Durante i saluti in lingua italiana dell’Udienza generale di oggi, il Pontefice lancia numerosi appelli. Il primo è per il forte terremoto avvenuto a Giava. Ci sono numerosi bambini tra le 268 vittime finora accertate. “Nelle scorse ore l’Indonesia è stata colpita da un forte terremoto, esprimo vicinanza a quella cara popolazione e prego per i morti e feriti”, dice subito il Papa.
È una delle pagine più crudeli e più dimenticate della storia del Novecento. l’Holodomor, il genocidio che ha mietuto, dieci milioni di vittime innocenti fra la popolazione ucraina negli anni 1932 e 1933. Uno sterminio per fame come dice la parola Holodomor significa per piegare i contadini al volere di Stalin.
Sono passati 85 anni da quando una grande carestia “artificiale” provocò la morte di almeno 7 milioni di persone in Ucraina. Lo chiamano “holodomor”, letteralmente “infliggere la morte mediante la fame”. E sarà a Napoli, con una “divina liturgia da requiem”, che il prossimo 18 novembre l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, commemorerà quello che gli ucraini definiscono a tutti gli effetti come “genocidio”.
Holomodor è una parola ucraina che pochi conoscono. Significa letteralmente “infliggere la morte mediante la fame”. Una strage poco conosciuta, ma è ciò che accadde negli anni 1932-33 e ancora prima negli anni ’20 che provocò la morte per inedia di un’ampia parte della popolazione.