Riprendono gli incontri di formazione permanente per i ministri straordinari della Comunione della Diocesi di Roma. Si terranno nel mese di maggio presso la parrocchia di San Giovanni Bosco.
Visto l’aumento dei contagi da Covid-19 il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha disposto fino al prossimo 28 febbraio l’obbligo dell’uso della mascherina FFP2 in tutti i luoghi chiusi. Permane l’obbligo di utilizzare all’aperto i dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie.
“La certificazione verde non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote”.
Dall’1 ottobre, non si potrà entrare in Vaticano se non si è muniti di green pass vaccinale, e questo vale sia per i lavoratori che per quanti fruiscono dei servizi del Vaticano, dalla farmacia al servizio fotografico vaticano. La decisione sta in una ordinanza dello Stato di Città del Vaticano, emessa su richiesta diretta di Papa Francesco.
Da oggi in Italia per accedere in molti luoghi pubblici è necessaria la Certificazione Verde, o Green pass che attesta la vaccinazione, la guarigione o un tampone negativo al covid-19.
E’ tempo di feste, momenti ricreativi, iniziative pastorali e progettazione delle attività del prossimo anno nelle diocesi e parrocchie italiane. La Presidenza della Cei ieri ha scritto una lettera a tutti i vescovi italiani per rivolgere loro e alle comunità diocesane “una parola di gratitudine” perché “nonostante le fatiche, riescono a far vedere il volto di una Chiesa madre che vive e testimonia la sua fecondità”.
Sarà un pellegrinaggio all’insegna del Green pass quello del 28 agosto a Fatima per la Diocesi di Roma. Guidati dal cardinale vicario Angelo De Donatis, con l’organizzazione tecnica di Opera romana pellegrinaggi, con la garanzia Covid-19 in caso di prolungamento del soggiorno per motivi legati alla pandemia