Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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La venuta di Cristo unica vera rivoluzione credibile. V Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica continua il racconto di come Gesù viveva le sue giornate a Cafarnao. Egli trascorreva il suo tempo alternando la predicazione del Regno di Dio con la guarigione dei malati e degli indemoniati. Il Signore si trovava, dunque, a confrontarsi con tutte quelle situazioni che fanno soffrire l’uomo: ogni sorta di malattia e, in più, quel male oscuro, il più terribile di tutti, che è la possessione diabolica.

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Il Signore infrange il potere del demonio. IV Domenica del Tempo Ordinario

Gesù inizia la sua missione nella sinagoga di Cafarnao, dove commenta un testo delle Sacre Scritture. Il Suo insegnamento suscita l’ammirazione degli ascoltatori, i quali si sentono scossi, colpiti, interpellati dalle sue parole. Ma non solo! Il suo insegnamento, così nuovo, ma nello stesso tempo così vero, mette in crisi le false sicurezze e le mediocrità di questi ascoltatori, facendo emergere il desiderio di confrontarsi con Gesù. In effetti la gente si interroga circa la sua identità; si domanda da dove e da chi gli viene l’autorità con cui parla. L’attenzione, quindi, non è più rivolta al contenuto della sua predicazione , ma alla Sua persona.

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“Vi farò pescatori di uomini”. III Domenica del Tempo Ordinario

Nelle letture di questa domenica troviamo due affermazioni che sembrano in contrasto tra di loro. Gesù, nel Vangelo, afferma: “ Il tempo è compiuto”, mentre l’apostolo Paolo nella seconda lettura dice “ il tempo è breve”. Si parla, dunque, di due tempi diversi. Gesù si riferisce all’attesa del Messia e pertanto può affermare che il tempo è compiuto perché in Lui le promesse di Dio, finalmente si sono pienamente adempiute. Con Cristo l’attesa è finita, perché in Lui il Regno di Dio si è fatto visibile e l’uomo può entrarvi con la fede e la conversione della vita, cioè con una decisione che coinvolge la sua libertà.

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Cosa cerco realmente? II Domenica del Tempo Ordinario

“ Che cosa cercate?” sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni  e, pertanto, appaiono particolarmente significative. Esse sono indirizzate a due persone (Giovanni e ad Andrea) che si sono messi a seguirlo dopo avere lasciato il Battista che battezzava presso il fiume Giordano. E’ interessante notare che il Signore  non inizia il dialogo parlando di sé o presentando il suo messaggio, ma facendo parlare i due. Si interessa alla loro domanda, perché il Signore sa che noi cerchiamo tante cose, ma poi quando le abbiamo trovate dobbiamo constatare, con amarezza, che esse non ci danno quella pienezza che  aspettavamo. Questa esperienza ci porta a riconoscere che c’è ricerca e ricerca, che il nostro cuore va oltre la pura dimensione umana. Ha bisogno di altro. Ma questo altro che cos’è? La domanda di Gesù  ci chiede di andare a fondo del nostro desiderio e  interrogarci: “Cosa cerco in realtà?”; “Quale senso do alla mia vita?”; “Qual è il mio bisogno vero?”. 

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In Cristo la relazione con Dio è di nuovo possibile. Battesimo del Signore

La Chiesa celebra oggi la solennità del battesimo di Gesù. Con questa festa si conclude la celebrazione del Mistero natalizio. Racconta  il testo evangelico che Gesù fu battezzato da Giovanni il Battista. È importante ricordare che il battesimo di Giovanni manifestava l’accoglienza nella propria vita del suo invito alla penitenza e si compiva mediante un rituale ben preciso. Il penitente entrava nelle acque del fiume Giordano e sul suo capo veniva versata l’acqua, cosicché questi ne era come sommerso.

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Luce per illuminare le genti. Epifania del Signore

Celebriamo, oggi, la solennità dell’Epifania. La parola Epifania significa manifestazione. ll Bambino nato a Betlemme, che noi, insieme ai pastori, abbiamo contemplato e adorato il giorno di Natale, non è solo il Messia promesso al popolo d’Israele, ma è dono di Dio all’umanità. La Sua venuta è per tutti, perché Egli è “luce per illuminare le genti. I Magi, che giungono da lontano per offrire oro, incenso e mirra costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo.

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Cristo è l’unica “Via” per giungere a Dio. II Domenica dopo Natale

La Chiesa in questa seconda domenica di Natale, torna ad offrire alla nostra riflessione il Prologo del Vangelo di san Giovanni, il quale incomincia con queste solenni parole “In principio era il Verbo e il verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”. Queste poche parole ci rivelano che quel Bambino, che è nato a Betlemme ed è stato adorato dai pastori, non è una creatura che ha avuto un inizio e avrà un termine, ma esiste da sempre ed esiste vicino o meglio rivolto a Dio, in un atteggiamento di perenne ascolto. L’evangelista, dunque, annuncia che in Dio è presente una comunione di persone che vivono in uno slancio infinito di reciproco amore.

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La nostra esistenza è un dono. Maria Santissima Madre di Dio

Abbiamo concluso questo anno drammatico con le immagini, per rimanere vicino a noi, del pesante scisma che ha colpito la Croazia e con le notizie delle continue violenze, per non dire persecuzioni, di cui sono oggetto persone ed istituzioni cristiane, in diversi paesi europei.

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La salute di una società si misura dalla salute della famiglia. Santa Famiglia di Nazareth

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo. La famiglia è luogo di amore, di donazione e di trasmissione della vita Per quanto riguarda i figli è opportuno ricordare che i genitori non ne sono i proprietari.

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Cristo è origine, senso e fine di tutto. Solennità del Natale del Signore

“O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana” (Colletta).

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“Fate spazio al Signore!”. IV Domenica di Avvento

In questa IV domenica di Avvento la Chiesa ci porta a meditare l’episodio dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria Santissima. Trova, così, compimento la profezia di Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”. Con questo episodio siamo introdotti nel cuore del Natale, che tra qualche giorno celebreremo nel suo evento storico, accaduto circa duemila anni fa. Dio, assumendo una carne come la nostra nel seno della Vergine Maria,  da “Dio altissimo” e “onnipotente”, avvolto nello splendore di una luce che abbaglia, è entrato di persona nell’umanità, si è fatto uno di noi per parlarci; farci conoscere il suo volto; divenire nostro compagno di vita; salvarci dal peccato e dalla corruzione, svelarci chi è Dio e chi è l’uomo.

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L'amicizia con Dio è una opportunità aperta a tutti. III Domenica di Avvento

Questa terza domenica di Avvento è chiamata anche la domenica della gioia.  San Paolo nella seconda lettura ci accoglie con queste parole: “Fratelli siate sempre lieti”! Ma che cosa procura la felicità? Essa è un’esperienza che non ha consistenza in se stessa e non nasce neppure dal benessere, dalla fama, dal possesso delle cose…Infatti, come insegna la vita, il raggiungimento di questi traguardi, da soli non soddisfano pienamente il nostro cuore. Anzi, in molti casi conducono, purtroppo, alla distruzione di chi li persegue e di coloro a loro vicini. Comprendiamo, dunque, che la nostra domanda di felicità è ben più grande della nostra opera. Illuminanti, a questo riguardo, le parole di sant’Agostino, il quale ha visto e vissuto ogni esperienza terrena: Ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.

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Cristo viene anche oggi. II Domenica di Avvento

La Liturgia della Parola, in questa seconda domenica di Avvento, ci chiede di metterci in ascolto del  profeta Isaia e di Giovanni Battista.  

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Riscoprire la centralità della Messa. I Domenica di Avvento

Inizia oggi, con la prima domenica di Avvento, il nuovo Anno Liturgico. Durante l’Avvento, che si prolunga per quattro settimane, la Chiesa ci porta a meditare sulle  tre venute di Cristo. La prima celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, evento accaduto in un tempo determinato ed in un luogo ben preciso. Con essa noi abbiamo conosciuto l’infinito amore di Dio che, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato ed aprirgli la porta del Paradiso, ha accettato di entrare nel nostro mondo e di assumere la debolezza della nostra carne. Questa venuta noi la celebriamo nel santo Natale, che inaugura il tempo della salvezza.

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Venite, benedetti del Padre mio. Solennità di Cristo Re dell'Universo

In questa domenica, con la quale si chiude l’Anno Liturgico, la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. La Parola di Dio applica a Cristo due immagini significative e cariche di conseguenze:  quella del Re e quella del Pastore.

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Di tutto dovremo rendere conto. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Siamo ormai prossimi al termine dell’Anno Liturgico e la Chiesa in queste domeniche ci ricorda che il mondo non è eterno, ma è destinato a finire. Tuttavia, per il Signore la fine del mondo non è pensata come un evento catastrofico, ma piuttosto in termini di maturazione. Egli, infatti, per parlarne si serve dell’immagine della mietitura del grano o della donna che vive le doglie del parto. La creazione, dunque, avrà un termine che coincide con il suo compimento e quando questo accadrà, Dio finalmente “sarà tutto in tutti”.

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Non perdere l'occasione di incontrare il Signore. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sono qualificate come sagge e cinque stolte. Nel racconto è presente una durezza ed una drammaticità che emerge, in particolare, dal dialogo tra le ragazze e dalle parole di Cristo-Sposo: “andate a comprarvelo” e “non vi conosco”.

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La fedeltà a Cristo passa anche per la grande tribolazione. Solennità di Tutti i Santi

La Chiesa celebra oggi la solennità di tutti i Santi. Con questa festa noi ricordiamo tutti i nostri fratelli defunti che partecipano già della pienezza della vita eterna e i cui nomi, pur non presenti nel calendario della Chiesa, sono però scritti nel Libro della Vita che solo Dio conosce. Santo, dunque, è un figlio di Dio - divenuto tale nel Battesimo - che essendo stato fedele alla chiamata alla fede, vive ora nella casa del Padre celeste. Con questa festa noi abbiamo la gioia di contemplare “la Chiesa  del cielo”.

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Non è sufficiente credere; è necessario amare. XXX Domenica del Tempo Ordinario

Qual è il più grande comandamento? La domanda viene posta dai farisei per tentare di mettere ancora una volta, ma inutilmente, in difficoltà Gesù. Egli, infatti, risponde alla questione con grande lucidità e semplicità: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente. Per ben tre volte Gesù ripete l’appello alla totalità. Noi amiamo, ma solo Dio ama con tutto il cuore cioè con tutto se stesso. Il secondo comandamento insegna: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Il prossimo è simile a Dio. Questa è la grande rivoluzione portata dal Vangelo.  La totalità dell’amore per Dio permette di amare anche il marito, la moglie, i figli, l’amico e per i cristiani anche il nemico. Dio, infatti, non ruba il cuore, lo moltiplica.

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Quando la società rifiuta Dio diviene disumana. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Nella seconda lettura della Santa Messa di questa domenica ci viene descritta la vita della comunità cristiana. Essa cresce e diventa sempre più famiglia di Dio se si lascia guidare dalla presenza dello Spirito Santo. Con quest’anima divina i cristiani  sono in grado di crescere nella fede, di vivere nella carità, di essere fortificati nella speranza. Soprattutto, l’uomo è in grado di conoscere il destino che Dio gli ha riservato e che ci è pienamente rivelato da Cristo.