Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione ai vescovi di Francia. Dopo la decisione del governo di limitare a 30 il numero massimo di partecipanti alle celebrazioni religiose, non importa quanto il luogo di culto fosse grande, i vescovi avevano protestato con il governo e si erano appellati al Consiglio di Stato Questo il 29 novembre ha dato ragione ai vescovi. Ora il governo ha 3 giorni per modificare il decreto.
Il nuovo stop in Francia alle Messe con i fedeli non è piaciuto ai vescovi francesi, che riuniti in assemblea generale la scorsa settimana, hanno deciso di presentare un ricorso al Consiglio di Stato, sottolineando come le nuove disposizioni siano lesive delle libertà di culto. Ma il Consiglio di Stato ha respinto l’appello, sottolineando che il decreto non mina la libertà di culto, che può essere esercitata sia individualmente che collettivamente, e che comunque le norme saranno rivisitate dopo una consultazione il prossimo 16 novembre.
“Non ci dobbiamo dividere”. Il vescovo di Nizza André Marceu lo sottolinea con forza in un videomessaggio di quattro minuti, pubblicato sulla pagina facebook della diocesi, che suona come un incoraggiamento. Il giorno dopo l’attentato nella basilica di Notre Dame, la comunità cattolica di Nizza non vuole arrendersi. E così, il vescovo ha annunciato che no, non saranno annullate le messe previste per la festa di Ognissanti dell’1 novembre, molto sentite in Francia, e nemmeno saranno chiuse le chiese.
E' di almeno 3 morti e diversi feriti il bilancio dell'attentato di stamane nella cattedrale di Notre Dame, a Nizza. Una delle vittime sarebbe stata decapitata da una o più persone penetrate nel luogo di culto. Uno degli assalitori è stato arrestato. Secondo il sindaco della città gridava "Allah Akbar, non abbiamo dubbi che si tratti di terrorismo".
Papa Francesco ha nominato Arcivescovo Metropolita di Lyon, in Francia, Monsignor Olivier de Germay, finora Vescovo di Ajaccio.
“Sono il vescovo di padre Hamel”: Si presenta così l’arcivescovo Dominique Lebrun di Rouen, a chi gli chiede della sua diocesi. E tutti comprendono. Succede dal 26 luglio 2016, quando padre Jacques Hamel, 85 anni, fu ucciso da due giovani militanti islamici, sgozzato durante la celebrazione della Messa. Non è morto senza ragione, padre Jacques. Ora, c’è un processo di beatificazione in corso, di cui si è conclusa la fase diocesana. Ma, soprattutto, ci sono migliaia di pellegrini che giungono ogni anno a Rouen, alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, dove il sacerdote è stato ucciso.
Brucia la storica cattedrale di Nantes, cittadina del nord-ovest della Francia, secondo quanto dichiarano i vigili del fuoco del dipartimento Loire-Atlantique. I pompieri stanno lottando contro le fiamme divampate questa mattina.
È una legge che “porta in sé notevoli sconvolgimenti, che modificano seriamente e pericolosamente le basi di ciò che la nostra civiltà ha costruito per il rispetto dell’uomo, della sua dignità, della sua vita e della sua salute”. L’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi ha bollato così, con un editoriale su Le Figaro a fine giugno, la decisione di inserire la legge della bioetica tra le emergenze nazionali, e dunque di calendarizzarla in seconda lettura all’Assemblea Nazionale già in questi giorni.
Il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione e Primate delle Gallie, è stato assolto in appello dalla accusa di non aver denunciato abusi sessuali su minori, da parte di Padre Bernard Preynat, suo sottoposto.
“Un figlio è un dono da ricevere, non una cosa dovuta da fabbricare”. Lo ha detto a chiare lettere l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi. Ed è solo una delle tante dichiarazioni dei vescovi francesi che si oppone alla nuova legge sulla procreazione medicalmente assistita, oggi in discussione in Senato. Legge che è stata contestata anche da una marcia di decine di migliaia di persone lo scorso 19 gennaio a Parigi. Una marcia contro la fecondazione assistita e contro il rischio dell’apertura con la nuova legge all’utero in affitto incredibilmente ignorata dai grandi giornali. Come se a Parigi non fosse mai successo nulla.
“Desidero esprimere al governo e a tutti i francesi le mie più sentite condoglianze”. Così il Papa in un telegramma inviato al Presidente francese Macron per la morte dell’ex presidente Jacques Chirac.
Un violento incendio ha letteralmente devastato la Cattedrale di Notre Dame, a Parigi. Le fiamme sono divampate ieri sera per cause ancora da accertare e in poco tempo hanno avvolto l'intera struttura lignea della Basilica. Grazie al lavoro dei vigili del fuoco, l'incendio è stato circoscritto e messo sotto controllo alle 4 di questa mattina. Salvata la struttura principale e i campanili, distrutta invece la parte lignea, il tetto e la guglia che - avvolta dalle fiamme - si è sbriciolata intorno alle 20 di ieri sera.
Sono proseguiti per tutto marzo gli attacchi alle chiese in varie regioni della Francia, e anche ad inizio di aprile: croci abbattute, chiese profanate, persino incendi, il più grande dei quali ha colpito la chiesa di Saint-Sulpice, a Parigi, lo scorso 17 marzo. E non tende ad arrestarsi un trend che ha visto in febbraio 2019 il mese nero della cristianofobia in Francia.
Papa Francesco non ha accettato le dimissioni presentate dal Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti.
Dalla Polonia così come dalla Francia sono in arrivo due imbarcazioni con numerosi giovani. Con il vento in poppa, direzione Papa Francesco e la Giornata Mondiale della Gioventù di Panama.
Emmanuel Macron, presidente della Francia, incontra per la prima volta Papa Francesco in Vaticano. Un colloquio di circa un’ora, con l’aiuto di un interprete, su vari temi: i buoni rapporti bilaterali esistenti tra la Santa Sede e la Francia, l’impegno della Chiesa, il contributo delle religioni alla promozione del bene comune del Paese, come riporta il bollettino ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede.
E’ una storia che viene da lontano quella che lega la Basilica di San Giovanni in Laterano alla Francia. Ed è proprio per questo che domani pomeriggio il Presidente francese Emmanuel Macron sarà insignito del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Papa.
La Chiesa francese piange il Cardinale Bernard Panafieu, Arcivescovo emerito di Marsiglia, morto ieri sera a 86 anni.
Messaggio di congratulazioni del Papa ad Emmanuel Macron, insediatosi domenica scorso quale nuovo Presidente della Repubblica Francese.
“La nostra democrazia non si trasformi in una società violenta. La dignità della nostra società si riconosce dal rispetto dei più deboli dei suoi membri, dall’inizio della loro vita sino alla loro fine naturale. Una società viva riposa necessariamente sulla ricerca del bene comune e la messa in opera di mezzi di solidarietà efficaci”. Così una nota dei Vescovi francesi - a firma del Segretario Generale Monsignor Olivier Ribadeau Dumas - diffusa alcuni giorni fa in vista del ballottaggio presidenziale di domenica prossima tra il liberale di sinistra Emanuel Macron e la leader del Front National Marine Le Pen.