L’ironia sul conclave che si stava già preparando dopo l’operazione per la stenosi diverticolare. La mancanza di pazienza, a volte, per quelli che fanno “commenti cattivi” sul suo conto. La ratio dietro la decisione di abolire le deroghe volute dal Summorum Pontificum per celebrare il rito con l’uso antiquior. E il problema delle ideologie, a partire da quella del gender, che “è pericolosa”. Con i gesuiti di Slovacchia, Papa Francesco non si è tirato indietro, ha risposto a tutte le domande, non ha lesinato anche riferimenti quasi diretti. E ha sottolineato che nella Chiesa c’è “la tentazione di andare indietro”.
L’invito a guardarsi dall’indifferenza; la necessità di portare avanti una cultura dell’incontro; l’attenzione per la pecora smarrita ecclesiale. Come fa sempre durante i viaggi apostolici, Papa Francesco ha incontrato i confratelli gesuiti di Romania, nel pomeriggio del 31 maggio. Padre Marius Talos era uno di questi gesuiti e racconta ad ACI Stampa quello che è successo in quell’ora di colloquio nella nunziatura di Bucarest.