Tre giovani israeliani sono stati incriminati dalla magistratura israeliana con l’accusa di aver imbrattato con scritte anticristiane e blasfeme le pareti della Basilica della Dormizione, a Gerusalemme.
“Sono state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e tra le Autorità statali e le comunità cattoliche locali, auspicando una pronta conclusione dell’Accordo bilaterale in corso di elaborazione e una soluzione adeguata di alcune questioni di comune interesse tra cui quella riguardante la situazione delle scuole cristiane nel Paese.” Un passaggio del comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede sull’incontro tra il Papa e il Presidente di Israele in Vaticano ricorda il tema più caldo in questo momento nell’ agenda di Tel Aviv: le scuole cattoliche.
Con la visita in Vaticano di Reuven Rivlin, presidente israeliano il prossimo 3 settembre riprende per il Papa la attività pubblica. Sarà un incontro importante quello tra il Papa e il presidente che vede in agenda diversi temi. Papa Francesco aveva stretto un rapporto particolare con il presidente Peres, aveva piantato con lui un olivo e pregato per la pace in Vaticano insieme al presidente palestinese. Ma Peres era a fine mandato.
I servizi di sicurezza e le forze di polizia di Israele hanno arrestato tre persone sospettate di aver partecipato il mese scorso al rogo che ha danneggiato la Chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci a Tabgha, sulle rive del lago di Tiberiade, in Galilea.
“Lo sviluppo dei popoli e la pace si alimentano soprattutto grazie al dialogo, all’abbattimento delle barriere e alla costruzione di ponti di amicizia”. Ne sono convinti gli organizzatori della Conferenza “Dialogo Italia-Israele: lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, che ha l’obiettivo di “illustrare i frutti e i progetti del percorso di collaborazione tra l’Università Europea di Roma, ateneo di ispirazione cristiana, e l’Università Ebraica di Gerusalemme”.
Palestina e Cuba. Sono gli argomenti affrontati in una intervista concessa all'emittente TV2000 dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.