Un ufficio per giudicare quanto le parti rendono umana una guerra, vale a dire rispettano il diritto umanitario. Sì all’intervento in zone di conflitto, ma solo se ha una legittimazione internazionale. No ad una pace a pezzi. Il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, lancia tutti questi temi ad una conferenza a Villa Nazareth.
Fu con una proposta sulla libertà religiosa basata sulle comuni radici cristiane che la Santa Sede divenne protagonista all’Atto Finale di Helsinki. Lo ricorda il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in un articolo sull’Osservatore Romano in cui non solo ripercorre brevemente la storia della partecipazione della Santa Sede agli incontri di Helsinki, ma mette in luce l’importanza della diplomazia pontificia. Una diplomazia che, proprio perché terza e senza interessi di parte, può battersi in favore del bene comune.