L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i rapporti con gli Stati, è in visita in Montenegro dal 21 al 24 marzo. Una tappa importante, perché il Montenegro era probabilmente l’ultimo dei Paesi dei Balcani occidentali non ancora toccato in questi anni dal Ministro degli Esteri vaticano, che testimonia l’attenzione della Santa Sede verso la Regione. Addirittura, si parlava di un viaggio di Papa Francesco nel Paese nel 2020, in una tappa che avrebbe dovuto coinvolgere Cipro e Grecia. Dopo la pandemia, rimase il programma del viaggio in Cipro e Grecia, ma non si confermò la tappa in Montenegro.
Una preoccupazione costante per i conflitti dimenticati. La risposta ai nuovi fenomeni del traffico di droga e del traffico degli esseri umani. Il focus sull’immigrazione. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, ha delineato le priorità delle Segreteria di Stato vaticana in un incontro di “aggiornamento” con la Fondazione Centesisum Annus Pro Pontifice lo scorso 14 maggio, concludendo così l’Assemblea annuale della Fondazione.
Per i cristiani il Medio Oriente è una terra di esodo, ma anche di martirio. “Negli ultimi mesi siamo stati testimoni delle atrocità inaudite perpetrate da più parti”, dice monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e “migliaia di cristiani e di persone appartenenti ad altre minoranze religiose a fuggire dalle proprie case e cercare rifugio altrove in condizioni di precarietà, sottoposte a sofferenze fisiche e morali”: “Alcuni hanno venduto o quasi ceduto le loro proprietà allo scopo di pagare i “trafficanti” che li fanno arrivare in Europa o in altri Paesi. Tanti altri sono stati sequestrati e addirittura uccisi a causa della fede che professano”.