Nella terza domenica di luglio, la Chiesa ricorda la solennità del Santissimo Redentore. Momento importante e degno di particolare gioia, evidenziato nel calendario proprio della Congregazione del Santissimo Redentore.
Venezia ha vissuto in questi giorni la grande festa religiosa e cittadina del Redentore, sempre particolarmente sentita e attesa: da quasi quattro secoli e mezzo, in tale circostanza, migliaia di fedeli attraversano il canale della Giudecca in pellegrinaggio per sciogliere l’antico voto, che risale al XVI secolo, quando la città lagunare fu colpita da una terribile peste.
“È illusione pensare ad una redistribuzione della ricchezza a livello mondiale senza una “conversione” della politica. I Paesi più ricchi e dotati di tecnologie avanzate devono guardare con più attenzione dove povertà e miseria generano morte. Dove si investe e si produce ricchezza, dove la persona è posta evangelicamente al centro, là si elevano le condizioni di vita”.
"Il criterio di Dio è semplice: amare anche chi non è amabile, accogliere ogni uomo com’è… Il dono di Dio però riguarda, anzitutto, la vita eterna; Dio si china su ciascuno di noi nel breve tempo della nostra vita terrena segnandoci per l’eternità”: lo ha detto il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, nell’omelia della Messa solenne presieduta nella basilica del Redentore alla Giudecca in occasione della tradizionale festa del Redentore.
La Festa del Redentore che mise fine alla peste tra il 1575 e il 1577 si lega al tema della misericordia. Così Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, che ieri ha presieduto la messa solenne alla Basilica del Redentore alla Giudecca.
Venezia si prepara alla Festa del Redentore. Le celebrazioni si svolgeranno sabato 18, quando alle 19 sarò aperto il ponte votivo che attraversa il Canale della Giudecca, e domenica 19 luglio con la Messa solenne presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia