È la prima volta nella lunga storia delle Gmg che la liturgia penitenziale ha luogo in un carcere.
È venuta direttamente dal Vaticano la proposta di un pranzo in Arcivescovado con i giovani detenuti del Ferrante Aporti, il carcere di Torino in cui Don Bosco ebbe l’intuizione del “sistema preventivo salesiano.” Una mediazione necessaria, per permettere al Papa di portare a termine il suo intenso programma della giornata e per permettergli di incontrare i carcerati, racconta ad ACIStampa don Domenico Ricca, salesiano, da 35 anni cappellano del Carcere.