola”. Così la pensa Roberto Cavallo nel suo nuovo libro intitolato “La Bibbia dell'ecologia. Riflessioni sulla cura del Creato”, edito da Elledici. ACI Stampa ha intervistato l’autore:
Venticinque anni dopo il viaggio di San Giovanni Paolo II, la Lituania è profondamente cambiata. In tutto: dall’economia alla fede, dalla società alla vita quotidiana. Ma solo una cosa non è cambiata: il bisogno di speranza, la necessità che questa speranza venga da Dio. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Gintaras Grusas, di Vilnius. Americano della diaspora, fu tra gli organizzatori del primo viaggio di un Papa nel Baltico. Oggi, si trova ad affrontare la stessa sfida da arcivescovo, in un mondo completamente diverso.
Dal 28 maggio, le Pontificie Opere Missionarie si riuniscono per la loro assemblea plenaria. Sono quattro, nate quasi due secoli fa (la Pontificia Opera Infanzia Missionaria ha compiuto il 175esimo anniversario, ed è stata salutata da Papa Francesco all’Angelus del 20 maggio) e hanno lo scopo di “promuovere lo spirito missionario universale nel popolo di Dio, dando impulso alla cooperazione, per armonizzare le forze missionarie e garantire una equa distribuzione degli aiuti finanziari per sostenere le missioni della Chiesa nei Paesi più arretrati.
Il mese di Maggio è per eccellenza il tempo dedicato a Maria. Gli Araldi del Vangelo compiono in questo periodo le cosiddette “missioni mariane”. ACI Stampa ne ha parlato con Padre Pablo Werner, Promotore delle Missioni Mariane degli Araldi del Vangelo.
Il prossimo marzo, ci sarà a Taiwan il Congresso Eucaristico Nazionale. E i vescovi di Taiwan in visita ad limina hanno invitato il Papa ad andare, per visitare il Paese. “Non ha detto né sì, né no, ma ha sorriso”, dice ad ACI Stampa l’arcivescovo John Hung Shan-chuan di Taipei.
Dare nuovo impulso alla sinodalità, anche con riforme di tipo strutturale, come rendere obbligatori in ogni diocesi i Consigli Diocesani che includano anche i laici. Attuare pienamente la collegialità del Concilio, anche trovando nuove procedure per la convocazione del Sinodo dei Vescovi che coinvolgano maggiormente il popolo di Dio.
Da una parte, la necessità di ravvivare la fede. Dall’altra, quella di mettere in guardia dai pericoli della secolarizzazione. Così si configura il viaggio di Papa Francesco nei Paesi Baltici. Dal 22 al 25 settembre, Papa Francesco sarà in Lituania, Lettonia ed Estonia, tre Paesi fortemente differenti, uniti però dalla geopolitica, e sotto la cura del nunzio Pedro Lopez Quintana, che dal 2014 è ambasciatore del Papa in tutti e tre i Paesi.
Anche quest'anno la Gioventù Francescana di Sicilia ( GiFra ), gruppo giovanile presente su tutto il territorio Siciliano e non solo, si prepara a vivere la Festa del Si. Questo evento, che si terrà il 13 maggio, fortemente sentito dai giovani francescani di Sicilia, rappresenta non solo una occasione di incontro per fare festa e gioire insieme, ma occasione per ricordare il proprio Si detto al Signore prendendo come modello il Si di Maria. La novità di quest’anno è la collaborazione tra la realtà siciliana e quella calabrese, si è infatti deciso di vivere insieme questo momento. ACI Stampa ha scoperto le novità di questa festa speciale con Luca Corallo, Presidente della Gioventù Francescana di Sicilia.
La necessità di operare per la riconciliazione e così costruire la nazione. Il rapporto con la vicina Cina, così influente anche nel loro Stato. Il tema dei Rohingya, ma anche quello del conflitto nello Stato del Kachin, con la richiesta che se ne parli ad un Angelus: questi i temi dell’incontro dei vescovi del Myanmar con Papa Francesco.
I cattolici di lingua ebraica sono una minoranza in Terrasanta, ma hanno un vicariato a loro dedicato, il Vicariato di San Giacomo, frutto dello sviluppo dell’Opera San Giacomo che da più di 60 anni ha la loro cura pastorale. Da poco, padre Rafic Nahra è stato nominato vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica. Ad ACI Stampa, racconta sfide e particolarità del suo compito.
Quando si parla di Chiesa in Iraq, si parla sempre del Patriarcato caldeo. Ma c’è anche un patriarcato latino, una minoranza nel territorio, che vive da anni gli effetti dell’esodo e si sforza di essere Chiesa di profezia in un territorio da troppi anni martoriato. Ne ha parlato con ACI Stampa Jean Sleiman, carmelitano, Patriarca latino di Baghdad.
Una amicizia di lunga data, quella del Catholicos di tutti gli armeni Karekin II e PapaFrancesco, certificata dal lungo abbraccio che c’è stato quando si sono incontrati loscorso 5 aprile, prima dell’inaugurazione di una statua di San Gregorio di Narek neiGiardini Vaticani. Di questa amicizia, ma anche delle radici cristiane armene e delgenocidio, Karekin II ha parlato in una intervista esclusiva con ACI Stampa, per una sorta di bilancio e sguardo sul futuro della “Giornata armena” di Papa Francesco.