E' un giorno speciale in Vaticano il 6 maggio. Un giorno che ricorda il grande sacrificio di un gruppo di ragazzi che da soldati mercenari diventano i più fedeli difensori del Papa e del Papato.
Mentre il mondo è incollato a seguire un evento che nonostante tutto sa un po' di muffa, il Vaticano si riunisce intorno ad un gruppo di giovani che hanno deciso di offrire alcuni anni della loro vita per la difesa del Papa.
“Vi disponete a dedicare alcuni anni della vostra vita a un compito affascinante e, al tempo stesso, ricco di responsabilità nel cuore della Chiesa universale”
“Lasciamoci ispirare ogni giorno da san Giuseppe e facciamo nostre tali qualità, ma soprattutto la sua salda fiducia in Dio”. Lo ha detto il Comandante della Guardia Svizzera Pontificia prima del giuramento che si è svolto nel pomeriggio di oggi nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico vaticano.
Nel pomeriggio del 6 maggio, nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, si svolgerà il giuramento delle nuove reclute del Corpo. Per le 34 guardie sarà uno dei momenti salienti del loro servizio.
Una data insolita per il giuramento della Guardia Svizzera Pontificia, ma la emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di covid-19 ha consigliato al Comando lo scorso 6 maggio di rimandare al 4 ottobre l’appuntamento annuale.
Cerimonia a porte chiuse il prossimo 4 ottobre per il giuramento delle reclute della Guardia Svizzera Pontificia. Dopo avere deciso di rimandare il giuramento che storicamente si svolge il 6 maggio a causa della pandemia lo scorso 16 marzo oggi la nuova decisione.
“A causa della Pandemia del Coronavirus, il Giuramento della Guardia Svizzera Pontificia, che come tradizione doveva svolgersi il 6 maggio, è stato spostato al 4 ottobre 2020. La deposizione della corona, che prevedeva normalmente la partecipazione di invitati d’onore e familiari, verrà eseguita in forma riservata e ristretta, rispettando le norme di igiene e di sicurezza che vigono nello Stato della Città del Vaticano”.
E’ un evento che si celebra da più di 500 anni, ma ogni anno l’emozione è nuova, perché i ragazzi sono nuovi, le famiglie sono nuove.
Come può vivere un guardia svizzera pontificia il tempo pasquale? Come testimone del risorto.
Una festa ogni anno segnata dalla messa celebrata con le famiglie dei Gendarmi che da 202 anni curano la sicurezza dello Stato Vaticano e del Papa.
Un casco stampato in 3D per l’esercito più storico del mondo. E’ un po’ questa la curiosità del Giuramento 2018 della Guardia Svizzera Pontificia.
“Avete la possibilità di prestare servizio per un certo periodo a Roma, facendo una singolare esperienza dell’universalità della Chiesa. Possa questo tempo fortificare la vostra fede e accrescere il vostro senso di appartenenza alla comunità ecclesiale”. E’ quanto ha detto il Papa alle reclute della Guardia Svizzera Pontificia, in occasione del giuramento che si svolgerà domenica pomeriggio nel cortile di San Damaso.
“Con profonda convinzione si avvicineranno alla bandiera della Guardia e a voce alta prometteranno coraggio e fedeltà”.
“Siete chiamati ad essere forti e valorosi, sostenuti dalla fede in Cristo e dalla sua parola di salvezza. La vostra presenza nella Chiesa, il vostro importante servizio in Vaticano è un’occasione per crescere come coraggiosi “soldati di Cristo””.
“Al momento giusto, all'inizio dell'anno, un generoso donatore ci ha sorpresi con un regalo. Egli ha fatto pervenire alla Guardia Svizzera Pontificia l'arma più efficace che esista sul mercato: il "combat Rosary", letteralmente, il rosario per il combattimento. Subito è stato dato in dotazione a tutte le guardie. È importante che ritroviamo la via della preghiera,soprattutto la preghiera del Rosario.
E’ vocazione di ogni battezzato, essere testimone di Cristo, del dono della vera vita in lui. Il cardinale Segretario di stato vaticano Pietro Parolin lo dice alle nuove reclute della Guardia Svizzera che oggi nel Cortile di San Damaso giurano di dare la loro vita per il Papa e per la Chiesa.
Con emozione, il Comandante della Guardia Svizzera Cristoph Graf introduce il giuramento delle 32 nuove reclute che entrano così a far parte della Guardia del Papa. “E’ una emozione palpabile – dice – Con gioia e orgoglio, 32 uomini giureranno di dare la loro vita per il Papa… vista la tensione, la situazione esige grande convinzione.”
Come ogni 6 maggio arriva il giorno del Giuramento per le nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia. La giornata inizia all’alba con il rullo di tamburi nel Quartiere Svizzero in Vaticano. Poi alle 7.00 la messa in Basilica celebrata dal Segretario di Stato, e di nuovo nel Cortile d’onore per indossare le corazze antiche.
Le Guardie Svizzere, un manifesto della Santa Sede. Le definisce così Papa Francesco, che le riceve insieme ai loro famigliari alla Vigilia del giuramento di 32 reclute che avrà luogo come tradizione il prossimo 6 maggio. Una udienza per “far crescere l’amicizia” tra il Pontefice e le guardie che lo servono da sempre, da quel Sacco di Roma del 1527 in cui 147 Guardie caddero sui gradini dell’altare maggiore di San Pietro, e se ne salvarono solo in 42, che avevano scortato il Papa a Castel Sant’Angelo attraverso il Passetto.