“Non pochi operai hanno perso la vita in questo lavoro. Li ricordiamo tutti. E facciamo in modo che questo – per quanto dipende da noi – non debba più accadere”. Lo ha detto il Papa, ricevendo stamane in udienza i dipendenti delle Ferrovie Italiane.
Arriva poco dopo le 8 Papa Francesco nella piazza infreddolita del Duomo di Prato scaldata dalll’entusiasmo delle gente, soprattutto cinese.
“La custodia del diritto al riposo”. E’ è di questo secondo Papa Francesco si occupa l’INPS, l’Istituto nazionale di previdenza sociale. Questa mattina in Piazza San Pietro a mezzogiorno il Papa ha incontrato circa trenta mila dipendenti dell’ INPS che per la prima volta sono stati ricevuti in Vaticano.
Dopo la festa il lavoro. Papa Francesco oggi nella catechesi dell’udienza generale ha ricordato ai fedeli presenti nell’ Aula Paolo VI il significato vero e cristiano del lavoro. Uno stile di vita laborioso si impara in famiglia, dice il Papa: “ La famiglia educa al lavoro con l’esempio dei genitori: il papà e la mamma che lavorano per il bene della famiglia e della società.”
“Per far ripartire il lavoro va fatto un piano di politiche industriali, denominandolo Italia 2020, che porti a concentrare investimenti e ricerca su settori forieri di nuova occupazione e di sviluppo sostenibile”. E’ l’invito delle Acli per il Governo. “Lo sforzo per delle politiche attive si deve sostanziare in un piano di formazione permanente e riqualificazione professionale”, spiega Stefano Tassinari, vice presidente della realtà cattolica.
Un discorso che ribadisce i punti centrali della filosofia del lavoro di Papa Francesco quello con cui il Pontefice ha salutato Torino. In una piazza insolita per la Torino sociale il Papa ha ricordato la necessaria dignità del lavoro “necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e per l’inclusione sociale.”
La visita del Papa a Torino ha inizio con l'incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro. Un tema, quello del lavoro, al centro della predicazione di Papa Bergoglio fin dal primo giorno di pontificato. Di questo abbiamo voluto parlare con Domenico Lo Bianco, segretario generale della CISL di Torino.
"Lavoro di cura: nutrimento per la vita" è il workshop promosso dalle Acli Colf, che si terrà all’Expo di Milano martedì 16 giugno, in occasione in occasione del 4° anniversario dell’adozione da parte dell’ILO della Convenzione Internazionale sulle lavoratrici e lavoratori domestici del 2011.
"Quello che è cambiato nel mondo globale non sono tanto i problemi, quanto la loro dimensione e la loro urgenza. Inedite sono l’ampiezza e la velocità di riproduzione delle disuguaglianze. Ma questo non possiamo permetterlo! Dobbiamo proporre alternative eque e solidali che siano realmente praticabili". Lo ha detto, aprendo il suo intervento, Papa Francesco nell'udienza concessa alle Acli nel 70/mo anniversario della loro fondazione.
Al termine della 68/ma Assemblea Generale della Cei il Cardinale Angelo Bagnasco intervistato da Aci a tutto campo. "Il lavoro sia per l'Italia la parola d'ordine. I cristiani uccisi? Non bastano le grandi proclamazioni di condanna pubblica"
L'arcivescovo Metropolita di Taranto, monsignor Filippo Santoro è stato nominato dalla Cei Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Lo riporta la dioesi jonica.
Quello della disoccupazione è un "cronico problema che tocca soprattutto le giovani generazioni, che sempre più prendono la strada verso altri Paesi". Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano i pellegrini della Diocesi di Isernia
“Il grido del precari è realmente la periferia che, più di tutte, domanda luce, che ci chiede premura”. Secondo i vescovi italiani, “senza lavoro, infatti, non c’è famiglia e non c’è dignità umana. Ma sono ancora molti nel nostro Paese i fratelli e le sorelle, specie giovani, che mancano della dignità del lavoro. In tante famiglie, le reti sono e restano vuote”.
Non è superfluo “ribadire la centralità del lavoro come espressione essenziale della persona umana, l’actus persona, e la sua intrinseca dimensione sociale”. “Il significato del lavoro, infatti, chiama in causa sempre la dignità della persona e la sua concreta realizzazione come mezzo di libertà, di identità, di crescita personale e comunitaria, di inclusione e coesione sociale, di responsabilità individuale verso la società”. E’ la posizione del Movimento dei lavoratori di Azione Cattolica in occasione del primo maggio.
Le Acli richiamano al senso vero del primo maggio, soprattutto in un momento in cui “la vera crisi non è l'assenza di ricchezza o vocazioni per creare ancora lavoro e progresso sociale, ma l'assenza di un quadro collettivo”. Perché “la diffusa difficoltà, sia come singoli che come territori, parti sociali, Paese e Paesi, di vedersi insieme di fronte ai problemi e ai cambiamenti, e non gli uni contro gli altri; a vantaggio della logica del più forte, che poi è la logica del più scaltro e del più protetto, vera anticamera e seme della corruzione e delle mafie”.
Di fronte alle difficoltà del lavoro dobbiamo essere realisti ma anche “carichi di speranza, perché sappiamo che non siamo soli sulla trincea dell'impegno responsabile che ci attende”. Così l'Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, nel corso della veglia per il lavoro e l'occupazione che si è svolta lo scorso 28 aprile.
Ci sono due “cardini”, la “famiglia” e il “lavoro”, senza i quali “la persona si trova senza identità e dignità, sente di non contare per nessuno e di essere inutile”. Peggio. “E’ lo sfascio non solo della persona ma anche della società; è in gioco non solo il benessere e l’economia, ma anche la coesione di una città e di un Paese”. Il cardinale Angelo Bagnasco non usa mezzi termini. “Sembra che i cattivi esempi, che ogni giorno escono da una specie di vaso di Pandora, se accertati congiurino per deprimere il popolo degli onesti” e portino “alla resa rispetto ad una vita laboriosa e a testa alta”.