“La scelta di Hiroshima come luogo dell’incontro è particolarmente significativa alla luce della continua minaccia del ricorso ad armi nucleari”. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato al vescovo di Hiroshima, Monsignor Alexis Mitsuru Shirahama, in occasione del vertice del G7 che si sta svolgendo nella città giapponese.
"L'uso dell'energia atomica per scopi bellici è immorale, così come è immorale il possesso di armi nucleari. Possano le voci profetiche dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, conclude, continuare a servire da monito per noi e per le generazioni future”.
Il Parco del Memorale della pace di Hiroshima sorge proprio nel luogo in cui quel 6 agosto 1945 esplose la bomba atomica. Papa Francesco arriva al Memoriale intorno alle 18.40 ( 10.40 di Roma), lo aspettano circa 1300 persone tra fedeli, leader religiosi e vittime di quel terribile ordigno.
Dieci giorni per la pace, tra il 6 e il 15 agosto, da 35 anni la Chiesa cattolica in Giappone li celebra in commemorazione delle vittime dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, avvenuti il 6 ed il 9 agosto del 1941. L’ iniziativa è nata dopo l’appello alla riconciliazione lanciato da San Giovanni Paolo II proprio ad Hiroshima, il 25 febbraio 1981.
“Sono trascorsi 70 anni dallo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima and Nagasaki, dove hanno perso la vita decine di migliaia di persone, mentre altrettante hanno sofferto per le radiazioni che ne sono seguite per anni. Ancora oggi si contano nel mondo circa 16 mila ordigni nucleari, capaci di provocare tragedie indescrivibili per tutto il genere umano”. Spiegando questo dato la Comunità di Sant’Egidio ha voluto organizzare un convegno a Hiroshima, la città giapponese ancora pesantemente martoriata a tanti anni dal secondo conflitto mondiale.