Quando si arriva a Piazza del Collegio Romano c'è molto da ricordare per la storia della Compagnia di Gesù, e ancora oggi il Palazzo per i romani riporta al liceo e ai musei scientifici gesuiti.
Prima di concludere questa serie di passeggiate ignaziane nel cuore di Roma c'è ancora una piazzetta da visitare. E Piazza dell' Ara Coeli. Certo bisogna immaginare una situazione bel diversa da quella che vediamo oggi.
Quello che vediamo oggi a Piazza del Gesù con la chiesa e gli edifici intorno non era quello che vide e visse Sant' Ignazio nei sui anni romani. Sempre grazie alla guida di Padre Antonio Maria De Aldama proviamo a rivivere quei giorni con Ignazio.
E si arriva alla Piazza del Gesù, il luogo simbolo anche oggi dei gesuiti a Roma. All'angolo tra via del Gesù e l'attuale Corso Vittorio Emanuele c'era il posto dove Ignazio si metteva ad insegnare catechismo.
Lasciamo Porta del Popolo e la sua piazza e arriviamo attraverso via del Corso a quella zona che sarebbe diventata la piazza della chiesa di Sant' Ignazio.
Porta del Popolo, il grande accesso antico alla città, il passaggio tra la campagna e i palazzi di Via del Corso tramite la piazza con l'obelisco.
Se proseguiamo il nostro pellegrinaggio ignaziano arriviamo a Via del Gesù. Il nome è legato alla chiesa del Gesù che Paolo II iniziò a costruire nel 1541 al posto della cappelletta di Santa Maria della Strada. Ecco a metà circa di via del Gesù nella attuale chiesa di Santo Stefano del Cacco, ci fu la seconda sede del Collegio Romano tra il 1551e il 1557. Furono inaugurate qui le le cattedre di filosofia e di teologia il 6 novembre 1553, si conferirono i primi titoli accademici il 6 febbraio 1556, e si ebbe la prima rinnovazione dei voti il 6 gennaio 1557, dopo un triduo predicato dal padre Nadal. Come ricorda Antonio Maria de Aldama, si organizzarono dei gruppi degli "scolastici" gli studenti per il rinnovo dei voti durante le Messe celebrate dai padri Bobadilla, Nadal e Polanco. Se si prosegue alla fine di via del Gesù si gira a destra verso via del Pié di Marmo.Proprio qui Ignazio affittò nel 1552 una paio di case come sede dell'appena fondato Collegio Germanico. Un anno dopo il Collegio era stato ospitato a Palazzo Cesarini in Largo Argentina, ma il rapido sviluppo della istituzione fece si che trovasse un appartamento tra le chiese di Santo Stefano del Cacco e di San Giovanni, nella piazza della Pigna. La casa, probabilmente toccava via del Gesù. Una chiesa non lontana e molto significativa per la Compagnia è Santa Maria sopra Minerva. Al tempo di Ignazio, nella Compagnia si leggevano molto le lettere di santa Caterina da Siena, il cui corpo si venera sotto l'altare maggiore di questa chiesa unico esempio di gotico a Roma. Secondo lo storico della Compagnia Nicolò Lancizio l'affetto per Caterina era dovuto al fatto che la santa 'nella sua vita, nella sua condotta e nelle sue occupazioni, procedette sempre come le Costituzioni della Compagnia raccomandano a noi stessi di procedere'. È certo che nei suoi scritti Caterina insiste sul cercare ' l'onore di Dio e la salvezza delle anime' e fu grande la sua devozione alla Santa Sede. Il domenicano Tommaso Stella fondò in questa chiesa l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, approvata da Paolo III nel 1539, nella quale furono iscritti sant' Ignazio e altri cinque padri della Compagnia e Ignazio la raccomandò ai suoi concittadini di Azpeitia per invitarli a farne parte. Sempre a Santa Maria Sopra Minerva l'8 marzo 1554 fu annunciata la creazione dell' Arciconfraternita del Santo Sepolcro di cui fecero parte i gesuiti con il progetto di istituire collegi in Terra Santa. In una cappella poi è sepolto Papa Paolo IV. Non era molto convito della Compagnia, ma finché fu in vita sant'Ignazio concesse al Collegio Romano di Morto Ignazio, fece esaminare le Costituzioni, ma senza cambiarle. Impose ai gesuiti di cantare l'Ufficio divino in coro e rese triennale il mandato del Generale. Ma essendo un ordine orale, tutto tornò come prima alla sua morte nel 1559. Il suo successore Pio IV confermò l'istituto della Compagnia. Una curiosità che rende chiaro come fosse Roma all'epoca: il sacrestano di Santa Maria della Strada doveva suonare la campana prima della Messa per il tempo necessario a percorrere a piedi la strada dalla Minerva, forse cinque minuti.