Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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Una autentica provocazione ai poteri del mondo. Natale del Signore

La nascita del Figlio di Dio nella carne avviene al tempo dell’imperatore romano Cesare Ottaviano, il quale, nell’anno 27 prima di Cristo, si era fatto attribuire dal Senato il titolo di Augusto che significa “degno di adorazione” e quindi pretendeva che gli fosse tributato il culto riservato alla divinità.  Era un uomo il cui potere influenzava il mondo e smuoveva a suo piacimento le folle. Ecco il censimento.

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Il Messia sta per arrivare. Quarta Domenica di Avvento

Il modo migliore per prepararci al Santo Natale consiste nella meditazione del testo dell’Annunciazione, che la chiesa propone nella quarta domenica di Avvento. Si tratta di un evento che accade a Nazareth, uno sperduto villaggio della Galilea, che poteva contare- così dicono gli archeologi – circa 150 abitanti e che vede coinvolta una giovane vergine di nome Maria. A lei, tuttavia, l’Angelo si rivolge chiamandola “piena di grazia”. Come accade in tante storie di vocazioni, Dio cambia il nome del chiamato e la vergine da Maria diviene “piena di grazia” cioè “Amata da Dio”.

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Rallegratevi sempre nel Signore. Terza Domenica di Avvento

Ogni anno la seconda e la terza domenica di Avvento sono dominate dalla figura di Giovanni Battista. Egli è il “trait-d’union” tra il passato e il futuro, tra il prima e il dopo. Domenica scorsa il Precursore ci è stato presentato come “il predicatore della penitenza”, oggi l’evangelista S. Giovanni lo presenta come “Testimone della Luce”. E la luce è Cristo. La qualifica di “testimone” viene ulteriormente spiegata quando Egli afferma di non essere il Messia, ma solo una “Voce” che prepara la Sua venuta.

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Il Vangelo è presenza di Gesù tra noi. Seconda Domenica di Avvento

La Chiesa in questa seconda domenica di Avvento propone alla nostra meditazione un brano del Vangelo di Marco che si apre con parole - Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio – che richiamano quelle del primo libro della Bibbia, la Genesi: In principio Dio creò il cielo e la terra (Gen 1.1). E’ evidente che utilizzando questo parallelismo l’evangelista intende sottolineare che, con la venuta tra noi del Figlio di Dio, il mondo, ha per così dire, un nuovo cominciamento. La frase: “Inizio del Vangelo…” può essere meglio tradotta con “Inizio della lieta notizia che consiste nel fatto che Gesù - quel Gesù che è nato nella povertà di Betlemme, che per trent’anni ha vissuto nel nascondimento di Nazareth, che è morto crocifisso per amore e che ha sconfitto la morte con la sua resurrezione - è il Figlio di Dio”.

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L'attesa della venuta di Gesù. Prima Domenica di Avvento

Iniziamo oggi il tempo di Avvento. Con l’inizio di questo nuovo Anno Liturgico la Chiesa desidera riaccendere nei suoi figli il desiderio dell’attesa, rianimare la speranza e prepararli a celebrare degnamente la “venuta dolcissima - così scrive un monaco del Medio Evo – nella quale il Figlio di Dio, il più affascinante degli uomini, colui che era desiderato da tutte le genti, manifestò la sua presenza visibile nella carne, una presenza a lungo aspettata e ardentemente bramata da tutti i padri”.  

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Il Signore regna per liberare, non per opprimere. Solennità di Cristo Re

Si conclude con questa domenica l’Anno Liturgico. Con domenica prossima inizieremo il Tempo di  Avvento. Oggi la Chiesa con la solennità di Cristo Re dell’Universo annuncia che Cristo, Redentore e Salvatore dell’uomo, è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. 

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Amore, unica relazione tra Dio e l'uomo. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Siamo ormai al termine dell’Anno Liturgico e la Chiesa in queste domeniche ci invita con insistenza a riflettere sulle realtà ultime della vita. La nostra esistenza terrena costituisce il tempo che ci è dato per amministrare i beni del Signore e meritare di entrare in cielo. La parabola che Gesù racconta questa domenica ci parla di un uomo che parte per un viaggio e consegna i propri beni ai suoi servi. Ad ognuno dà una parte diversa di beni. Il motivo è dato dal fatto che il padrone conosce i suoi servi e, pertanto, distribuisce i suoi averi valutando le capacità di ciascuno. Sarebbe ingiusto, infatti, caricare tutti della medesima responsabilità.   

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Il cristiano vigilante. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Se dovessimo dire chi è il cristiano potremmo rispondere che è una persona che vive con vigile prontezza in attesa del Signore. E’ quanto ci chiede Gesù nella parabola di questa domenica, presentandoci il diverso comportamento di dieci vergini che stanno aspettando lo Sposo che deve venire. Cinque sono qualificate sagge mentre cinque stolte. Lo sposo è Cristo. Le vergini rappresentano il singolo cristiano, ma anche tutta l’umanità. L’attesa dello sposo indica l’esistenza umana mentre la venuta dello sposo e la festa di nozze indicano la beatitudine eterna.

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Cristo unico Maestro. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù ai capi del popolo ebraico rimprovera tre peccati: l’incoerenza della loro vita; la ricerca di sé, che si esprime nel desiderio di essere ammirati dagli uomini, di essere considerati, e l’ipocrisia. Si tratta, in definitiva, di persone che sono esigenti con gli altri, ma si mostrano molto indulgenti con loro stessi. La loro vita, dunque, contraddice il loro insegnamento. Questo comportamento è il frutto di una volontà dominata dal desiderio di potere e dalla ricerca del proprio tornaconto. 

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Una società senza Dio è disumana. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

I farisei e gli erodiani sottopongono a Gesù una questione molto difficile, non perché a loro interessi avere una risposta, ma per mettere in difficoltà Gesù. La trappola è evidente. Se Gesù avesse risposto che non bisognava pagare il tributo a Cesare avrebbe avuto delle noie da parte delle autorità romane. Se, invece, avesse risposto che bisognava pagare le tasse a Cesare avrebbe perso la simpatia della folla.

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L'Ostia non è acqua e farina, ma Gesù stesso. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo per parlare di Dio, del Regno dei cieli, della Chiesa non utilizza mai concetti astratti, ma immagini. Potremmo quasi dire che il Vangelo è un grande libro di immagini. Oggi la parabola ci presenta Dio come un padre che organizza una festa per il matrimonio del Figlio Gesù. La sposa è la l’umanità. L’immagine delle nozze attraversa come un filo d’oro tutta la Sacra Scrittura e serve per descrivere la relazione tra Dio e l’uomo, tra Dio e il popolo ebraico, tra Dio e l’umanità. 

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La grazia di Dio non è un diritto, ma un dono. XXVII Domenica del Tempo Ordinario

La parabola che Gesù oggi racconta richiama un testo del profeta Isaia che viene chiamato “Il canto della vigna” (Is. 5, 1-7). In esso il profeta descrive la storia del rapporto tra Dio ed il suo popolo. Una storia che sembra molto ricca di eventi, ma che in realtà, guardata in profondità, appare molto monotona. Infatti, da una parte troviamo l’amore infinito di Dio che non si stanca di inviare al suo popolo i suoi messaggeri (i profeti) e dall’altra il continuo tradimento del popolo. Si tratta di una storia, dice il profeta, che non può durare all’infinito perché la pazienza di Dio ha un limite. Poiché il popolo non obbedisce a Dio la vigna cadrà in rovina, non sarà più coltivata e vi cresceranno spine e rovi.

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Nessuno è definitivamente perduto. XXV Domenica del Tempo Ordinario

Credere significa non solo ammettere l’esistenza di Dio, o accettare le cose che Egli ha rivelato, ma accogliere Lui che merita la nostra fiducia ed entrare nel suo progetto e nel “Suo metodo”, che rompe i nostri schemi e il nostro modo di pensare. Il pericolo sempre incombente è quello di ridurre Dio alla nostra portata e di piegarlo alle nostre esigenze e alle nostre ridotte prospettive e visuali di vita. 

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"Tu sei Pietro". XXI Domenica del Tempo Ordinario

Chi è Gesù? La domanda circa l’identità di Cristo attraversa da oltre duemila anni la storia dell’umanità. Si tratta di una domanda di fondamentale importanza perché dalla risposta dipende un preciso orientamento di vita.

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Gesù, unico tesoro che conta. XVII Domenica del Tempo Ordinario

Il messaggio centrale della parabola del tesoro nel campo e della perla preziosa è molto semplice. La sorpresa e la gioia di avere trovato qualcosa di grande, di impensabile e di unico spinge a lasciare quello che già si possiede e a compiere sacrifici enormi per conseguire ciò che sta a cuore. 

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Le categorie dei credenti. XV Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di vangelo Gesù racconta una parabola. Altre ne sentiremo nelle prossime domeniche. La parabola è un racconto che partendo dalla vita vissuta, dagli eventi quotidiani, di cui tutti hanno esperienza, parla di Dio e dunque facilita la comprensione della Verità non tanto con il ragionamento, ma illuminando la mente e la fantasia di chi ascolta. 

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“Venite a me! E troverete riposo”. XIV Domenica del Tempo Ordinario

Il brano di Vangelo di questa domenica inizia con un’espressione – in quel tempo Gesù disse - che sembra avere solo lo scopo di collegare tra loro i diversi eventi della vita di Gesù. In realtà descrive il clima di tensione e di insuccesso nel quale Gesù si trova a vivere e operare. Nel capitolo 11, al quale appartiene il testo, infatti, noi troviamo descritti i dubbi di Giovanni il Battista circa l’identità e missione di Gesù, quindi il rifiuto da parte degli ebrei sia di Giovanni che di Cristo ed infine la dura condanna nei confronti delle città di Corazin, Betsaida e Cafarnao i cui abitanti, nonostante i numerosi miracoli in esse compiuti, non avevano creduto in Cristo. 

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Corpus Domini. Un pane che dà vita eterna

La festa che celebriamo oggi – del Corpo e del Sangue di Cristo – è nata nella Chiesa per tenere viva la fede nella presenza reale di Gesù nell’Eucarestia. Il Corpo e il Sangue di Cristo, dunque, non sono “cose sacre” ma sono il Signore stesso. Gesù l’afferma chiaramente nel Vangelo quando dice di se stesso: “Io sono il pane vivo”. Un pane che è capace di dare la vita eterna. 

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Santissima Trinità. Non una raccolta di idee, ma un insieme di fatti

Dopo aver celebrato i misteri della salvezza – dalla nascita di Cristo a Betlemme fino alla venuta dello Spirito Santo a Pentecoste – la Liturgia ci porta a contemplare il mistero centrale della nostra fede: la santissima Trinità, fonte di tutti i doni e di tutte le grazie, mistero ineffabile della vita intima di Dio.  

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Pentecoste. Lo Spirito Santo rianima e libera il mondo

Lo Spirito Santo si manifesta con il fuoco ed il vento. Il fuoco nella Sacra Scrittura è immagine dell’amore che penetra tutto; il fuoco, poi, purifica, riscalda, illumina. Questa ultima caratteristica serve a Gesù per spiegare ai suoi discepoli, e quindi anche a noi, che lo Spirito Santo ha la missione di fare chiarezza sulla persona di Gesù: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera…Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv. 16.13-14). E’ lo Spirito Santo, dunque, che porta alla comprensione piena della verità insegnata da Cristo e ci fa riconoscere la sua vera identità.