Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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La salute di una società si misura dalla salute della famiglia. Santa Famiglia di Nazareth

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo. La famiglia è luogo di amore, di donazione e di trasmissione della vita Per quanto riguarda i figli è opportuno ricordare che i genitori non ne sono i proprietari.

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Cristo è origine, senso e fine di tutto. Solennità del Natale del Signore

“O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana” (Colletta).

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“Fate spazio al Signore!”. IV Domenica di Avvento

In questa IV domenica di Avvento la Chiesa ci porta a meditare l’episodio dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria Santissima. Trova, così, compimento la profezia di Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”. Con questo episodio siamo introdotti nel cuore del Natale, che tra qualche giorno celebreremo nel suo evento storico, accaduto circa duemila anni fa. Dio, assumendo una carne come la nostra nel seno della Vergine Maria,  da “Dio altissimo” e “onnipotente”, avvolto nello splendore di una luce che abbaglia, è entrato di persona nell’umanità, si è fatto uno di noi per parlarci; farci conoscere il suo volto; divenire nostro compagno di vita; salvarci dal peccato e dalla corruzione, svelarci chi è Dio e chi è l’uomo.

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L'amicizia con Dio è una opportunità aperta a tutti. III Domenica di Avvento

Questa terza domenica di Avvento è chiamata anche la domenica della gioia.  San Paolo nella seconda lettura ci accoglie con queste parole: “Fratelli siate sempre lieti”! Ma che cosa procura la felicità? Essa è un’esperienza che non ha consistenza in se stessa e non nasce neppure dal benessere, dalla fama, dal possesso delle cose…Infatti, come insegna la vita, il raggiungimento di questi traguardi, da soli non soddisfano pienamente il nostro cuore. Anzi, in molti casi conducono, purtroppo, alla distruzione di chi li persegue e di coloro a loro vicini. Comprendiamo, dunque, che la nostra domanda di felicità è ben più grande della nostra opera. Illuminanti, a questo riguardo, le parole di sant’Agostino, il quale ha visto e vissuto ogni esperienza terrena: Ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.

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Cristo viene anche oggi. II Domenica di Avvento

La Liturgia della Parola, in questa seconda domenica di Avvento, ci chiede di metterci in ascolto del  profeta Isaia e di Giovanni Battista.  

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Riscoprire la centralità della Messa. I Domenica di Avvento

Inizia oggi, con la prima domenica di Avvento, il nuovo Anno Liturgico. Durante l’Avvento, che si prolunga per quattro settimane, la Chiesa ci porta a meditare sulle  tre venute di Cristo. La prima celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, evento accaduto in un tempo determinato ed in un luogo ben preciso. Con essa noi abbiamo conosciuto l’infinito amore di Dio che, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato ed aprirgli la porta del Paradiso, ha accettato di entrare nel nostro mondo e di assumere la debolezza della nostra carne. Questa venuta noi la celebriamo nel santo Natale, che inaugura il tempo della salvezza.

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Venite, benedetti del Padre mio. Solennità di Cristo Re dell'Universo

In questa domenica, con la quale si chiude l’Anno Liturgico, la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. La Parola di Dio applica a Cristo due immagini significative e cariche di conseguenze:  quella del Re e quella del Pastore.

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Di tutto dovremo rendere conto. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Siamo ormai prossimi al termine dell’Anno Liturgico e la Chiesa in queste domeniche ci ricorda che il mondo non è eterno, ma è destinato a finire. Tuttavia, per il Signore la fine del mondo non è pensata come un evento catastrofico, ma piuttosto in termini di maturazione. Egli, infatti, per parlarne si serve dell’immagine della mietitura del grano o della donna che vive le doglie del parto. La creazione, dunque, avrà un termine che coincide con il suo compimento e quando questo accadrà, Dio finalmente “sarà tutto in tutti”.

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Non perdere l'occasione di incontrare il Signore. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sono qualificate come sagge e cinque stolte. Nel racconto è presente una durezza ed una drammaticità che emerge, in particolare, dal dialogo tra le ragazze e dalle parole di Cristo-Sposo: “andate a comprarvelo” e “non vi conosco”.

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La fedeltà a Cristo passa anche per la grande tribolazione. Solennità di Tutti i Santi

La Chiesa celebra oggi la solennità di tutti i Santi. Con questa festa noi ricordiamo tutti i nostri fratelli defunti che partecipano già della pienezza della vita eterna e i cui nomi, pur non presenti nel calendario della Chiesa, sono però scritti nel Libro della Vita che solo Dio conosce. Santo, dunque, è un figlio di Dio - divenuto tale nel Battesimo - che essendo stato fedele alla chiamata alla fede, vive ora nella casa del Padre celeste. Con questa festa noi abbiamo la gioia di contemplare “la Chiesa  del cielo”.

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Non è sufficiente credere; è necessario amare. XXX Domenica del Tempo Ordinario

Qual è il più grande comandamento? La domanda viene posta dai farisei per tentare di mettere ancora una volta, ma inutilmente, in difficoltà Gesù. Egli, infatti, risponde alla questione con grande lucidità e semplicità: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente. Per ben tre volte Gesù ripete l’appello alla totalità. Noi amiamo, ma solo Dio ama con tutto il cuore cioè con tutto se stesso. Il secondo comandamento insegna: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Il prossimo è simile a Dio. Questa è la grande rivoluzione portata dal Vangelo.  La totalità dell’amore per Dio permette di amare anche il marito, la moglie, i figli, l’amico e per i cristiani anche il nemico. Dio, infatti, non ruba il cuore, lo moltiplica.

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Quando la società rifiuta Dio diviene disumana. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Nella seconda lettura della Santa Messa di questa domenica ci viene descritta la vita della comunità cristiana. Essa cresce e diventa sempre più famiglia di Dio se si lascia guidare dalla presenza dello Spirito Santo. Con quest’anima divina i cristiani  sono in grado di crescere nella fede, di vivere nella carità, di essere fortificati nella speranza. Soprattutto, l’uomo è in grado di conoscere il destino che Dio gli ha riservato e che ci è pienamente rivelato da Cristo.

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L’ amore di Dio è instancabile. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Gesù con la parabola degli invitati al banchetto di nozze rivela il destino  finale dei suoi discepoli. Nonostante i cataclismi, i peccati, la crudeltà e le ingiustizie la storia umana cammina decisamente verso il banchetto eterno,  verso un destino di gloria. La grandezza della fede risiede proprio nella visione che offre della vita: ci permette di intravvedere nella fragilità del presente la luce del futuro.

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Convertirsi per produrre frutti di vita. XXVII Domenica del Tempo Ordinario

            La parabola che Gesù oggi racconta richiama un testo del profeta Isaia che viene chiamato “Il canto della vigna” (Is. 5, 1-7). In esso il profeta descrive la storia del rapporto tra Dio ed il suo popolo. Una storia che sembra molto ricca di eventi, ma che in realtà, guardata in profondità, appare molto monotona. Infatti, da una parte troviamo l’amore infinito di Dio che non si stanca di inviare al suo popolo i suoi messaggeri (i profeti) per richiamarli alla fedeltà e dall’altra il continuo tradimento del popolo. Poiché il popolo si rifiuta di accogliere gli inviti del Signore la vigna cadrà in rovina, non sarà più coltivata e vi cresceranno spine e rovi.

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Pentirsi non è debolezza ma coraggio. XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù anche questa domenica ci parla con una parabola la quale, pur avendo una grande connotazione polemica nei confronti della classe dirigente del suo tempo, è rivolta anche a noi. L’insegnamento appare molto chiaro. E’ possibile dire di “si” a Dio con le parole, ma non con la vita. Questo accade, ad esempio, quando si ascoltano espressioni del tipo: io credo, ma non vado a messa. Oppure quando a belle parole non fanno seguito i fatti. Tuttavia, è possibile anche l’atteggiamento contrario. Infatti, nella parabola, al “sì” inoperoso, troviamo anche il “no” del secondo figlio, che poi ci ripensa a va a lavorare nella vigna. Nel primo caso le parole sono buone, ma manca l’azione. Nel secondo le parole non sono positive, ma l’azione è buona. Ciò che conta, dunque, sono i fatti. Solo il figlio che obbedisce al padre, compie anche la sua volontà che dapprima rifiuta, ma che poi accoglie.

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Credere è dare fiducia a Dio. XXV Domenica del Tempo Ordinario

Ancora una volta le parole di Gesù ci sconcertano perché rompono i nostri schemi e il nostro modo di pensare Dio. Un pericolo sempre incombente nella nostra vita di cristiani, ma anche in tante persone che si mostrano ostili nei confronti di Dio, è quello di credere o di combattere un “dio” che in realtà non esiste perché chiuso entro i nostri ristretti schemi mentali e piegato alle nostre aspettative.

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Per vivere è necessario perdonare. XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi  è san  Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Alla base di questa domanda sta una questione molto concreta e cioè come comportarci quando il fratello ci fa del male. Nella parola “fratello” sono inclusi innanzitutto i fratelli della propria comunità, ma alla luce dell’universalità del messaggio di Cristo, essa comprende tutti gli uomini. L’istinto spontaneo che nasce nel cuore dell’uomo nei confronti del male ricevuto è quello di ricambiare.

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Il dovere della correzione fraterna. XXIII Domenica del Tempo Ordinario

La Chiesa, nella quale vive il Signore, è una fraternità in quanto tutti sono figli di Dio. L’esperienza quotidiana, però, ci fa toccare con mano che non si tratta di una fraternità perfetta, fatta solo di puri e di santi. In essa è presente il peccato e a volte anche in forma grave. Per questo motivo, dice Gesù, è necessaria la correzione fraterna. Si corregge perché si ama. Commenta san Tommaso d’Aquino: Questa correzione deve provenire dalla carità, che è amore di Dio e amore del prossimo. Se ami, devi amare la salvezza del tuo fratello. Ma se lo vuoi salvare, devi avere cura della sua buona fama, e lo farai se lo correggi con un contatto personale, non se lo rimproveri davanti a tutti.

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Il valore della Croce. XXII Domenica del Tempo Ordinario

In questa domenica Cristo parla della sofferenza e della morte che lo attendono a Gerusalemme. Pietro, lo abbiamo meditato nel Vangelo di domenica scorsa, che ha riconosciuto Gesù come il Messia, ora davanti all’annuncio che ascolta rimane  scandalizzato e si oppone ad esso. E’ assolutamente intollerabile che il  Messia concluda la sua vita con una morte orrenda. Infatti, come potrà un uomo crocifisso salvare il mondo? Che cosa potrà offrire a coloro che lo seguono? E’ questo il senso della protesta di Pietro.

Daniel Ibanez CNA

La Chiesa è di Cristo. XXI Domenica del Tempo Ordinario

Chi è Gesù? La domanda circa l’identità di Cristo attraversa da oltre duemila anni la storia dell’umanità. Si tratta di una domanda di fondamentale importanza perché dalla risposta dipende un preciso orientamento di vita.