Sono già diverse domeniche che la Chiesa propone alla nostra riflessione il discorso di Cristo nella Sinagoga di Cafarnao, dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo discorso Gesù presenta se stesso come "il pane della vita". Non un pane qualsiasi, ma il solo pane in grado di saziare la nostra fame di verità, di amore, di felicità, soprattutto il nostro desiderio di vivere in eterno: Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Gesù è l'unico in grado di comunicarci la vita eterna, la vita divina perchè Lui stesso è Dio che ha spezzato il potere della morte con la sua resurrezione.
Ricordare don Ruggero Caputo (1907-1980) è parlare di un autentico testimone ed innamorato dell'Eucarestia. La vita di questo intrepido sacerdote si snoda lungo l'arco del millenovecento, in un paese della Puglia: Barletta.
Siamo ancora nella sinagoga di Cafarnao. Gesù ha chiarito ai suoi ascoltatori che Lui è il pane della vita che dona agli uomini la vita eterna. Per partecipare di questo pane è necessario andare a Gesù e credere in Lui. La reazione degli Ebrei al discorso di Cristo è negativa: “si misero a mormorare contro di lui”. Hanno visto il miracolo che egli ha compiuto per sfamare la folla, e anziché interrogarsi da dove nasce la sua potenza e la sua sapienza si fermano alla conoscenza umana che hanno di Gesù e credono di sapere tutto di Lui. E’ il figlio di Giuseppe. Rifiutano Gesù in quanto Figlio di Dio.
Maggiore impegno economico a favore dei rifugiati, possibilità di ricevere l’eucaristia per coppie di diversa confessione cristiana e assoluta trasparenza nella gestione finanziaria delle diocesi.
Il Vangelo per parlare di Dio, del Regno dei cieli, della Chiesa non utilizza mai concetti astratti, ma immagini. Potremmo quasi dire che il Vangelo è un grande libro di immagini. Oggi la parabola ci presenta Dio come un padre che organizza una festa per il matrimonio del Figlio Gesù. La sposa è la l’umanità. L’immagine delle nozze attraversa come un filo d’oro tutta la Sacra Scrittura e serve per descrivere la relazione tra Dio e l’uomo, tra Dio e il popolo ebraico, tra Dio e l’umanità.
Dietro ordine del Papa, il Cardinale Robert Sarah - Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti - ha scritto una lettera ai Vescovi per ribadire l'importanza del Sacrificio Eucaristico indicando alcuni suggerimenti per la preparazione dello stesso.
In diverse diocesi italiane ieri si è celebrata la Solennità del Corpus Domini che invece quest'anno a Roma si svolgerà domenica 18 giugno con la Messa solenne in Piazza San Giovanni presieduta da Papa Francesco a cui seguirà la processione eucaristica che attraverso via Merulana raggiungerà Santa Maria Maggiore.
Il Congresso Eucaristico è un punto per ripartire sulla strada della condivisione. Ne è convinto il Cardinale Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro. L’amore non deve essere fatto di parole, ma di azioni concrete è l’invito del porporato siciliano in questa intervista rilasciata ad ACI Stampa. Il Cardinale Montenegro ieri ha concelebrato la messa solenne in piazzale Kennedy officiata dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Angelo Bagnasco.
Ogni uomo aspira ad “una pienezza di felicità nell’amore”, è questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù, nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione, soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza del dono totale di sé, che quelle parole invera. L’Eucaristia è proprio questo dono, dove la Parola si fa Carne e Sangue, Pane che nutre di grazia la vita, principio e forza di un nuovo modo di stare nel mondo. Entrare nel dinamismo eucaristico significa lasciarsi plasmare da Cristo, affidarsi al suo amore obbediente, farsi condurre dallo Spirito. Mangiare questo Pane non può, quindi, ridursi a un’abitudine, né a un gesto di amicizia fraterna; è aprirsi a Colui che è così grande da farsi tanto piccolo! È divenire come la goccia d’acqua versata nel calice del vino fino a ritrovare se stessi nel mistero di Dio, capaci di nuove relazioni con tutti”. Così il Cardinale Angelo Bagnasco spiega il senso dell’Eucaristia nell’omelia della messa conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale che si conclude oggi a Genova.
Lo scopo del Congresso è quello di ricordare che il servizio fondamentale che la Chiesa rende al mondo – insieme con l’annuncio del Vangelo – è la celebrazione dell’Eucaristia, sacramento della Pasqua del Signore che lega i credenti in comunione mirabile con Cristo all’interno di una comunità fraterna. E' quanto spiega l'Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. E, sicuramente, anche il Congresso Eucaristico Nazionale di Genova - che si terrà dal 15 al 18 settembre - ribadirà la centralità dell'Eucaristia nella vita della Chiesa Italiana.
Fare e spezzare sono i due verbi al centro della celebrazione eucaristica. Lo ha spiegato Papa Francesco nell'omelia pronunciata in occasione della Messa del Corpus Domini, celebrata come ogni anno sul Sagrato della Basilica di San Giovanni.
Diffuso il videomessaggio che Papa Francesco ha inviato per la chiusura del 51.mo Congresso Eucaristico Internazionale che si è svolto a Cebu, nelle Filippine.
In famiglia “la condivisione del pasto – e dunque, oltre che del cibo, anche degli affetti, dei racconti, degli eventi – è un’esperienza fondamentale. La convivialità è un termometro sicuro per misurare la salute dei rapporti: se in famiglia c’è qualcosa che non va, o qualche ferita nascosta, a tavola si capisce subito. Una famiglia che non mangia quasi mai insieme, o in cui a tavola non si parla ma si guarda la televisione, o lo smartphone, è una famiglia poco famiglia. Gesù insegnava volentieri a tavola, e rappresentava talvolta il Regno di Dio come un convito festoso. Gesù scelse la mensa anche per consegnare ai discepoli il suo testamento spirituale, condensato nel gesto memoriale del suo Sacrificio”. Lo ha detto il Papa aprendo l’Udienza Generale in piazza San Pietro.
“La Chiesa, tuttavia, nell’insegnamento circa l’ammissione dei divorziati risposati civilmente alla Santa Comunione non può piegarsi alla volontà dell’uomo, ma alla volontà di Cristo. (cf. Paolo VI, Discorso alla Rota Romana, 28.01.1978; Giovanni Paolo II, Discorso alla Rota Romana, 23.01.1992;29.01.1993; 22.01.1996). Pertanto, la Chiesa non può lasciarsi condizionare né da sentimenti di falsa compassione per le persone, né da falsi modelli di pensiero, anche se diffusi nell’ambiente.” Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale polacca Stanisław Gądecki arcivescovo Poznań nel suo intervento al Sinodo il 10 ottobre scorso.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina i Membri delle Cellule Parrocchiali di evangelizzazione in occasione del riconoscimento ufficiale degli statuti da parte della Chiesa.
“La comunione è assimilazione: mangiando Lui, diventiamo come Lui. Ma questo richiede il nostro “sì”, la nostra adesione di fede.” Papa Francesco prima della recita dell’ Angelus domenicale ha commentato la liturgia domenicale.
Lettera di Papa Francesco al Cardinale Vela Chiriboga, suo Inviato Speciale al X Congresso Eucaristico Nazionale del Perù che si terrà dal 13 al 16 agosto prossimi.
“Il Signore ci invita a non dimenticare che se è giusto preoccuparci del pane materiale per rinsaldare le forze, ancora più necessario è potenziare la nostra fede in Lui, “pane di vita”, che sazia il nostro desiderio di verità, di giustizia e di consolazione.” Papa Francesco commenta così il Vangelo che oggi la Chiesa propone alla riflessione dei fedeli. Nel sesto capitolo del testo di Giovanni Gesù parla della differenza tra il pane materiale e quello celeste.
Il Corpo e Sangue di Cristo sono il viatico donato ai discepoli e a noi. “Non finisce mai lo stupore della Chiesa davanti a questa realtà. Uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l’adorazione, la memoria”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’omelia della Messa celebrata sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della Solennità del Corpus Domini.