1957. Padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo e missionario, parte per l’Africa per dedicare la sua esistenza ad una delle popolazioni più povere del mondo. La sua idea è semplice: assistenza medica a chi ne ha più bisogno e formazione qualificata, per dare un futuro autonomo agli africani anche in campo sanitario. Trasforma il piccolo dispensario locale in un ospedale e avvia una scuola di formazione per infermiere e ostetriche. Sorgono cosi vari padiglioni, l’ospedale cresce fino ad arrivare a 350 posti letto. 1987, la Guerra civile imperversa in Uganda e Padre Ambrosoli muore per salvare il suo sogno, l’ospedale. Questo suo meraviglioso viaggio è raccontato in un libro: “Chiamatemi Giuseppe”.