Papa Francesco nell'Angelus di oggi parla ai fedeli della scena descritta dal Vangelo della Liturgia odierna, quella che si svolge all’interno del Tempio di Gerusalemme. Francesco, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, commenta: "Gesù guarda ciò che succede in questo luogo, il più sacro di tutti, e vede come gli scribi amino passeggiare per essere notati, salutati e riveriti, e per avere posti d’onore. Nello stesso tempo, i suoi occhi scorgono un’altra scena: una povera vedova, proprio una di quelle sfruttate dai potenti, getta nel tesoro del Tempiotutto quanto aveva per vivere. Il Vangelo ci mette davanti questo stridente contrasto: i ricchi, che danno il superfluo per farsi vedere, e una povera donna che, senza apparire, offre tutto il poco che ha".
Papa Francesco reitera l’impegno nel costruire un mondo senza armi nucleari, e rimarca ancora una volta la necessità di un impegno condiviso per contrastare il fenomeno del cambiamento climatico, collegandolo alla situazione delle popolazioni indiane colpite dal ciclone Okhi e alle alluvioni in Albania. Tutto questo al termine del consueto Angelus della domenica, tutto dedicato al tema del “vigilare" con cui si è cominciato l’Avvento.
È la Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato, e al termine dell’Angelus Papa Francesco si rivolge alla rappresentanza di diverse comunità etniche che hanno riempito piazza San Pietro per l’occasione. “Cari amici – dice il Papa al termine dell’Angelus – vi auguro di vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni, e al tempo stesso, custodendo i valori delle vostre culture di origine”. Perché “l’incontro tra varie culture è sempre un arricchimento per tutti”.