Il modo di Giovanni Paolo II di intendere la collegialità nasce dal Concilio Vaticano II.
Di cosa parla un Papa a tavola con i vescovi di un paese che sta visitando? Nonostante lo sviluppo mediatico e la informalità cui ci ha abituati Papa Francesco, non è facile saperlo. Non ci sono registrazioni, appunti, trascrizioni. O almeno non nella maggioranza dei casi.
L’immagine che più ci colpisce in un carcere di Giovanni Paolo II è certamente quella dell’abbraccio con Ali Agca, il suo attentatore.
La spontaneità di Giovanni Paolo II che nasce anche dall’insegnamento, dal grazie, dalla bellezza di un rapporto immediato. Anche per chi non ha il testo in mano, come succede spesso ai giornalisti che seguono l’attività del Santo Padre, la differenza è nell’uso della lingua, che dimostra la spontaneità delle parole.
Ci aveva subito introdotto, il Papa venuto da un paese lontano, in un’atmosfera di sereno impegno, di cui avrebbe fatto parte in modo speciale quella carica umana, fin dal quel giorno di ottobre appena accettata l’elezione al soglio di Pietro.
Il 2 giugno del 1979 Giovanni Paolo II, eletto da poco al soglio di Pietro, ritorna in Polonia per la prima volta.
Nel 1966 cadeva il millesimo anniversario del battesimo della Polonia. Grazie alla decisione del re Mieszko della dinastia dei Piast quel Paese slavo divenne parte della civiltà latina e la sua Chiesa si legò per sempre al Vescovo di Roma.
“Voi che vi siete liberati dall'incubo della dittatura comunista, non lasciatevi ingannare dai sogni fallaci e pericolosi del consumismo.
Trentanove pagine di inediti di Giovanni Paolo II per la prima volta in italiano. Sono parte del libro Cristo la Chiesa e il Mondo. Catechesi dell’Areopago, edito dalla Libreria Editrice Vaticana.
Durante il secondo conflitto mondiale e l’occupazione tedesca che in Polonia durò lunghi cinque anni (1939-45) il giovane Karol Wojtyła lavorava nella fabbrica chimica “Solvay” nel quartiere di Cracovia chiamato Borek Falecki, non lontano dalla collina dove si trovava il cimitero delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Si fermava lì per pregare presso la tomba di suor Faustina Kowalska morta nel 1938, un’umile suora polacca a cui nel 1935 Gesù ha comandato di predicare il messaggio della misericordia di Dio al mondo.
Cattolici, protestanti, animisti, musulmani: è l’Africa delle religioni quella che Giovanni Paolo II visita per la terza volta nell’ agosto del 1985. Sette paesi.
Il testo del “ Notiziario del Sinodo” numero 30 del 30 ottobre del 1971 , prodotto dal Comitato per l’ Informazione, riportava il dettaglio dei lavori della XXX Congregazione del Sinodo dei Vescovi. Era scritto chi aveva preso la parola, in che ordine, e una sintesi dell’intervento.
Sarà il comandante Domenico Giani a ritirare il Premio Stele della Ienca, che quest’anno è stato assegnato alla Gendarmeria Vaticana. Il tutto avverrà in una cerimonia il prossimo 5 agosto, nel santuario di San Pietro della Ienca, dal 2011 dedicato a San Giovanni Paolo II.
Stare sul posto, nonostante tutto. Mantenere relazioni aperte e di dialogo nonostante le difficoltà. E curare le persone, a partire dai fedeli. Questo è il lavoro della diplomazia pontificia. E così è stato delineato nel difficile scenario di Cuba, dai tempi della post-rivoluzione di Fidel Castro fino alla mediazione per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba.
Una lettera per ribadire e prolungare l’eco dell’appello alla conversione dei mafiosi rivolto da papa Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi di Agrigento. “I venticinque anni trascorsi da quell’evento non hanno usurato la sua valenza profetica, che le Chiese di Sicilia vogliono recuperare per proseguire nel loro impegno di annuncio del Vangelo dell’amore soprattutto là dove regna una cultura di morte”, dicono i presuli dell’Isola che hanno voluto ricordare quell’evento. Era il 9 maggio del 1993.
Fu proclamato “Santo subito” dalle persone durante il suo funerale e la sua canonizzazione è arrivata dopo solo nove anni. Ma il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, sottolinea che la procedura non fu affrettata. Anzi. “Non fu solo un santo subito, ma un santo certo”.
E' da molti anni ormai cheuna delegazione vaticana giunge a Istanbul per la festa di Sant'Andrea, il 30 novembre. Ed è tradizione che una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli arrivi in Vaticano per la solennità dei Santi Pietro e Paolo. Può sembrare un "chiasmo della cortesia", ma in realtà è molto di più.La visite di giugno e novembre stanno a significare il legame tra le due Chiese, fondate dai due Santi Apostoli e fratelli Andrea - quella di Costantinopoli - e Pietro - quella di Roma.
La Santa Sede verso la Russia e la Chiesa Ortodossa Orientale. E’ il titolo della conferenza stampa che si è svolta in questi giorni presso la Pontificia Università Gregoriana, in cui si è concentrata l’attenzione sul dialogo ecumenico con le chiese ortodosse, i cui frutti cominciano a maturare in Paesi in cui la convivenza è sempre stata storicamente difficile. ACI Stampa ne ha parlato con l'Arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewic.
Come è cambiata la Ostpolitik della Santa Sede con l’arrivo di un Papa di un paese dove regnava il comunismo? Che cosa ha fatto la Chiesa cattolica in Polonia per avvicinarsi alla Chiesa Ortodossa? E l’ Europa ha mantenuto o no le sue caratteristiche cristiane respirando “a due polmoni” come diceva Giovanni PaoloII?
Era il 27 ottobre del lontano 1986 quando, per volontà di san Giovanni Paolo II, veniva celebrata nella città del Poverello la Giornata mondiale di preghiera per la pace. A 31 anni da quella giornata straordinaria la commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”, ha organizzato tre giorni celebrativi.