Ribadendo una cura pastorale che la Chiesa ha sempre avuto nei confronti del settore della pesca, il Cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, sottolinea che ci vuole un impegno coordinato internazionale perché “nessuno resti indietro”.
“A causa del sovraffaticamento, frequenti sono gli infortuni sul lavoro. Con più di 24.000 morti in un anno, possiamo definire l'industria della pesca mortale. Poco o niente viene offerto come compensazione alle famiglie e ai parenti dei defunti; spesso essi non hanno neanche la consolazione di una tomba su cui pregare e deporre un fiore, perché i corpi vengono prontamente seppelliti in mare”. Lo afferma il Cardinale Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pesca che si celebra domenica 21 novembre.
“In questa Giornata Mondiale della Pesca, il mio pensiero va ai pescatori di tutto il mondo che vivono disagi e difficoltà. Vorrei menzionare, in particolare, i diciotto pescatori di diverse nazionalità provenienti da Mazara del Vallo, in Sicilia, che sono trattenuti in Libia dal 2 settembre, senza possibilità di comunicare con le loro famiglie.
Tutti devono “collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”. Cita l’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’ il Pontificio Consiglio per i Migranti nel Messaggio inviato in occasione della Giornata Mondiale della Pesca che si celebra il 21 novembre.