Sono passati ormai quasi cinque anni dall’incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato Notre Dame de Paris, e, sebbene sembri incredibile, c’è una generazione intera di cantori adulti della Maîtrise Notre-Dame de Paris che non ha mai avuto la possibilità di cantare nella cattedrale di Parigi. Ma il 16 dicembre, in una Notre Dame ancora piena di impalcature, sedici di loro, di età tra i 18 e i 28 anni, sono stati scelti per registrare tre canzoni emblematiche ad un anno dalla riapertura.
Il nuovo sagrato di Notre Dame de Paris sarà rettangolare, delle stesse dimensioni della basilica, in grado di far vedere fino alla facciata Ovest, e pieno di vegetazione. Il progetto è stato presentato la scorsa settimana, ed è solo l’ultimo di una serie di interventi che puntano a riportare la cattedrale di Parigi all’antico splendore.
“In questo periodo in cui stiamo uscendo dal COVID e dalla guerra in Europa, è anche una testimonianza di speranza”. Emmanuel Macron, presidente francese, è stato al cantiere della cattedrale di Notre Dame, a Parigi, il 15 aprile, Venerdì Santo. Era il giorno del terzo anniversario dell’incendio che ha devastato l’edificio, facendo crollare il tetto e causando danni ingenti all’850enne cattedrale di Parigi.
Una cosa è certa: Notre Dame sarà ricostruita esattamente come era prima. Non era notizia scontata, considerando i dibattiti che avevano fatto seguito all’incendio che aveva colpito la cattedrale il 15 aprile 2019, quando si era parlato addirittura di trasformare la cattedrale in un Museo, o anche di fare qualche trasformazione alla cattedrale simbolo di Parigi. Ma c’è da dire che il restauro che aveva impegnato Viollet-le-Duc, nel XIX secolo, non era stato conservativo, ma piuttosto innovativo. E faceva parte di questa innovazione anche l’installazione della guglia di legno.
Nel secondo anniversario dell’incendio che ha devastato Nostre Dame, il presidente Emmanuel Macron è andato a visitare i lavori, accompagnato dal generale Georgelin, messo a capo del più grande cantiere medievale dei nostri tempi. Perché quello che sta accadendo intorno alla cattedrale di Parigi sembra essere sospeso tra due tempi: da una parte, i rilievi tecnici, la tecnologia messa al servizio della Messa in sicurezza dell’edificio. Dall’altra, la ricerca, lo scandagliamento della Francia per avere pietre adatte alla ricostruzione, e un cantiere fatto di artigiani dalle tecniche moderne e la sensibilità antica. Se c’è un cuore nella città di Parigi, quel cuore è proprio Notre Dame.
Il Grande Organo di Notre Dame de Paris aveva persino saputo domare i rivoluzionari, che volevano trasformarlo in piccoli cucchiai come avevano fatto con la chiesa di Saint-Roch. Ma Claude Balbasterre, l’ex maestro di clavicembalo di Maria Antonietta, lo salvò con un colpo di genio: all’arrivo dei rivoluzionari decisi a fare in pezzi il Grande Organo, vi improvvisò la Marsigliese, dimostrando che la voce di Notre Dame aveva saputo adattarsi alla storia di Francia. E così lo salvò.
Dal 31 giugno, si può camminare nella piazza di fronte alla cattedrale di Notre Dame a Parigi, fino ad ora chiusa dai tempi dell’incendio dello scorso anno. È un piccolo segno di vita per la cattedrale simbolo della cristianità che alcuni hanno persino provocatoriamente pensato di non dedicare più alle funzioni religiose. Dall’8 giugno, poi, sono cominciate le operazioni di smontaggio del ponteggio preesistente all’incendio di Notre Dame.
Non si ferma il dibattito intorno alla cattedrale di Notre Dame, severamente danneggiata da un incendio il 16 aprile del 2019. Proprietà dello Stato francese, ma data in concessione perpetua alla Chiesa cattolica per ragioni di culto, dal momento della caduta del tetto la cattedrale di Parigi è stata oggetto anche di una serie di campagne ideologiche, che sembravano volerne mettere in discussione la funziona stessa di chiesa.
Si sono salvate miracolosamente le reliquie, la croce d’oro, persino la statua della Pietà. Ma l’incendio che ha distrutto parte della cattedrale di Notre Dame a Parigi lo scorso 15 aprile non ha risparmiato l’orologio della cattedrale, un pezzo storico costruito nel 1867 da Armand François Collin. A mesi dall’incendio, però, un orologio gemello, dello stesso anno e dello stesso orologiaio, è stato rinvenuto nella chiesa della Santissima Trinità di Parigi, a 4 chilometri dalla storica cattedrale.
A due mesi esatti dall’incendio che ne ha mangiato il tetto, ma non le reliquie, la cattedrale di Notre Dame a Parigi ha ospitato una Messa. Caschi da operai in testa, l’arcivescovo Michel Aupetit, insieme a poche persone del comitato ristretto, ha voluto così ridare a Notre Dame il senso del suo esistere: quello di un luogo di culto, che ospita pellegrini e non turisti, e che è resa viva proprio dall’Eucarestia.
Il 15 giugno, la cattedrale di Notre Dame ritorna a vivere. Dopo l’incendio del 15 aprile, che ha buttato giù il tetto e ha però risparmiato le reliquie, molto è stato detto sulla ricostruzione della cattedrale. E sarà proprio dentro la cattedrale, per un piccolo numero di persone, lì che si dirà Messa, per la prima volta in due mesi, nel giorno in cui si commemora la dedicazione dell’altare.