Il primo impegno di Papa Francesco in Azerbaijan è la celebrazione della Messa domenicale nella chiesa chiesa dell’Immacolata presso il Centro Salesiano d di Baku. L’omelia del Papa si concentra su due architravi della vita cristiana: fede e servizio.
Un viaggio nel mondo della persecuzione attraverso le storie dei protagonisti. Aiuto alla Chiesa che Soffre sarà dal 19 al 25 agosto al meeting di Rimini con una rassegna di 500 metri quadri sulla persecuzione anticristiana dal titolo: “La vostra resistenza è martirio, rugiada che feconda”. I volti della persecuzione anticristiana, gli interventi per non lasciarli soli.
“Quando si fa testamento la gente dice: ma a questo lascio questo, a questo lascio quello, a questo lascio questo… Sì, sta bene, ma la più bella eredità, la più grande eredità che un uomo, una donna, può lasciare ai suoi figli è la fede. E Davide fa memoria delle promesse di Dio, fa memoria della propria fede in queste promesse e le ricorda al figlio. Lasciare la fede in eredità. Quando nella cerimonia del Battesimo diamo - i genitori - la candela accesa, la luce della fede, gli stiamo dicendo: conservala, falla crescere in tuo figlio e in tua figlia e lasciala come eredità. Lasciare la fede come eredità, questo ci insegna Davide, e muore così, semplicemente come ogni uomo. Ma sa bene cosa consigliare al figlio e quale sia la migliore eredità che gli lascia: non il regno, ma la fede!”. Lo ha detto il Papa, questa mattina, nel corso della Messa odierna a Santa Marta commentando nell’omelia le letture quotidiane.
Gesù è venuto a “salvarci dai nostri peccati, salvarci e portarci dal Padre. E’ stato inviato per quello, per dare la vita per la nostra salvezza. E questo è il punto più difficile da capire”, Gesù è venuto “per dare quel perdono, per dare la vita, per ricreare l’umanità, anche i suoi discepoli dubitano. E se ne vanno”. Lo ha detto stamane il Papa - come diffuso dalla Radio Vaticana – nel corso della messa quotidiana a Santa Marta.
Il nodo è la fede. Perché “se un vescovo, un cardinale non vede ciò che l’Eucarestia è, cioè il corpo di Cristo, e prende questa Eucarestia come un pasto, da cui nessuno deve essere escluso, perdiamo veramente il cuore del mistero.” Parola del Cardinal Robert Sarah, Prefetto per la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Presentando lo scorso 20 maggio al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II la collana “Famiglia, Lavori in corso” dell’Editore Cantagalli, il Cardinal Sarah ha parlato senza peli sulla lingua. Il Sinodo? “La gente crede che ci sarà una rivoluzione, ma non potrà essere così. Perché la dottrina non appartiene a qualcuno, ma è di Cristo”. Le sfide della Chiesa? “Oggi la Chiesa deve combattere contro corrente, con coraggio e speranza senza aver paura di alzare la voce per denunciare gli inganni e la manipolazione e i falsi profeti. In duemila anni la Chiesa ha affrontato tantissimi venti contrari, ma con l’aiuto dello Spirito Santo la sua voce si è sempre fatta sentire.”
Il Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia, ha inaugurato alla presenza del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Padiglione della Santa Sede alla 56/ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal titolo “In principio la parola si fece carne”.
Il primo incontro con Gesù è come il primo amore, un avvenimento che ci cambia la vita. Lo ha detto il Papa questa mattina nel corso della Messa quotidiana celebrata a Santa Marta.