“Siete chiamati ad essere forti e valorosi, sostenuti dalla fede in Cristo e dalla sua parola di salvezza. La vostra presenza nella Chiesa, il vostro importante servizio in Vaticano è un’occasione per crescere come coraggiosi “soldati di Cristo””.
Guardia Svizzera Pontificia e Gendarmeria Vaticana hanno celebrato questa sera il loro Giubileo con una celebrazione officiata dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.
Crescere nella fede, sperimentare l’universalità della Chiesa, fare esperienza di fraternità. Questo l’invito del Papa alle Guardie Svizzere che ieri hanno celebrato la festa per il Giuramento delle nuove reclute.
“Al momento giusto, all'inizio dell'anno, un generoso donatore ci ha sorpresi con un regalo. Egli ha fatto pervenire alla Guardia Svizzera Pontificia l'arma più efficace che esista sul mercato: il "combat Rosary", letteralmente, il rosario per il combattimento. Subito è stato dato in dotazione a tutte le guardie. È importante che ritroviamo la via della preghiera,soprattutto la preghiera del Rosario.
E’ vocazione di ogni battezzato, essere testimone di Cristo, del dono della vera vita in lui. Il cardinale Segretario di stato vaticano Pietro Parolin lo dice alle nuove reclute della Guardia Svizzera che oggi nel Cortile di San Damaso giurano di dare la loro vita per il Papa e per la Chiesa.
Ottantasei scatti in bianco e nero e a colore realizzati dal fotografo Fabio Mantegna, raccontano “La vita di una guardia svizzera: uno scorcio privato”. Questo il titolo della mostra fotografica esposta dal 2 aprile al 12 giugno ai Musei Vaticani.
Con emozione, il Comandante della Guardia Svizzera Cristoph Graf introduce il giuramento delle 32 nuove reclute che entrano così a far parte della Guardia del Papa. “E’ una emozione palpabile – dice – Con gioia e orgoglio, 32 uomini giureranno di dare la loro vita per il Papa… vista la tensione, la situazione esige grande convinzione.”
Come ogni 6 maggio arriva il giorno del Giuramento per le nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia. La giornata inizia all’alba con il rullo di tamburi nel Quartiere Svizzero in Vaticano. Poi alle 7.00 la messa in Basilica celebrata dal Segretario di Stato, e di nuovo nel Cortile d’onore per indossare le corazze antiche.
Le Guardie Svizzere, un manifesto della Santa Sede. Le definisce così Papa Francesco, che le riceve insieme ai loro famigliari alla Vigilia del giuramento di 32 reclute che avrà luogo come tradizione il prossimo 6 maggio. Una udienza per “far crescere l’amicizia” tra il Pontefice e le guardie che lo servono da sempre, da quel Sacco di Roma del 1527 in cui 147 Guardie caddero sui gradini dell’altare maggiore di San Pietro, e se ne salvarono solo in 42, che avevano scortato il Papa a Castel Sant’Angelo attraverso il Passetto.
"Il comandante della Guardia Svizzera sia uomo di unità, di carità, d’amore, e uomo di umiltà". Così Papa Francesco si è rivolto al Colonnello Christoph Graf