Nella Chiesa del Gesù a Roma i Gesuiti hanno concelebrato la Messa di ringraziamento per l'eelzione del nuovo Preposito Generale, Padre Arturo Sosa Abascal, che ha presieduto il rito. Tra i concelebranti anche il Superiore uscente, Padre Adolfo Nicolas Pachon.
Padre Arturo Sosa Abascal nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù detiene un primato. E’ il primo Superiore Generale dei Gesuiti che viene dalle Americhe. Così come Papa Francesco, gesuita anche lui, è il primo Vescovo di Roma proveniente dalla “fine del mondo”.
Padre Arturo Sosa Abascal è il nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù. Il religioso è stato eletto dalla 36/ma Congregazione Generale riunita a Roma dal 3 ottobre scorso. Succede allo spagnolo Adolfo Nicolas Pachon, 80 anni, che si era dimesso a causa dell’età.
Mancano poche ore ormai alla designazione del trentesimo successore di Sant’Ignazio di Loyola. I Padri Gesuiti - riuniti nella 36/ma Congregazione Generale - dopo la messa concelebrata questa mattina e presieduta da Padre James Grummer, vicario generale della Compagnia di Gesù. Dopo aver invocato le Spirito Santo, al termine dei 4 giorni di murmurationes i 212 capitolari danno inizio alle votazioni per l’elezione del successore di Padre Adolfo Nicolas, dimessosi al compimento degli 80 anni.
Riuniti nella Curia Generalizia di Borgo Santo Spirito a Roma, i 215 Gesuiti chiamati a eleggere il nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù proseguono i lavori della 36^ Congregazione Generale.
Come migliaia di altri pellegrini prima di loro 215 gesuiti, provenienti da 66 Paesi, passeranno domani attraverso la Porta Santa della Misericordia della Basilica di san Pietro.
Da lunedì prossimo 215 Gesuiti si riuniranno nella Casa Generalizia di Borgo Santo Spirito a Roma per eleggere il trentunesimo Preposito Generale della Compagnia di Gesù. La 36° Congregazione Generale sarà dunque chiamata a scegliere il successore di Padre Adolfo Nicolas Pachon, 80 anni, che ha presentato la rinuncia alla guida dell’Ordine ignaziano. Padre Nicolas è Superiore Generale dal 2008 quando subentrò al Padre Hans Peter Kolvenbach che a sua volta si dimise dopo 24 anni di generalato.
Lo fa spesso Papa Francesco nei suoi viaggi, i confratelli gesuiti li incontra a parte in privato. Un po’ un modo di esercitare il ruolo del Preposito. E del resto i gesuiti hanno quel quarto voto che li lega in modo specialissimo al Papa e se il Papa è uno di loro il legame diventa un unicum nella storia della Chiesa cattolica.
La vita è un pellegrinaggio e nessuno sa dove lo conduce. Questa affermazione mai fu tanto vera come nella vita di Ignazio di Loyola.
Domenica 24 luglio Papa Francesco ha pranzato con la comunità di sacerdoti gesuiti della Curia Generalizia della Compagnia di Gesù a Roma, in occasione della prossima festa di S. Ignazio di Loyola, che si celebra il 31 luglio.
La Compagnia di Gesù si prepara al cambio della guardia ai vertici. Il Preposito Generale, lo spagnolo Padre Adolfo Nicolas Pachon, compie infatti oggi 80 anni e si avvia ad ufficializzare le proprie dimissioni. I Gesuiti, dunque, nei prossimi mesi saranno chiamati nella 36^ Congregazione Generale ad eleggere il nuovo successore di Sant’Ignazio di Loyola.
Giovani ignaziani a convegno a Roma. Legati ai Gesuiti, fanno parte del Movimento Eucaristico giovanile ed domani saranno ricevuti da Papa Francesco, in aula Paolo VI. Sarà proprio un Pontefice gesuita ad incontrare i 1500 fedeli alla spiritualità di Sant’Ignazio di Lojola, provenienti da ogni parte del mondo, da ieri nella capitale della cattolicità. A Bergoglio i giovani del MEG porranno sei domande, sui temi della gioventù e della famiglia.
Il Papa ha conquistato Guayaquil e oggi ci sarà il primo grande incontro con la gente di Quito nella messa al Parco del Bicentenario. Una celebrazione caratterizzata dalla musica e dalle lingue inca.
I gesuiti delle Filippine si sono impegnati a rendere le loro case ecosostenibili come parte del processo di riconciliazione con la creazione. L'avvio è stato dato con l'organizzazione delle attività di smaltimento dei rifiuti delle varie case.
È andato lo scorso 21 maggio verso sera, ha salutato tutti i padri del Collegio scrittori del quindicinale gesuita, ha tenuto un discorso e poi si è fermato per cena. Una visita cordiale, quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su a Villa Malta, nella collegio di Civiltà Cattolica, dove vivono i gesuiti che collaborano alla rivista in lingua italiana più antica d’Italia, le cui bozze sono corrette e approvate in Segreteria di Stato prima della pubblicazione.
100mila dollari per le emergenze del Terremoto in Nepal, “a nome del Santo Padre”. E’ il primissimo stanziamento del Pontificio Consiglio “Cor Unum” inviato alla Chiesa locale “per il soccorso alle popolazioni” e per il “sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e dei terremotati”: “vuole essere – spiegano dal Dicastero vaticano - una prima e immediata espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento nei confronti delle persone e dei territori colpiti, che Papa Francesco ha assicurato nel corso del Regina Coeli di domenica 26 aprile”.
Giornata tranquilla in Vaticano eccetto che per la serie di nomine pubblicate nel bollettino di mezzogiorno. Il primo cambiamento significativo è quello alla guida della Congregazione della Educazione cattolica. Raggiunti i limiti di età il cardinale Zenon Grocholewski, polacco per quattordici anni prefetto, lascia il posto a Giuseppe Versaldi fino ad oggi presidente della Prefettura degli affari economici. Che la Prefettura fosse in smobilitazione era evidente da quando il Papa ha deciso di far nascere la Segreteria per l’ Economia. Alla fine i compiti erano gli stessi e sembrava a molti che Francesco volesse in qualche modo mettere all’angolo la squadra di cardinali legati al’ ex segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Fu un santo gesuita, missionario per volontà di Ignazio di Loyola, a portare il cristianesimo in Giappone nel XVI secolo: San Francesco Saverio. Oggi in visita ad Limina da Papa Francesco arrivano 14 vescovi dalle Isole del Sol Levante. Quando il 15 agosto 1549 Francesco Saverio arrivò dalla Malacca insieme ad altri Gesuiti seguiti poi dai Francescani, forse non immaginavano che nel giro di 60 anni questi primi missionari sarebbero riusciti a costituire una fiorente comunità cristiana radicata nella fede e nella cultura locale.