Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, ha illustrato stamane l’esito dei lavori del Consiglio Episcopale permanente riunitosi nei giorni scorsi per l’ultima volta sotto la presidenza del Cardinale Angelo Bagnasco che lascerà la guida dei Vescovi italiani al termine dell’Assemblea Generale di maggio che si terrà come di consueto in Vaticano e che sarà aperta personalmente da Papa Francesco. La terna di nomi per la successione al Cardinale Bagnasco sarà presentata al Pontefice in Assemblea Generale. Poi sarà Francesco a scegliere. Ci sarà una votazione segreta e si potrà scegliere tra tutti i Vescovi residenziali in Italia. Si voterà già dal secondo giorno di Assemblea.
E’ l’ultimo Consiglio Episcopale Permanente presieduto dal Cardinale Angelo Bagnasco, confermato dal Papa alla guida della CEI fino all’Assemblea Generale di maggio. Poi toccherà al nuovo Presidente che sarà scelto dal Pontefice in una terna indicata dai Vescovi italiani. Il prescelto potrebbe essere il Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, attuale vicepresidente e molto vicino a Francesco. Lo stesso Bassetti è stato ricevuto dal Papa in udienza privata dallo stesso Pontefice.
La paura della diversità, la difesa della identità culturale, il senso di Roma come “communis patria”, la lotta alla violenza, e la necessaria “carità intellettuale” nel mondo dei social network.Le domande dei giovani della terza università di Roma al Papa sono queste.
Stanco di essere senza futuro e prospettive. Stanchezza e delusione che ha portato un giovane trentenne friuliano a mettere la parola fine alla sua vita con una lettera veramente commuovente che non può non suscitare una serie di domande sul futuro di tanti giovani italiani sempre più costretti a rimanere a casa senza far nulla. E i dati forniti dall’Istat, l’Istituto Italiano di Statistica sono drammatici.
La Chiesa italiana è vicina a chi, per vari motivi vive e soffre a causa della mancanza di lavoro. Una crisi, quella lavorativa, che coinvolge non solo i giovani ma anche tante famiglie che decidono di lasciare il nostro Paese ed emigrare per dare una vita diversa ai loro figli.
I Vescovi italiani iniziano il cammino in vista della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017 sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”.
Tre parole chiave per affrontare la precarietà e progettare il futuro: lavoro, innovazione e investimento.
Il Cardinale Angelo Bagnasco ha aperto i lavori del Consiglio Permanente della CEI con un pensiero alle vittime del sisma che il 24 agosto ha sconvolto l’Italia Centrale. Pensando a quelle immagini il porporato ha espresso gratitudine agli “operatori della Protezione Civile, volontari, membri di associazioni che, con semplicità, danno al Paese una testimonianza, vorremmo dire una lezione, di incomparabile valore. È l’esempio innanzitutto della fierezza di appartenere ad una terra, ad un popolo, ad una storia. Ci danno l’esempio di un modo di vivere alternativo alla cultura diffusa, che tende a svalutare le appartenenze come se fossero sinonimo di chiusura, di condizionamento, di ripiegamento sul passato. Sui volti delle popolazioni colpite brilla anche la fierezza umile e discreta della fede”. Il Cardinale ha espresso condanna per la vignetta di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto.
“Nelle condizioni attuali della società mondiale, dove si riscontrano tante inequità e sono sempre più numerose le persone che vengono scartate, private dei diritti umani fondamentali, il principio del bene comune si trasforma immediatamente, come logica e ineludibile conseguenza, in un appello alla solidarietà e in una opzione preferenziale per i più poveri.
In occasione della festa di San Gaetano da Thiene, in Argentina patrono del pano e del lavoro, che si celebra il 7 agosto, Papa Francesco ha scritto una lettera al Presidente della Conferenza episcopale argentina, monsignor José Maria Arancedo.
Il binomio famiglia-lavoro “va inquadrato in un orizzonte strategico: la famiglia non riguarda semplicemente la storia degli individui e dei loro desideri di amore, ma la storia stessa del mondo. Il processo di individualizzazione a cui stiamo assistendo infiacchisce qualsiasi modalità associativa, a partire dalla famiglia”. Lo ha detto Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, intervenendo al Settimo Festival del Lavoro.
Dignità del lavoratore, salari equi e paritari per uomini e donne, l'accesso al credito in particolare per giovani lavoratori, di questo e di altro si è parlato al seminario che Onu e Santa Sede hanno organizzato insieme per parlare di lavoro in questo anno santo della misericordia.
“L’Esortazione Apostolica Amoris laetitia è orientamento per un deciso rilancio della pastorale familiare, e nuovo incoraggiamento per quel discernimento e accompagnamento che ogni Pastore è da sempre chiamato a fare con saggezza secondo gli insegnamenti della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo”. Lo ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, nella relazione che ha aperto i lavori della seconda giornata della 69/ma Assemblea Generale della Cei.
"Continuare a essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità e della società civile, soprattutto fondando imprese per dare lavoro. Essere protagonisti per realizzare nuove soluzioni di welfare come state già facendo". Lo ha detto Papa Francesco in un videomessaggio ai partecipanti della 39.ma Assemblea Nazionale delle Confcooperative, sul tema “Protagonisti, al servizio del Paese”.
In vista del 1° maggio, Festa del Lavoro, si svolge questa sera alle 20,30 nella chiesa di San Lorenzo in piazza Castello a Torino la celebrazione del Giubileo diocesano del mondo del lavoro con la veglia di preghiera presieduta dall’Arcivescovo, Monsignor Cesare Nosiglia.
I tre sindacati maggiori Cgil, Cisl e Uil e la Confindustria Umbria si ritroveranno sabato 30 aprile a Santa Maria degli Angeli per celebrare insieme il Giubileo dei lavoratori. Lo annuncia la Diocesi di Assisi-Gualdo Tadino - Nocera Umbra.
“Il dato prevalente è che il lavoro in Italia manca. Una scarsità che porta sempre più persone, impaurite dalla prospettiva di perderlo o di non trovarlo, a condividere l’idea che nulla sia più come è stato finora: dignità, diritti, salute finiscono così in secondo piano. Si tratta di una deriva preoccupante messa in moto dal perdurare di una crisi economica stabilmente severa, da una disoccupazione che tocca diversi segmenti anagrafici e demografici e da un cambiamento tecnologico che da più parti viene definito in termini di quarta rivoluzione industriale”. E’ il vero e proprio grido di allarme lanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana in occasione del messaggio in occasione del Primo Maggio.
Il Consiglio Episcopale Permanente è riunito a Genova in vista del Congresso Eucaristico Nazionale che si terrà nel capoluogo ligure dal 15 al 18 settembre 2016. Ad aprire i lavori, come sempre, la prolusione del Presidente della Cei il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
Siete qui per “riflettere insieme sull’etica del fare impresa; insieme avete deciso di rafforzare l’attenzione ai valori, che sono la spina dorsale dei progetti di formazione, di valorizzazione del territorio e di promozione delle relazioni sociali, e che permettono una concreta alternativa al modello consumistico del profitto a tutti i costi. Fare insieme è l’espressione che avete scelto come guida e orientamento. Essa ispira a collaborare, a condividere, a preparare la strada a rapporti regolati da un comune senso di responsabilità. Questa via apre il campo a nuove strategie, nuovi stili, nuovi atteggiamenti. Come sarebbe diversa la nostra vita se imparassimo davvero, giorno per giorno, a lavorare, a pensare, a costruire insieme!”. Lo ha detto Papa Francesco agli imprenditori di Confindustria ricevuti stamane in udienza.
“Che cosa vuole lasciare il Messico ai suoi figli?” La domanda del Papa è rivolta a tutto il mondo del lavoro in Messico, imprenditori e lavoratori riuniti a Ciudad Juarez nella ultima giornata del viaggio. Nel palazzo dello sport del Colegio de Bachilleres il Papa, di fronte a circa tremila persone, pone le domande chiare ad un mondo dove la giustizia sociale sembra una chimera.