“Vi ringrazio per il vostro impegno quotidiano di sostegno al magistero dei Vescovi, nella tutela della retta fede e della santità dei Sacramenti, in tutte le varie questioni che oggi richiedono un discernimento pastorale importante, come nell’esame dei casi relativi ai graviora delicta e delle domande di scioglimento del vincolo matrimoniale in favorem fidei”.
L’Organizzazione Fratelli della Carità, che a nome della Congregazione dei Fratelli della Carità gestisce i 15 ospedali della congregazione in Belgio, è stata invitata in Vaticano a spiegare le ragioni del “sì” all’eutanasia nei loro ospedali (sebbene a certe condizioni). Un sì che non è stato ritirato nemmeno in seguito alle dure prese di posizione della congregazione religiosa cui fanno capo, della Conferenza Episcopale Belga e della stessa Santa Sede.
Non è bastato il “no” delle autorità vaticane, che ha fatto seguito alla vibrante protesta della Congregazione dei Fratelli di Carità: con un comunicato diffuso in fiammingo, francese e inglese, l’Organizzazione Famiglia della Carità ribadisce la sua volontà di permettere l’eutanasia all’interno dell’ospedale da essa gestito, e che è di proprietà della Congregazione. Una spaccatura interna che rischia persino di non far definire più l’ospedale cattolico. La Congregazione affronterà il problema in Vaticano, in un incontro fissato per la settimana che inizia il 25 settembre.
Il no del Papa era atteso, ed è arrivato dopo un iter di quattro mesi: gli ospedali dei Fratelli della Carità in Belgio devono fermare la possibilità di accedere all’eutanasia negli ospedali psichiatrici gestiti dalla Congregazione.
Il Cardinale Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, è ottimista: nonostante in Canada la secolarizzazione sia strisciante e solida, in fondo è “solida come lo era l’Impero Romano”. E fa l’esempio della sua diocesi, dove “ogni anno viene costruita una nuova chiesa”.
Il paziente avrà il diritto di abbandonare le terapie, il medico potrà rifiutarsi di staccare la spina. Ma non gli ospedali cattolici. Così, l’obiezione di coscienza della legge sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, che oggi viene inviata al Senato, diventa un’arma a doppio taglio per gli ospedali cattolici.
"Di fronte a chi ritiene di non aver più futuro e si dibatte in gravissime sofferenze fisiche, psicologiche e spirituali c’è innanzitutto il senso di un profondo rispetto, di una grande vicinanza e solidarietà”. Sono le parole del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia in merito ad alcune vicende di stretta attualità, relative al fine vita, il suicidio assistito in Svizzera di Dj Fabo.
"È una sconfitta grave e dolorosa per tutta la società, per tutti noi perché la vita umana trae spunto, forza e valore anche dal fatto di vivere dentro delle relazioni di amore, di affetto, dove ognuno può ricevere e può donare amore. Fuori da questo è difficile per chiunque vivere, la solitudine uccide più di tutto il resto". Sono le dichiarazioni del Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in un’intervista andata in onda nell’edizione serale del Tg5 in merito alla vicenda di Fabiano Antoniani.
La scienza corre veloce, e con essa le mode che mettono al centro pratiche mediche non sempre rispettose della dignità umana. Per questo negli anni la Chiesa Cattolica ha messo a disposizione un magistero quotidiano e ordinario sui grandi temi della etica della sanità.
Il Cardinale Angelo Bagnasco ha aperto i lavori del Consiglio Permanente della CEI con un pensiero alle vittime del sisma che il 24 agosto ha sconvolto l’Italia Centrale. Pensando a quelle immagini il porporato ha espresso gratitudine agli “operatori della Protezione Civile, volontari, membri di associazioni che, con semplicità, danno al Paese una testimonianza, vorremmo dire una lezione, di incomparabile valore. È l’esempio innanzitutto della fierezza di appartenere ad una terra, ad un popolo, ad una storia. Ci danno l’esempio di un modo di vivere alternativo alla cultura diffusa, che tende a svalutare le appartenenze come se fossero sinonimo di chiusura, di condizionamento, di ripiegamento sul passato. Sui volti delle popolazioni colpite brilla anche la fierezza umile e discreta della fede”. Il Cardinale ha espresso condanna per la vignetta di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto.
Un “documento cruciale” di fronte a un dibattito assente. La Fondazione Caritas In Veritate lancia un “working paper” sul tema dell’eutanasia tutto concentrato su come il tema della “morte con dignità” stia operando un cambio di terminologia che porta ad una accettazione latente dell’eutanasia. Si chiama “La morte e la dignità. Nuove forme di eutanasia”, e include una vasta selezione di testi della Santa Sede che mostrano come la posizione della Chiesa sul tema è sempre stata fissa e immutabile: nessuna vita può essere considerata indegna di essere vissuta.
La legge sull’eutanasia? “Un fallimento del governo, e di tutta la società, di prendersi cura in maniera reale, autentica e umana dei sofferenti e dei vulnerabili che sono tra noi”. Non usano giri di parole i vescovi del Canada, guidati dal vescovo Douglas Crosby di Hamilton, che accolgono con una dichiarazione durissima l’approvazione della legge C-14, che legalizza l’eutanasia e il suicidio assistito nella nazione.
La “risposta adeguata” al valore immenso della persona malata, é la compassione che è “fatta di rispetto, comprensione e tenerezza” per questo ai medici serve un “cuore compassionevole”.
“Mentre il Parlamento britannico, prevalentemente composto da non cattolici, respinge a larghissima maggioranza la richiesta del diritto al suicidio con l'aiuto dello Stato, una componente del Parlamento italiano si organizza par arrivare ad approvare l'eutanasia nel nostro Paese”. E’ la netta presa di posizione del Movimento per la vita italiano, reso noto in una nota dell’Associazione.