Pregare, operare e camminare. Sono i tre verbi che Papa Francesco usa nell'incontro ecumenico al Mausoleo “John Garang” a Juba.
L’unità nella diversità e la testimonianza di vita. Sono questi i due elementi di riflessione che Papa Francesco offre ai cristiani del Baherein incontrati oggi nella Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia ad Awali.
La gente la chiama ancora “cattedrale” di fatto il Riga Doms è stato cattedrale cattolica solo fino alla Riforma quando passò ai luterani. “ Cattedrale” cioè luogo dove c’è la cattedra del vescovo è di fatto una definizione solo cattolica, e l’uso di questo nome per la chiesa lo rende luogo speciale per l’ecumenismo che Papa Francesco ha definito “vivo” a Riga.
Sarà nella Basilica di Bari che si terrà il primo momento di preghiera ecumenica per la pace in Medio Oriente voluto da Papa Francesco. E la scelta di Bari non è un caso: è la città ecumenica per eccellenza, dove tradizione cattolica e tradizione bizantina si incontrano. Ma c’è un’altra città, insospettabile, che sarebbe potuta essere il terreno di uno storico incontro ecumenico: Helsinki.
“È una grazia per me trovarmi su queste alture, dove, sotto lo sguardo del monte Ararat, anche il silenzio sembra parlarci; dove i “khatchkar” – le croci di pietra – raccontano una storia unica, intrisa di fede rocciosa e di sofferenza immane, una storia ricca di magnifici testimoni del Vangelo, di cui voi siete gli eredi”. Sono le parole del Papa a Yeravan, in occasione della preghiera per la pace, davanti a circa 5 mila persone. Il viaggio in Armenia di Papa Francesco continua. E giunge all’ultimo appuntamento di questa seconda intensa giornata.
Papa Francesco e il Patriarca Kirill si incontreranno il prossimo 12 febbraio a Cuba. E' il primo incontro tra il Papa e il Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa. Ecco il comunicato ufficiale della Sala Stampa vaticana.