Il Papa invia un messaggio ai partecipanti alla 43ª sessione della Conferenza della Fao. Il messaggio è stato letto da monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni e gli Organismi delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
“Per l’umanità la fame non è solo una tragedia ma anche una vergogna. È provocata, in gran parte, da una distribuzione diseguale dei frutti della terra, a cui si aggiungono la mancanza di investimenti nel settore agricolo, le conseguenze del cambiamento climatico e l’aumento dei conflitti in diverse zone del pianeta.
I programmi di sviluppo e l’aiuto umanitario per la lotta alla fame funzioneranno solo quando “la persona umana sarà collocata nel posto che gli spetta”. Papa Francesco lo afferma in un messaggio indirizzato alla FAO, l’agenzia ONU per cibo e agricoltura, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
“La FAO, con gli altri agenti internazionali deve essere accompagnata dall'impegno di governi, aziende, università, istituzioni della società civile e individui.
“Sono sempre di più quelli che, purtroppo, fanno parte di quel numero ingente di esseri umani che non hanno nulla, o quasi nulla, da mangiare. Dovrebbe essere il contrario e, tuttavia, le recenti statistiche sono di un’evidenza sconcertante nel mostrare come la solidarietà internazionale sembra raffreddarsi. Di conseguenza, tutti siamo invitati a raddoppiare i nostri sforzi affinché a nessuno manchi il cibo necessario, in quantità e qualità”. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato alla FAO in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione.
Spicca la celebrazione dei 75 anni delle relazioni diplomatiche tra Giappone e Santa Sede nella settimana della diplomazia pontificia, che conta anche diversi interventi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York e un intervento sul tema dell’immigrazione al tema di Ginevra. Sono eventi che danno il senso del lavoro portato avanti dagli “ambasciatori del Papa”, che avrà un riscontro visibile nella seconda visita di Papa Francesco alla FAO di Roma.
Dobbiamo "continuare a lottare per il tanto desiderato obiettivo della fame zero". Papa Francesco lo ribadisce ancora e stavolta nel corso della sua visita alla sede del Programma Alimentare Mondiale, a Roma.
Non è una “mera presenza di circostanza” quella della Santa Sede alla FAO, l’organizzazione ONU che si occupa di combattere la fame nel mondo. Lo ha sottolineato monsignor Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’organizzazione, al Consiglio della FO che è iniziato il 30 maggio e terminerà il 3 giugno. Un impegno certificato anche da un intervento del Cardinal Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis, che ha fornito “un nuovo modo” di affrontare l’emergenza cibo sviluppata dalla Caritas.
Si pensava di dimezzare la fame nel mondo entro il 2015, e gli obiettivi del millennio per i prossimi quindici anni addirittura parlano di far cessare le situazioni di fame nel mondo. Ma l’obiettivo è ancora lontano. Lo sottolinea, dati alla mano, l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l’arcivescovo Bernardito Auza, in un intervento del 3 novembre alla sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU su sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione.
Un rapporto che racconta che c’è meno fame del mondo, ma che si deve fare di più. Ma prima, una serata evento al Duomo di Milano, con tre cardinali presenti e gli oltre 300 delegati dell’assemblea generale di Caritas Internationalis trasferiti da Roma a Milano per questo sbarco della carità della Santa Sede all’Expo di Milano per quello che è stato chiamato il Caritas Day.