La XXXI Giornata Mondiale della Gioventù è un incontro che non esisterebbe senza i volontari. Ed è per questo che Papa Francesco ha voluto incontrarli tutti alla Tauron Arena a Cracovia, insieme al Comitato Organizzatore e ai Benefattori di questa GMG 2016.
Sono arrivati in un piccolo gruppo, con entusiasmo, accompagnati dal loro vescovo. E il loro vescovo siede lì con loro, si mette a confessare, vive da giovane in mezzo ai giovani. Il vescovo si chiama Ruben Tierrablanca, viene dal Messico, ed è il vicario apostolico di Istanbul. I ragazzi vengono dalla Turchia, e sono in 58.
La prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà nel 2019 a Panama. Lo ha annunciato il Papa ai giovani radunati nel Campus Misericordiae di Cracovia in occasione dell'Angelus, al termine della Messa conclusiva della GMG. I giovani polacchi hanno consegnato ai loro coetani panamensi la Croce della GMG.
La GMG è un luogo dove si incontra Cristo. Lo ha detto il Papa, nell'omelia pronunciata al Campus Misericordiae di Cracovia durante la messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù celebrata davanti ad oltre un milione di giovani.
Santa Faustina, una testimonianza di conversione, poi la violenza del terrorismo e delle guerre, filmati e coreografie semplici e d’impatto per la prima parte della veglia della GMG di Cracovia.
Zbigniew Strzałkowski e Michał Tomaszek, francescani, martiri dei guerriglieri di “ sendero luminoso”, uccisi nel 1991 e beatificati nel 2015.
Raccontano in Polonia che nel momento della pensione il Cardinale Stanislaw Dziwisz prenderà una stanza nella Domus Misericordiae. Potrebbe essere. Di certo, il centro per anziani costruito dalla Caritas a Brzegi, nella periferia di Cracovia, è un posto con tutte le comodità. A fianco, la “Casa del pane”, un grande deposito destinato a raccogliere pane per i poveri, ovvero cibo. Sono le due opere di misericordia che Papa Francesco benedirà domani, prima di andare a celebrare la Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù.Raccontano in Polonia che nel momento della pensione il Cardinale Stanislaw Dziwisz prenderà una stanza nella Domus Misericordiae. Potrebbe essere. Di certo, il centro per anziani costruito dalla Caritas a Brzegi, nella periferia di Cracovia, è un posto con tutte le comodità. A fianco, la “Casa del pane”, un grande deposito destinato a raccogliere cibo per i poveri. Sono le due opere di misericordia che Papa Francesco benedirà domani, prima di andare a celebrare la Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù.
Un pranzo di poco più di un’ora, senza filtri. Papa Francesco incontra alcuni rappresentanti dei giovani a pranzo, in un appuntamento che è diventato una tradizione per la Giornata Mondiale della Gioventù. Sono in 13, rappresentano i cinque continenti, sono guidati da Dorota Abdelmoula, portavoce della Giornata Mondiale della Gioventù. Vengono da Brasile, Polonia, Nuova Zelanda, Canada, Costa Rica, Costa d’Avorio, Zwimbabwe, Russia, Vietnam. Chiedono al Papa cosa dire per convertire. E il Papa risponde: “Più che la parola, serve l’esempio”.
Mentre i giovani di tutto il mondo s’incamminano per la Veglia verso il Campus Misericordiae, ad Aleppo (Siria) circa 1200 giovani si stanno incontrando (29-30 luglio) per celebrare anche loro contemporaneamente la GMG di Cracovia.
Misericordia io voglio, e non sacrifici. Lo ha scritto Papa Francesco sul Libro degli Ospiti del Santuario della Divina Misericordia, a Cracovia. Il Papa ha attraversato la Porta Santa e ha confessato otto giovani, tra cui un sacerdote. "Nulla vi può separare dall’amore di Dio - ha detto sul sagrato del Santuario - mai dobbiamo stancarci di Gesù, anche se pensiamo che i nostri peccati siano grandi la sua misericordia è più grande e noi possiamo riceverla".
Sarà Gesù Cristo il centro di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Parlando con i giornalisti, don Grzegorz Suchodolski, segretario generale della Giornata Mondiale della Gioventù, non ha dubbi su questo. Tutto, a Campus Misericordiae, è stato preparato per questo obiettivo. E i giovani ne sono consapevoli. Tanto che oggi, per la Via Crucis, si sono preparati in silenzio e meditazione. Lunghissime le file davanti ai confessionali.
È la giornata della riflessione e del dolore per Papa Francesco, e la ripercorre brevemente salutando i fedeli riuniti in piazza dell’arcivescovado, affacciandosi per la terza e ultima volta in questo viaggio dal balcone di Giovanni Paolo II. “Gesù non era sofferente solo 2000 anni fa. Soffre anche oggi. Preghiamo per tutti i Gesù del mondo”, esorta Papa Francesco.
Tre ore in attesa e preparazione sulla spianata di Błonia per i giovani della GMG2016, e dopo la pioggia arriva il sole. Tre ore per prepararsi a percorre la Via della Misericordia, la Via Crucis della GMG.
Prosegue la terza giornata di Papa Francesco a Cracovia per la GMG 2016. Nel pomeriggio il Pontefice visita l’Ospedale Pediatrico Universitario (UCH) a Prokocim, dove incontra 50 piccoli degenti insieme ai loro genitori. Noto per la qualità e l’efficienza delle sue cure, l’Ospedale di Prokocim è uno dei più importanti della Polonia. Tratta ogni anno circa 30.000 bambini ricoverati e 200.000 ambulatoriali e anche San Giovanni Paolo II lo visitò nel 1991.
“Papa Francesco ha preso sul serio questa grande ferita nel mondo.” Lo sottolinea Padre Manfrend Deselaers, vicedirettore della fondazione “Centro per il Dialogo e la Preghiera” dedicato alla riconciliazione Tedesco-Polacca e al Dialogo Cristiano-Ebraico.Auschwitz, perché il silenzio del Papa? "Perché il Papa ha preso sul serio questa grande ferita del mondo", afferma padre Manfrend Deselaers, vicedirettore della fondazione “Centro per il Dialogo e la Preghiera” dedicato alla riconciliazione Tedesco-Polacca e al Dialogo Cristiano-Ebraico. Durante la visita, il Papa ha incontrato anche alcuni sopravvissuti: le loro testimonianze sono materia che brucia.
L’invito ad “essere dissidenti”, a diventare “costruttori di una nuova società”, ad andare oltre la situazione contingente, il Cardinale Angelo Bagnasco lo lancia ai giovani che affollano la Chiesa dei Bernardini, appena dietro il Wavel, a fianco Casa Italia. È l’invito ad essere rivoluzionari nel modo giusto. Vale a dire, a riscoprire se stessi, e a scoprire il proprio legame con Dio, per trovare le risposte ed essere costruttori di una nuova civiltà.
Il silenzio e la preghiera. Le due caratteristiche che hanno contraddistinto il pellegrinaggio di Papa Francesco nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau dove ben oltre un milione di uomini, donne e bambini sono stati sistematicamente sterminati dalla follia nazista.
Nel cuore del Papa c’è Cuba. Anche da Cracovia il Papa pensa ai ragazzi che non sono potuti essere alla GMG e in particolare decide di mandare un messaggio proprio ai cubani.
“Sono un prete cattolico”. Così aveva risposto padre Massimiliano Kolbe all’ufficiale delle SS che gli chiedeva ragione dell’essersi offerto di morire al posto di un altro prigioniero. Poche parole per spiegare il senso di una vita. Padre Kolbe comunicava l’essere cristiani con l’esempio. Ma aveva compreso il senso di doverlo proclamare a parole, aveva anticipato la nuova evangelizzazione. In una frase, “è stato un profeta dei nuovi media”.
Permesso, grazie e perdono. Solo le tre parole chiave che il Papa ha proposto ai giovani affacciandosi anche questa sera dall'Arcivescovado di Cracovia.