Il vescovo di Hong Kong Stephen Chow è arrivato a Pechino il 17 aprile, per compiere un viaggio programmato che ha qualcosa di storico. Perché da Hong Kong sono arrivate le critiche più aspre al trattamento di Pechino, e a Pechino c’è invece quella Chiesa ufficiale legata al governo guardata con sospetto ad Hong Kong. Ma è anche da Hong Kong che la Santa Sede guarda alla Cina, con una missione di studio legata alla nunziatura delle Filippine, e non è un caso che il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, commentando la visita due settimane fa ha sottolineato che questa risponde alla vocazione di Hong Kong di “essere un ponte”.
Nonostante siano tempi difficili per la Chiesa in Cina, e in particolare per quella di Hong Kong che ha visto anche condannare ad una pena pecuniaria il Cardinale Joseph Zen, c’è anche un segno di speranza: per la prima volta, gli Oblati di Maria accolgono un sacerdote missionario proveniente da Hong Kong.
Nel quadro del possibile rinnovo dell'accordo tra Vaticano e Cina per la nomina dei vescovi, i cui termini al momento restanto ancora riservati, un rappresentante della Santa Sede avrebbe avvertito della possibile crescente persecuzione contro i cattolici a Hong Kong.
Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun è stato arrestato dalla polizia cinese. Lo riferiscono i media locali e Asianews. Il porporato - 90 anni - è Vescovo emerito di Hong kong dal 2009 ed è un oppositore del regime comunista cinese.
“La vera saggezza viene dal cuore, se hai il cuore chiuso non sei saggio. I misteri di suo Padre, Gesù li dice rivelati ai piccoli, a quanti cioè si aprono con fiducia alla sua Parola di salvezza, sentono il bisogno di Lui e attendono tutto da Lui. Poi, Gesù spiega che ha ricevuto tutto dal Padre. Lo chiama Padre mio, per affermare l’unicità del suo rapporto con Lui. Infatti, solo tra il Figlio e il Padre c’è totale reciprocità: l’uno conosce l’altro, l’uno vive nell’altro”. Lo ha detto il Papa nell’Angelus domenicale di oggi, recitato dal Palazzo Apostolico.
Lo scorso 18 aprile, la polizia di Hong Kong ha arrestato l’81enne Martin Lee, insieme ad altri 14 protestanti a favore della democrazia. Lee ha dimostrato per circa 40 anni per ottenere il suffragio universale ad Hong Kong, ma questo è il suo primo arresto. Ed è certamente un segnale del controllo che la Cina vuole esercitare sull’isola controllata dagli inglesi fino a metà degli Anni Novanta.