“Il discernimento è quella capacità donata dal Signore di scegliere le scelte di Dio, cioè di far propria la volontà di Dio. Si tratta di uno spossessamento reale, un mettere da parte le proprie preferenze legate alle inclinazioni personali più o meno disordinate, per far spazio al progetto di Dio riconosciuto e accolto con gioia e che tende a prendere forma nella concretezza della propria esistenza”. Lo ha detto lo scorso 13 maggio il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nell’ultima catechesi dedicata all’esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate.
“Il combattimento spirituale non è un momento della vita cristiana, ma la condizione ordinaria del battezzato sulla terra”. Lo ha ricordato il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella penultima catechesi sulla esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et Exsultate.
Non dobbiamo “ricercare una sorta di spiritualità del benessere individuale, percorsi tutti interiori ed immanentisti che escludono la vita fraterna, l'impegno per i poveri, l'attenzione ai problemi della storia. Questi rischi non sono così remoti, come ci potrebbe sembrare a prima vista. Chi di noi non conosce persone che, pur assetate di Dio, ritengono che la Chiesa non abbia nulla da dire di significativo alla loro ricerca, e si rivolgono ad altri mondi religiosi più alla moda o a percorsi meditativi più esoterici... Ma spesso il pericolo è quello di finire in mano a proposte sostanzialmente alienanti, che in nome di un po' di relax interiore in mezzo alle tensioni della vita, sganciano dalla realtà, dal volto degli altri, dall'impegno nel quotidiano e pur trovandosi in posizione dominante nel mercato religioso attuale non permettono di incontrare Dio”. Lo ha ricordato il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, lunedì scorso nel ciclo di catechesi sulla Gaudete et exsultate di Papa Francesco.
Prosegue il ciclo di catechesi sulla Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate tenute dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale per la Diocesi di Roma.
“Ci fa bene sentirci dire che l'amore è concreto, che sa essere attento alla vita reale degli altri, che sa prendere l'iniziativa per diventare pratico. Ogni cammino di santità è in fondo un cammino di conformazione del nostro cuore al cuore di Cristo, per cui la meta è per tutti la vita nella carità, il partecipare alla carità di Cristo per tutti gli uomini, in particolare per i poveri”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella quarta catechesi dedicata all’esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate.
Ama e fa ciò che vuoi. GE 95-109. S. Teresa di Lisieux: Nel cuore della Chiesa”. È questo il tema che farà da filo conduttore al quarto incontro dedicato all’esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate, ciclo di catechesi organizzato dalla diocesi di Roma. Il primo appuntamento di questo 2019 è per lunedì 7 gennaio, come di consueto alle ore 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Protagonisti saranno il cardinale vicario Angelo De Donatis e il rettore della basilica di Santa Cecilia a Trastevere monsignor Marco Frisina.
“Il Papa definisce le beatitudini la carta di identità del cristiano, precisando che Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cosa è essere santi, lo ha fatto quando ci ha lasciato le beatitudini”. Lo ha ribadito il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella terza meditazione sulla Gaudete et Exsultate di Papa Francesco.
Un incontro dedicato all’esortazione apostolica di Papa Francesco "Gaudete et exsultate" sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo e sulla lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede "Placuit Deo" sull'unicità della mediazione e della salvezza di Cristo.
“Il male si presenta sotto mentite spoglie, con un'apparenza di bene, o per dirla con un'espressione famosa, travestito da angelo di luce in modo da ingannare anche chi si è deciso per la sequela del Signore. Lo scopo del Maligno è riportarci alla vita di prima della conversione, per dimostrare che nulla è cambiato, che la grazia di Dio non ci salva e che le nostre vite sono disperatamente ancora al punto di partenza. ln altre parole, che la santità non fa per noi”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, nella catechesi che lunedì sera ha dedicato alla esortazione apostolica Gaudete et exsultate di Papa Francesco.
“Il mio umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità”. Con queste parole inizia la nuova esortazione apostolica di Papa Francesco sulla chiamata universale alla santità: "Gaudete et exsultate".
Come si diventa santi ? Papa Francesco nella sua Esortazione Apostolica “ Gaudete et exsultate” propone la sua versione delle Beatitudini evangeliche e scrive: “torniamo ad ascoltare Gesù, con tutto l’amore e il rispetto che merita il Maestro. Permettiamogli di colpirci con le sue parole, di provocarci, di richiamarci a un reale cambiamento di vita. Altrimenti la santità sarà solo parole”.
E’ Dio che “ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente”. E questo testo vuole “far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità”. Così il Papa nell’incipit di “Gaudete et exsultate”, l’Esortazione Apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, pubblicata oggi.