Diffusa questa mattina la Lettera che il Papa ha inviato Monsignor Philippe Jourdan, Vescovo di Tallinn, in occasione del 100.mo anniversario dell’erezione dell’Amministrazione Apostolica dell’Estonia, da poco elevata al rango di Diocesi.
Non c’è una diocesi in Estonia, ma una amministrazione apostolica, che fu stabilita nel 1924. Ed è, quella che ha sede aTallinn, la più antica amministrazione apostolica del mondo, che compie cento anni e che si prepara con una serie di festeggiamenti, sperando di poter aggiungere al programma la beatificazione di Edouard Profittlich, il gesuita tedesco che fu prelevato nel 1942 dai sovietici nella cattedrale di San Pietro e Paolo e non fece più ritorno, considerato un martire e considerato il primo santo estone.
Sono perdute nel tempo e nello spazio, le rovine della cappella di Santa Maria, costruita nel 13esimo secolo nel territorio di Viru-Nigula, nel Nord Est dello Stato Baltico. Ed è lì che, ogni anno da 20 anni, la comunità cattolica si reca in pellegrinaggio una volta l’anno, con delle intenzioni speciali.
Sei mesi dopo la visita di Papa Francesco a Tallinn, il vescovo Philippe Jourdan, amministratore apostolico di Estonia, ha guidato un piccolo gruppo in Vaticano. Una missione cominciata il 18 marzo, che ha visto anche l’inizio della fase romana di beatificazione di Eduard Profittlich, il vescovo di origine tedesca, predecessore del vescovo Jourdan, che morì martire deportato dai sovietici e che potrebbe essere presto nominato il primo santo proveniente dall’Estonia. Il vescovo Jourdan ha parlato di questo, e del senso generale della visita, con ACI Stampa.
Come sempre Papa Francesco non tradisce le attese e a bordo del volo che lo ha riportato a Roma dal viaggio apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia affronta - oltre ai temi del viaggio stesso - anche quelli di più stretta attualità, a cominciare dall’accordo provvisorio tra Repubblica Popolare Cinese e Santa Sede sulla nomina dei vescovi.
“Quando diciamo che siamo cristiani, quando abbracciamo uno stile di vita, lo facciamo senza pressioni, senza che questo sia uno scambio in cui noi facciamo qualcosa se Dio fa qualcosa. Ma, soprattutto, sappiamo che la proposta di Dio non ci toglie nulla, al contrario, porta alla pienezza, potenzia tutte le aspirazioni dell’uomo. Alcuni si considerano liberi quando vivono senza Dio o separati da Lui. Non si accorgono che in questo modo viaggiano attraverso questa vita come orfani, senza una casa dove tornare”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata in Piazza della Libertà a Tallinn, in Estonia, l’ultimo appuntamento pubblico del Viaggio apostolico nel Baltico.
Papa Francesco è giunto stamane in Estonia, ultima tappa del suo viaggio apostolico nel Baltico.
L'Estonia è l'ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco nel Baltico. E - come Lituania e Lettonia - l'Estonia ha riconquistato l'indipendenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991.
Operate “in una società che, dopo essere stata a lungo oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana, oggi è chiamata a misurarsi con altre pericolose insidie, quali il secolarismo e il relativismo”. Siate “instancabili, senza mai perdere la fiducia, nell’annunciare il Vangelo di Cristo, parola di salvezza per gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura”. E' quanto ha scritto il Papa Papa stamane nel discorso consegnato ai Vescovi di Lettonia ed Estonia in visita ad limina.