“Il Signore sostiene i forestieri, assieme alle vedove e agli orfani del popolo. Sono i senza diritti, gli esclusi, gli emarginati, per i quali il Signore ha una particolare sollecitudine. Il Signore ammonisce il popolo di non maltrattare in alcun modo le vedove e gli orfani, perché Egli ascolta il loro grido. Lo stesso avvertimento viene ripreso due volte nel Deuteronomio, con l’aggiunta degli stranieri tra le categorie protette”. Lo ha detto il Papa nell’omelia pronunciata stamane in occasione della Messa per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato.
La Messa nella Base Aerea Las Palmas di Lima è l’ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Perù.
L’appello agli Stati viene al termine del Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2016. E le richieste sono quelle che Papa Francesco fa da sempre: lavoro, terra e tetto; impegno a non creare ulteriori conflitti e cancellazione del debito degli Stati più poveri; miglioramento delle condizioni dei detenuti, valutando eventualmente una amnistia; attenzione per l’accoglienza dei migranti, punto che – insieme al traffico di esseri umani, è uno dei temi centrali del Pontificato di Papa Francesco. Il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2016, dal tema “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, ha i toni dell’appello politico. Anche se in fondo, l’indifferenza nasce – spiega sempre il messaggio – dall’indifferenza verso Dio. È da quel mancato rapporto con un Dio creatore che scaturisce l’indifferenza verso il prossimo e verso il creato.