IOR, il Consiglio di Sovrintendenza perde due membri. Clemens Boersig e Carlo Salvatori, due dei membri del “board laico” della cosiddetta “banca vaticana” hanno rassegnato le dimissioni nei giorni scorsi, al termine del percorso che ha portato all’approvazione e pubblicazione del Rapporto Annuale dell’Istituto delle Opere di Religione.
Un utile di 16,1 milioni di euro, la chiusura di 4935 posizioni (come anticipato nel rapporto dell’Autorità di Informazione Finanziaria) e una serie di migliorie che continuano nel processo di trasparenza: il rapporto dell’Istituto delle Opere di Religione, spesso erroneamente chiamata “banca vaticana”, racconta di un sistema che si continua a migliorare. E lo hanno voluto raccontare, in una inedita tavola rotonda con Osservatore Romano e Radio Vaticana, gli stessi vertici dell’Istituto, il presidente Jean Baptiste de Franssu e il direttore generale Gianfranco Mammì.
Lo IOR (definita erroneamente come 'banca vaticana') ha un nuovo direttore generale. È Gian Franco Mammì, finora vicedirettore generale dell’Istituto, che è arrivato dalla carriera interna. Prende il posto di Rolando Marranci, che era stato nominato direttore generale il 30 novembre 2013 e che invece proveniva dalla carriera esterna. Era entrato allo IOR come consulente del team Promontory, chiamato a completare le procedure di screening dei conti già avviate da tempo, come risultava dal rapporto MONEYVAL del luglio 2012.
Lo IOR cambia squadra comunicativa. “Dopo avere avviato l’ufficio stampa dello IOR nel marzo 2013, svolgendo il ruolo di interfaccia pubblica durante la trasformazione dell’Istituto avvenuta negli ultimi due anni e mezzo, il nostro mandato è giunto al termine.” Questo il comunicato di Max Hohenberg, Markus Wieser della CNC - Communications & Network Consulting AG che conferma anche che “il sito dell’Istituto www.ior.va rimarrà il trait d’union principale tra lo IOR, i media e il pubblico.” A curare le relazioni con i media un interno dell’ Istituto. Max Hohenberg e Markus Wieser erano arrivati allo IOR con Ernst von Freyberg.
L’utile netto è di 66,9 milioni di euro. Di questi, l’Istituto delle Opere di Religione intende destinarne 55 al bilancio della Santa Sede, e 14,3 alle riserve di utili dell’Istituto. Ma è anche vero che queste cifre saranno destinate dopo “il riscontro della commissione cardinalizia,” spiega il comunicato che accompagna l’annuncio della pubblicazione del terzo rapporto annuale dell’Istituto.
Aveva detto in molte interviste che lo IOR andava chiuso e il Vaticano doveva utilizzare una banca etica, ma poi, a contatto con la realtà, il cardinale dell’ Honduras Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga salesiano e grande elettore di Papa Bergolgio, e anche per questo nel Consiglio dei cardinali, ha visto che chiudere lo IOR avrebbe danneggiato le congregazioni religiose.
Finanza Vaticana, a maggio attese altre novità. La pubblicazione degli Statuti del Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia e il Revisore Generale dei Conti sono solo il primo passo di un sostanziale riformula mento degli enti della finanza vaticana. Passi avanti che erano contenuti già nella riforma di Benedetto XVI, e che ora vengono portati a compimento.