Fare sì che la Parola di Dio corra. Lo diceva, seguendo San Paolo, il Beato Giacomo Alberione, che a questo dedicò tutta la sua vita e che su quest’opera mise tutte le congregazioni. Apostolo dei media, Papa Francesco ne incontra le varie famiglie di consacrati che si sono sviluppate intorno alla sua opera per ricordarne la figura. E a loro chiede, nonostante la moderna tecnologia rientri sempre più nella pastorale ordinaria, di non far mai mancare il loro lavoro sul campo, di non perdere il contatto umano.
“Mi protendo in avanti”. Questa espressione, tratta dalle Lettere di San Paolo, ad un orecchio non allenato forse direbbe nulla o tanto poco che non cambierebbe niente nella sua vita o in quella degli altri. Eppure ha completamente modificato il modo di vivere e di agire per moltissime persone. Giacomo Alberione (1884-1971) ne ha fatto il suo punto di forza per scalare le vette della sua personale santità, nella difficile missione di annunziare il Vangelo. Descrivere la vita di questo pioniere dei moderni mass media, è un'impresa titanica a cui una vita non basterebbe. Cosa ha fatto il piccolo prete piemontese è davvero stupefacente.
“Che questo tempo forte che è il Capitolo Generale porti abbondanti frutti evangelici nella vita del vostro Istituto”. Inizia con un augurio il discorso di Papa Francesco alle partecipanti al Capitolo Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro, incontrate oggi nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Il Papa auspica nel loro cammino frutti “di comunione con i fratelli e le sorelle della famiglia Paolina e con gli altri carismi e gli altri cristiani”.