Giuseppe Schlitzer è il nuovo direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana. La nomina è stata ufficializzata oggi, insieme a quella di Federico Antellini Russo come vice direttore. Schlitzer subentra a Tommaso Di Ruzza, direttore dal 2015, il cui mandato era scaduto il 20 gennaio 2020 e non era stato rinnovato.
Il Cardinale Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo, è stato nominato da Papa Francesco membro della Commissione Cardinalizia dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Andrà così a fare parte della struttura che va a coadiuvare il presidente dei quella che è considerata “la banca centrale” del Vaticano.
L’Autorità di Informazione Finanziaria Vaticana riammessa alla rete di comunicazioni sicure dell’Egmont Group. Lo dichiara Carmelo Barbagallo, presidente dell’Autorità, in una dichiarazione diffusa dalla Sala Stampa Vaticana, in cui viene fatto sapere come la decisione è arrivata anche a seguito di un protocollo di intesa siglato dal Promotore di Giustizia vaticano con l'AIF.
La crisi istituzionale aperta con le perquisizioni in Segreteria di Stato e all’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) potrebbe avere ripercussioni sul prossimo “round” di valutazioni di Moneyval, il comitato del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio degli Stati che vi aderiscono.
È una piccola notizia tecnica, ma dal peso specifico molto importante: il board del Consiglio dei Pagamenti Europei (EPC) ha approvato la scorsa settimana l’estensione dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (SEPA) allo Stato di Città del Vaticano e la Santa Sede.
Incarico vaticano per il vescovo Nunzio Galantino, finora segretario generale della CEI: Papa Francesco lo ha chiamato a guidare l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, succedendo al Cardinale Domenico Calcagno, che aveva presentato la rinuncia per limiti di età.
Gli utili sono in lieve calo, ma sono stati tutti devoluti in opere di beneficienza. E c’è in generale l’esigenza di mostrare che tutti gli investimenti dell’Istituto per le Opere di Religione non sono speculazione, non sono “soldi per far soldi” – nelle parole di monsignor Giovan Battista Ricca, prelato dell’Istituto – ma piuttosto un modo di aiutare davvero le “Opere di Religione”, secondo un “approccio basato sulla fede” che, in qualche modo, si contrappone all’ “approccio basato sui rischi” utilizzato nel campo degli investimenti.
L’ingresso in Vaticano delle costose società di consulenza esterna nella prima fase della prosecuzione della riforma finanziaria targata da Papa Francesco ha riportato sotto i riflettori un tema dirimente: la professionalità e la professionalizzazione della finanza sanno essere al servizio della Chiesa, intendendo per Chiesa non solo la Santa Sede ma anche gli enti religiosi?
Non ci sono solo le cifre, nel rapporto annuale dell’Istituto delle Opere di Religione pubblicato ieri sul sito dell’Istituto. In 140 pagine, c’è piuttosto la spiegazione dettagliata del lavoro che viene fatto, del modo in cui l’Istituto è stato riorganizzato, e di quello che si sta facendo. Con un elemento di continuità e qualche novità.
C’è anche una denuncia per scomparsa tra i rapporti che la Gendarmeria Vaticana ha inviato al Tribunale dello Stato di Città del Vaticano nel corso dell’ultimo anno. Ed è forse questo il dato più eclatante del rapporto del Promotore di Giustizia Giampiero Milano. Che, in una lunga relazione nel linguaggio un po’ barocco del tribunale vaticano, tenuta nell’Aula Vecchia del Sinodo e non in Tribunale come di consueto, si limita soprattutto a spiegare le riforme, molte tra l’altro avviate già sette anni fa. Con una piccola novità: la Sezione per i reati in materia economica finanziaria, costituita da ottobre 2016 all’interno dell’ufficio del Promotore di Giustizia.
Si chiama “I beni temporali”, ed è un motu proprio di Papa Francesco che serve a regolamentare le rispettive competenze dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Segreteria per l’Economia. Perché, secondo lo Statuto, spettava alla Segreteria per l’Economia anche fornire “i servizi amministrativi e tecnici necessari per l’attività ordinaria dei dicasteri della Santa Sede” (articolo 17). Ma questo creava anche una commistione tra vigilanza e gestione, che il motu proprio di Papa Francesco risolve abrogando l’articolo in questione e delineando in maniera ancora più precisa le competenze, secondo il principio della summa divisio.
Finanze vaticane, la revisione esterna dei conti è stata rinegoziata. Dopo aver sospeso il precedente accordo per l’auditing esterno con la società internazionale Pricewaterhouse Coopers (PwC), un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede spiega il nuovo accordo: la revisione contabile è affidata all’ufficio del Revisore Generale, mentre la PwC svolgerà “un ruolo di assistenza e sarà a disposizione dei dicasteri che vorranno avvalersi del suo supporto e consulenza”.
È una micro-riforma sul piano della procedura penale in ambito finanziario quella che Gian Piero Milano, Promotore di Giustizia vaticano, chiede in una densa relazione di inizio anno giudiziario. Una relazione che per tre quarti è dedicata proprio ai progressi della Santa Sede sul ramo finanziario, e che spiega nel dettaglio il perché della raccomandazione del comitato europeo di Moneyval di “intensificare l’attività di prosecuzione giudiziale e quella previa di investigazione dei reati in materia finanziaria”.
Finanza Vaticana, adottato il secondo rapporto dei progressi. MONEYVAL, il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa che valuta le misure anti-riciclaggio dei Paesi che vi partecipano, ha così giudicato i progressi della Santa Sede nel delineare un sistema finanziario trasparente e aderente agli standard internazionali soddisfacente.
Il continuo rafforzamento del quadro normativo interno. Il consolidamento della cooperazione internazionale. La progressiva stabilizzazione della vigilanza. Tommaso Di Ruzza, Direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), traccia un quadro dell’attività sinora svolta dall’Autorità, descrivendo i passi che sono stati fatti e quelli ancora da fare.