“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”,
"Andiamo a fare un giro per i sepolcri". È questo il “mood” e la frase che molti ( adulti, ragazzi e bambini) pronunciano la sera del Giovedì Santo. Un momento atteso da parrocchie, famiglie ma anche da semplici passanti o turisti. Ma cosa è davvero questa tradizione? E come mai in molte parti d'Italia molti girano la propria città o il proprio paese per un famoso "giro delle sette Chiese"?
Papa Francesco stamane ha presieduto nella Basilica Vaticana la Messa Crismale del Giovedì Santo in cui si procede alla benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma e si rinnovano le promesse sacerdotali.
Papa Francesco celebrerò la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia in Roma.
"Senza lo Spirito del Signore non c’è vita cristiana e, senza la sua unzione, non c’è santità. Egli è il protagonista ed è bello oggi, nel giorno nativo del sacerdozio, riconoscere che c’è Lui all’origine del nostro ministero, della vita e della vitalità di ogni Pastore". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata in occasione della Messa del Crisma nella Basilica Vaticana.
“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali. Secondo un’antica tradizione, questo giorno il Papa celebrava nella sua cattedrale.
"Non c’è salario maggiore dell’amicizia con Gesù. Non c’è pace più grande del suo perdono. Non c’è prezzo più caro di quello del suo Sangue prezioso, che non dobbiamo permettere sia disprezzato con una condotta indegna. Fissare gli occhi su Gesù è una grazia che, come sacerdoti, dobbiamo coltivare. Non si tratta di contabilizzare i peccati, ma di una contemplazione amorosa in cui guardiamo alla nostra giornata con lo sguardo di Gesù e vediamo così le grazie del giorno, i doni e tutto ciò che ha fatto per noi, per ringraziare. E gli mostriamo anche le nostre tentazioni, per riconoscerle e rigettarle". Lo ha detto il Papa, stamane, nella omelia pronunciata in occasione della Messa del Crisma del Giovedì Santo.
Papa Francesco celebrerà la Messa in Coena Domini, Giovedì Santo, nel carcere di Civitavecchia, e il rito della lavanda dei piedi sarà con 12 carcerati, individuati tra i 500 ristretti dell'istituto penitenziario.
E' il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio a presiedere all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, la Santa Messa “nella Cena del Signore”, che segna l’inizio del Triduo Pasquale. A causa dell'emergenza sanitaria, nel corso della celebrazione, non ha luogo il rito della lavanda dei piedi e la processione offertoriale.
Papa Francesco presiede stamane la Messa crismale del Giovedì Santo: insieme al Pontefice concelebrano alcuni Cardinali e Vescovi, i Superiori della Segreteria di Stato e i Membri del Consiglio presbiteriale della Diocesi di Roma.
L'Osservatore Romano ricorda che "come è consuetudine sin dal primo anno di pontificato, nel giorno del giovedì santo in cui la Chiesa ricorda l’istituzione del sacerdozio, il Papa ha voluto vivere un momento di comunione che svolgono il loro ministero nella diocesi di cui egli è pastore”.
"Il Signore non ha mai perso questo contatto diretto con la gente, ha sempre mantenuto la grazia della vicinanza, con il popolo nel suo insieme e con ciascuna persona in mezzo a quelle moltitudini. Non è dispregiativo il termine folla. Ma nel Vangelo vediamo che quando interagiscono con il Signore – che si pone in esse come un pastore nel gregge – le folle si trasformano. Nell’animo della gente si risveglia il desiderio di seguire Gesù, germoglia l’ammirazione, prende forma il discernimento". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa del Crisma, celebrata stamane nella Basilica Vaticana.
La Santa Sede ha reso noto oggi che Giovedì Santo 18 aprile, alle ore 16.30 Papa Francesco si reca in visita alla Casa Circondariale di Velletri, per la celebrazione della Santa Messa “in coena Domini”. La visita prevede: gli incontri con i Detenuti, il Personale civile e gli Agenti della Polizia Penitenziaria; la Celebrazione Eucaristica con il rito della lavanda dei piedi a dodici Detenuti.
E’ il terzo Giovedì Santo in un carcere per Papa Francesco. Questa volta è la cappella della Casa di Reclusione di Paliano, in Provincia di Frosinone e Diocesi di Palestrina, ad ospitare la messa “in Coena Domini”, primo atto dei giorni che commemorano la passione in vista della Pasqua. Il Papa lava i piedi a dodici detenuti e detenute, ripetendo il gesto compiuto da Gesù agli Apostoli.
Vado in Carcere il Giovedi Santo sull’esempio di Agostino Casaroli. Papa Francesco lo dice in una conversazione con il quotidiano La Repubblica.
Tra fede e tradizione. Giovedì Santo: Trastevere si illumina solo delle luci e dell’atmosfera suggestiva dei sepolcri allestiti nelle varie Chiese del rione.
La Cooperativa sociale Auxilium con entusiasmo, emozione e gratitudine, si prepara ad accogliere Papa Francesco. Giovedì 24 marzo alle ore 17, il Pontefice celebrerà la messa in “Coena Domini” con gli 892 migranti, ospiti del Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, e con i 114 operatori dell’Auxilium che lavorano in questa struttura.