Gli utili sono in lieve calo, ma sono stati tutti devoluti in opere di beneficienza. E c’è in generale l’esigenza di mostrare che tutti gli investimenti dell’Istituto per le Opere di Religione non sono speculazione, non sono “soldi per far soldi” – nelle parole di monsignor Giovan Battista Ricca, prelato dell’Istituto – ma piuttosto un modo di aiutare davvero le “Opere di Religione”, secondo un “approccio basato sulla fede” che, in qualche modo, si contrappone all’ “approccio basato sui rischi” utilizzato nel campo degli investimenti.
Con un provvedimento in sei articoli, la Segreteria di Stato vaticana chiarisce quale è la procedura per adempiere alla Convenzione Fiscale firmata tra Santa Sede ed Italia ad aprile 2015 e ratificata poi nella scorsa settimana dal Parlamento italiano.