Dal 25 settembre al 6 ottobre cinque ragazze e un ragazzo svolgeranno attività di animazione ed educazione in campi per sfollati a Erbil, nel Kurdistan, regione reduce dall’occupazione dell’Isis. Lo fa sapere il sito della Chiesa di Milano.
Il rapporto della squadra investigativa delle Nazioni Unite formata dalle Nazioni Unite ha concluso che i crimini commessi dal sedicente Stato islamico in Iraq sono crimini contro l'umanità e hanno preso di mira i cristiani nel Paese.
EWTN Global Catholic Network ha lanciato un nuovo servizio di notizie in lingua araba con sede a Erbil, in Iraq. Il presidente e CEO di EWTN Michael P. Warsaw ha annunciato l'apertura della nuova agenzia il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione.
Dal primo a 4 aprile scorsi Monsignor Francesco Cavina, Vescovo di Carpi, si eè recato ad Erbil, nel Kurdistan Iracheno. Una visita toccante ed intensa organizzata insieme ad Aiuo alla Chiesa che soffre. L'esperienza vissuta da Mons. Cavina in questa intervista che ha voluto rilasciare ad Acistampa
“In molte società dire semplicemente: io sono cristiano è un pericolo per la vita. Secondo stime affidabili, sono circa 200 milioni i cristiani che in 60 Paesi del mondo subiscono limitazioni all’esercizio della propria fede.Il Papa - e di questo non si dice nulla - ha invitato tutti i cristiani ad alzare la propria voce per chiedere la fine del genocidio”. E’ quanto denuncia il Vescovo di Carpi, Monsignor Francesco Cavina, che dal primo al 4 aprile prossimi si recherà in visita ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
"I cristiani ormai hanno perso qualsiasi speranza di tornare presto alle loro case". Così l’arcivescovo caldeo di Erbil, monsignor Bashar Matti Warda, ha descritto lo stato d’animo dei suoi fedeli durante una vista al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Germania.
Una università cattolica ad Erbil. Il progetto c’era da tempo, e aveva coinvolto anche i fondi dell’8 per mille della CEI. Ma ora c’è una accelerazione decisiva, grazie al contributo e al sostegno dell’Università Cattolica australiana. I corsi prenderanno il via il prossimo ottobre, e rappresenteranno il primo baluardo di contrapposizione e presenza della Chiesa cristiana in Iraq all’avanzata dello Stato Islamico.
Due milioni di sfollati di tutte le religioni, cristiani che lasciano il paese, e un “cancro da combattere”: l’ Isis. Parla chiaro l’ arcivescovo di Erbil Bashar Warda. Quello che chiede per la sua gente in Iraq è l’attenzione dei media e l’impegno internazionale per sostenere chi in Iraq sta già combattendo.
Sembra una casa come le altre nella città di Ozar, alla periferia della città irachena di Erbil. Ma in effetti è diversa dalle altre. E' la Clinica Santa Elisabetta guidata dalla dottoressa Zuzana Dudová e dal suo piccolo contingente di volontari cattolici slovacchi che servono i rifugiati cristiani cacciati dallo " Stato Islamico ".